06.01.2009 | Eventi Inserisci una news

ESCURSIONE STORICO-NATURALISTICA TRA PONTE FENUCCHIO E PONTE DELLE MAURELLE

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il 6 gennaio 2009, organizzata da Benevento EcoSolidale (coordinamento delle associazioni ambientaliste e solidali sannite), si รจ svolta l'escursione storico, naturalistica, viti vinicola tra Ponte Fenucchio Torrecuso e Ponte delle Maurelle Castepoto.

 

«Natura in Festa», festa dell'escursionismo sannita, è il nome che è stato dato a questo evento chè è alla terza edizione. Esso ha coinvolto varie associazioni ambientaliste, che è iniziata nei pressi del Ciesco Sala, dove i partecipanti si erano dati appuntamento   Le associazioni capofila dell'evento sono tradizionalmente: CAI Club Alpino Italiano (sezione di Benevento); Lerka Minerka (escursionismo naturalistico). Le associazioni sostenitrici dell'evento quest'anno sono state: Rete Arcobaleno (rete di economia ecosolidale); WWF Associazione Sannio; FAI (Fondo per l'Ambiente Italiano); GAS Arcobaleno (Gruppo d'Acquisto Solidale); La Cinta Onlus (recupero relazione uomo-animale); Tandem21/Quinua Onlus (consumo critico e commercio equo e solidale), Slow Food Benevento. Alle ore 10 Gli escursionisti hanno iniziato a percorcorrere il tratto di Via latina nel punto dove essa si diramava e il nuovo braccio passava alla sponda destra del fiume Calore (attraverso il Ponte Fenucchio). Il luogo era strategico tanto che, gia nel Medio Evo, era stato posto proprio in prossimità del ponte un castello arroccato sullo spuntore roccioso ed un piccolo insediamento urbano per controllare il transito sul tale via. Alcuni studiosi ritengono che anche la famosa Battaglia di Benevento tra Carlo D'Angiò e Manfredi di Svevia sia avvenuta nei paraggi (1).  Successivamente hanno visitato i vigneti nell'area, che affaccia ad Est, compresa tra i comuni di Torrecuso e Foglianise e che insistono su terreni fortemente vocati. Questi terreni, costituiti da piroclasti (ceneri vulcaniche) provenienti da eruzioni del Vesuvio di alcune migliaia di anni fa sono molto ricchi di potassio, minerale indispensabile per la buona maturazione dell'uva. Non a caso le aziende presenti su questi territori si distinguono per la buona affermazione dei propri prodotti. Dopo tre ore di cammino sono stati raggiunti i resti del ponte romano delle Maurelle. A giudicare dai due piloni meglio conservati era un ponte di buone dimensioni indice che la via Latina era un'arteria stradale abbastanza utilizzata. In quel punto il tracciato stradale raggiungeva la sponda destra del fiume Calore per entrare a Contrada Cellarulo di Benevento attraversando di nuovo il fiume Calore mediante il Pons Major. Infine è stato raggiunto il centro storico di Castelpoto per concludersi con la festa condividendo cibi e vini che ognuno aveva portato con sé. 

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(1) LA BATTAGLIA DI BENEVENTO

Secondo la tesi sostenuta da mons. Laureato Maio (La battaglia di re Manfredi e la fine del dominio svevo sul territorio beneventano -Rivista Storica del Sannio- n.4, 3^ serie-anno II^) sulla scorta di documenti conservati nell’Archivio Segreto Vaticano e ultimamente scoperti.
Mentre Carlo D’Angiò si avvicinava a marce forzate, seguendo la direttrice della Via Latina, Manfredi schierò l’esercito nella zona di Roseto, anche perché il castello di Fenucchio era tenuto dallo zio materno Manfredi Lancia e, pertanto, in grado di fornirgli appoggio immediato in caso di bisogno.
Carlo D’Angiò, giunto alla diramazione di ponte Fenucchio, preferì guadare subito il fiume, nonostante le difficoltà, in modo da stringere lungo la riva destra del Calore l’esercito svevo e precludergli un’eventuale ritirata verso le Puglie, risalendo verso il colle di Caprara, dove pose il suo campo.
“I cronisti e lo stesso Carlo D’Angiò parlano d’un colle, su cui si accampò l’esercito franco... la cui distanza da Benevento -indicata dall’Ungaro in circa quattro miglia- ci sembra esatta: posta... a quota 496 sul livello del mare. Nella discesa da questa altura verso la zona detta della Làmmia, l’esercito franco vide schierate le forze sveve nella pianura digradante verso il Calore, che corrisponde ai territori non lontani dal ponte Finocchio, detti oggi Mascambruni, Olivola, Masseria del Ponte posti nelle adiacenze di Roseto.
In questa zona avvenne lo scontro tra l’esercito franco e quello svevo. I cronisti, infatti, ce ne indicano il luogo con molta precisione: parlano di Santa Maria della Grandella, di Pratus dominicus o floridus e di Pietra di Roseto.
Tutte queste località sono situate nella zona suddetta e risultano tra loro contigue. Santa Maria della Grandella è una zona storicamente accertata fin dall’anno 1144, quando Ugo Infante signore del castello di Feniculo cedette all’abate di San Modesto una terra e un prato in località Monterotaro... presso la chiesa di S. Maria della Grandella...”.
Il manoscritto vaticano poi ci riferisce che nella contrada di Roseto era situato il “pratus dominicus”; e da un altro documento sappiamo che più precisamente si trovava tra S. Ma-ria della Grandella e la Pietra di Roseto e corrispondeva ad un ben definito territorio di dominio ecclesiastico, dove appunto avvenne la battaglia.


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