02.12.2003 | Normative

Cambi: Euro forte; Coldiretti, in salita l'import alimentare

Raddoppiano le importazioni di pomodori trasformati, aumentano del 22% gli arrivi di olio vergine di oliva, del 12,2 % quelli di salumi ed insaccati e del 10% quelli di formaggi e latticini. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Ismea/Istat, svolta per verificare gli effetti dell'Euro forte sul commercio estero delle principali produzioni alimentari nazionali nei primi sette mesi del 2003.

Il cambio Euro/dollaro sembra dunque spingere la presenza di prodotti alimentari stranieri sulle tavole degli italiani spesso all'insaputa dei consumatori perché - sottolinea la Coldiretti - sulle etichette degli alimenti non è sempre obbligatorio indicare il Paese di origine della materia prima. Un vero boom - precisa la Coldiretti - si è registrato negli arrivi di pomodoro cinese di prima trasformazione da mescolare con il prodotto italiano per diventare automaticamente "tricolore" e finire sulle tavole dei consumatori di tutto il mondo come "Made in Italy".

La Cina è il primo fornitore dell'Italia e nei primi sette mesi dell'anno le importazioni di pomodoro concentrato sono cresciute del 75% per una quantità che a fine anno la Coldiretti stima rappresenterà oltre un terzo del prodotto nazionale. Ma ad aumentare - continua la Coldiretti - sono anche le importazioni di olio vergine di oliva (22%), soprattutto da Spagna e Grecia, che è possibile commercializzare sotto forma di miscele di oli di origine diversa senza che venga indicato in etichetta e quelle di salumi (12,2%) e carni suine fresche (5,8%), principalmente cosce di maiale destinate alla produzione di prosciutti che vengono confusi sul mercato con quelli nazionali per la mancanza di un sistema adeguato di marchiatura.

Si tratta - sostiene la Coldiretti - degli effetti di un colpevole ritardo della normativa nazionale e comunitaria che impediscono ai consumatori di effettuare acquisti consapevoli sulla base delle indicazioni presenti nelle confezioni. Un processo di trasparenza fortemente sostenuto dalla Coldiretti che ha avviato una campagna per l'"Indicazione obbligatoria nell'etichettatura dell'origine dei prodotti alimentari" alla quale hanno aderito quasi un milione di cittadini oltre ad associazioni dei consumatori, movimenti ambientalisti, gastronomi, nutrizionisti, rappresentanti delle istituzioni a tutti i livelli.

Una iniziativa che ha generato importanti risultati con l'etichettatura di origine della carne bovina per far fronte alla crisi mucca pazza, gli obblighi di legge sull'esposizione al pubblico di cartelli con origine, varietà e categoria della frutta e verdura, l'impegno assunto con Decreto ad indicare nelle etichette del latte commercializzato il luogo di provenienza degli allevamenti di origine del latte e l'l'obbligo di etichettatura dal campo alla tavola per le uova a partire dal 2004.

Secondo l' "Indagine 2003 COLDIRETTI-ISPO sulle opinioni degli italiani sull'alimentazione" otto italiani su dieci (78%) considerano necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di origine della componente agricola contenuta negli alimenti e ben quattro su dieci sono disponibili a pagare di più gli alimenti acquistati pur di avere la certezza della qualità e dell'origine italiana garantita da una seria certificazione ed evidenziata in etichetta.

L’AUMENTO DELL’IMPORT ALIMENTARE NEL 2003

 

Variazioni in quantità

Pomodori trasformati +109 % (*)
Olio vergine ed extravergine di oliva + 22% (**)
Salumi +12,2%
Formaggi e latticini + 10 %

Fonte: Elaborazioni Coldiretti
su dati Ismea-Istat periodo gennaio-luglio 2003

(*) gennaio-giugno; (**) novembre 2002-luglio 2003

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