Il dato emerge da un'indagine commissionata dal
Comieco, il consorzio per il recupero della carta e del cartone.
La rincorsa europea sul numero di utenti Internet era già in atto da tempo e il sorpasso in termini di navigatori era previsto:
nel 2002 gli europei che si sono collegati alla Rete sono stati 162 milioni contro i 159 milioni di
statunitensi. Ma gli Usa stavano viaggiando, rispetto agli europei, a una velocità doppia dal punto di vista della spesa: 50 miliardi di euro l'anno contro 25 miliardi. Un trend che si è improvvisamente rovesciato nella fase legata agli acquisti per il Natale 2002.
"È un dato che non mi sorprende", commenta Alberto Tripi, presidente di
Federcomin, la federazione di Confindustria che rappresenta le imprese di telecomunicazione, radiotelevisione e informatica. "Anche perché è confermato dalla forte diffusione nelle famiglie italiane delle tecnologie basate sull'elettronica. L'Italia è prima assoluta nella telefonia mobile, supera Francia e Germania come numero di personal computer familiari, viene prima della Francia per collegamenti domestici a Internet. Se l'intero Paese avesse seguito questi standard di crescita oggi la nostra competitività sarebbe ben maggiore di quella attuale".
Dal punto di vista della spesa online l'Italia, con più di 19 milioni di utenti Internet, è però ancora lontana dalla Gran Bretagna: poco più di 2 miliardi di euro contro 7 miliardi. Nel complesso dell'Unione europea più di un navigatore su tre (52 milioni di persone) ha utilizzato il computer per acquistare e si arriverà a quota 50 per cento alla fine del prossimo anno: la spesa media per acquirente passerà nel 2007 dagli attuali 384 euro a 705 euro.
Tra i prodotti più venduti online - precisa la ricerca Comieco - ci sono i viaggi, che continuano a fare la parte del leone con il 30 per cento della spesa totale (la percentuale è confermata nella proiezione al 2007). Buona la performance del settore libri, dei biglietti per spettacoli di vario tipo e del materiale informatico. Per gli acquisti alimentari sono in testa Gran Bretagna, Spagna e Italia.
"La vera novità, dal punto di vista dello spostamento materiale di merci, è data proprio dal settore
alimentare", precisa Piero Capodieci, presidente di Comieco. "Finora gli italiani si erano limitati a comprare sul web soprattutto viaggi, libri e dischi.
Adesso cominciano a sedersi davanti al computer per ordinare la spesa
settimanale. È un fenomeno con cui bisogna fare i conti anche dal punto di vista del traffico, dell'inquinamento, dei rifiuti: la vivibilità delle aree urbane può peggiorare. Ma è un rischio che si può trasformare in opportunità se si riprogetta l'intera catena di distribuzione in modo da ridurre il numero degli spostamenti e si utilizzano materiali riciclabili e furgoni a basso impatto ambientale".
di ANTONIO CIANCIULLO
Fonte: La Repubblica |