24.12.2008 | Cultura e Tradizioni Inserisci una news

Un percorso originale con i vini della Vigilia

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Il delegato dell’Associazione Italiana Sommelier Enzo Ricciardi ci consiglia una carta dei vini molto particolare per il cenone del 24 dicembre: “L’abbinamento perfetto esiste raramente a tavola. Sul secondo di pesce? Consiglio un rosso giovane”

La tavola si veste di rosso, il colore della festa e dell’amore. E rossi sono i tessuti e le posate, i piatti e i bicchieri, accanto ai quali far risaltare piccoli dettagli in bianco. Con la consueta eleganza, ma anche e sempre e un pizzico di novità, iniziano con gran fermento i preparativi per la vigilia di Natale. La tradizione vuole che questa sera sia caratterizzata da piatti tipicamente marinari. Dalla riviera all’entroterra riscontriamo diversi prodotti gastronomici che si susseguiranno soprattutto tra gli  antipasti, ma il re e protagonista indiscusso è il pesce, accompagnato dal calice di un buon vino.

 

“NON ESISTE L’ABBINAMENTO PERFETTO” – Enzo Ricciardi, delegato nazionale dell’Associazione Italiana Sommeliers, ci ha consigliato un invitante e bizzarro percorso enogastronomico, rispettando le classiche pietanze natalizie, ma stravolgendo un po’ quelli che sono i soliti canoni degli abbinamenti, perché come dice personalmente “l’abbinamento perfetto esiste raramente a tavola, poiché per riuscire in una bella armonia tra cibi e vini occorrerebbe che tutti i commensali dividessero il medesimo piatto”.

 

ASPRINIO O FALANGHINA PER ANTIPASTI – Per iniziare un buon cenone natalizio, con gli antipasti, dalle torte rustiche al pesce fresco, Ricciardi consiglia un buon prosecco di asprinio o di falangina: “Un vino che unisce potenza e finezza e che offre sfumature burrose e tostate. Ben si sposa con sapori diversi, che hanno come base il gusto iodato e marino. Si può stupire gli ospiti versando il vino in flutè con qualche chicco di melograno”

 

FALANGHINA SPUMANTE SUI PRIMI – Sulle zuppe di pesce o primi elaborati, come gli spaghetti ai frutti di mare, si può abbinare una Falanghina spumante: “Le sue bollicine eleganti e di personalità esaltano il mix di gusti, profumi e aromi di erbe e spezie”, spiega Ricciardi

 

UN ROSSO NONOSTANTE IL PESCE – Invece sul secondo, pesce alla brace o al forno, senza dimenticare il capitone o il baccalà fritto, “si può osare con un vino rosso giovane e di medio corpo – dice – morbido, molto fresco e poco tannico, con un bouquet intenso di mora, erba falciata, chiodi di garofano e violette. Ad esempio un Sant’Agata de Goti rosso”.

 

SPUMANTE E STRUFFOLI – E per finire, tra il classico panettone e gli altri dolci della cultura popolare campana, tra cui struffoli, roccocò e mustaccioli, non possono mancare le bollicine: “Con i suoi gusti caleidoscopici e segrete sfumature, che si presenta al palato con vivacità, ed esplodendo in un finale agrumato minerale si prolungherà nel tempo…”.

 

 

FONTE: WWW.CAMPANIASUWEB.IT


Tag: falanghina, natale, Vigilia, Falanghina spumante, baccalà, struffoli, capitone, Sommeliers, Enzo Ricciardi


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