18.04.2013 | Vino e dintorni Inserisci una news

Cantine Imperatore una passione che dura da generazioni!

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La Cantina Imperatore e’ la continuazione del progetto di una giovane imprenditrice del settore che ha dapprima raccolto la passione Vinicola Imperatore mutandola ed evolvendola in Cantine Imperatore ed ora si accinge a decantare le odi di Bacco con una crescita qualitativa evidente ma in particolar modo rappresentanto in maniera esemplare l'indiscindibile connubio tra vino e territorio. Riscoprendo cosi le storiche tecniche di vinificazione e invecchiando i propri vini in una grotta carsica di fine 700.

1951

A Bari, via Generale De Bernardis, il Cav. Romito Tommaso e' un rampante imprenditore nel settore vinicolo. Qui mio nonno paterno si guadagna da vivere con la mansione di autista. Entreranno in azienda anche altri due componenti della nostra famiglia, zio Martino ( fratello di nonno Vito )e zio Nicola ( fratello di nonna Mina ). Sono queste tre figure ed in modo particolare nonno Vito e zio Martino a sviluppare e a farci innamorare del nettare degli Dei: IL VINO

Quando nel 1959 nacque mio padre, il cav Romito, convolato a nozze con la signora Ingellis ( importanti proprietari terrieri di Adelfia) decide di trasferire la produzione in questo piccolo paese agricolo , distante 16 km dalla citta' di Bari, dove il reddito era generato dalla famosa uva Regina ( famosa e' la mennavacca e la pizzutella ) e dalle uve da vino nonché' da olio e mandorle.

Nonno Vito e la sua famiglia si trasferirono quindi ad Adelfia con tutti i problemi annessi. Nonna Mina infatti, giovane ventenne con tre marmocchi, tra cui mio padre, si ritrovo' da sola in una casina in via Bari n. 46, lontana circa 1 km dal centro del paese a svezzare la prole ad assolvere al ruolo di moglie dell' autista dello stabilimento vinicolo del Cav. Romito.

Fondamentale e' stato l'aiuto di zia Cecilia, senza di lei la rossa ( per via dei suoi capelli ) o la bares ( la provenienza da Bari ) sicuramente avrebbe avuto molta difficoltà ad andare avanti, lontana dal resto della sua famiglia e sperduta fuori paese. Anche zio Nicola si trasferì' ad Adelfia mentre zio Martino era pendolare e a pranzo faceva parte della famiglia. Mio padre mi racconta di infinite vendemmie vissute tra botti di legno piene di uva prima e vino dopo,di tuffi fatti su montagne di grappoli che aspettavano di essere macinati.Tanti erano i profumi, tanti i sapori e tante le sensazioni provate in base alla varietà' dell' uva.Primitivo, sangiovese, negramaro, verdeca, erano e sono questi i nostri gioielli. Lo stabilimento di Adelfia diventava sempre più' grande per la gioia di tutti, si lavorava e si mangiava una sola volta al giorno tutti insieme e si beveva tranquillamente la genuinità' del vino fatto in casa. Si ricorreva all'aiuto di esperti vinificatori della provincia leccese che tornavano a casa dopo due mesi di vendemmia.

1976

Lo stabilimento vinicolo chiude i battenti e nonno Vito e Zio Martino decidono di continuare e lo faranno fino al raggiungimento dell'età' della pensione arrivando così ai giorni nostri. La passione del vino e' nel nostro DNA e così' si decide di continuare. Mio padre, che nel frattempo ha sviluppato con zio Franco ( cognato ) e zio Nicola ( fratello ) la produzione di materiale per impianti di irrigazione, decide di convertire alla produzione di uva da vino i terreni agricoli della famiglia di mia madre, Abbatecola. In contrada Sirenga, bisognava decidere che vitigno impiantare, domanda con una sola risposta: PRIMITIVO o primaticcio. Non possiamo non ringraziare l'esperienza e l'aiuto di nonno Peppe e nonna Anna nei lavori agricoli, e quello di nonno Vito e zio Martino per l'aspetto enologico che riuscivamo, senza l' ausilio di sofisticate apparecchiature , a determinare gradazione, acidità', freschezza del vino...erano i "dottori del vino". Che grande famiglia!I nonni materni a dettarci i tempi della campagna, arature, potature dei tralci, potatura del verde, eventuali cicli di irrigazione fino alla vendemmia; i nonni paterni alla preparazione del vino.

La prima vendemmia purtroppo e' stata rovinata da una violenta grandinata, ma con amore e dedizione abbiamo curate le ferite dei giovani tralci e finalmente nel 2009 i primi frutti. Abbiamo deciso che la nostra produzione avrebbe seguito il sistema tradizionale per cui raccolta dei grappoli nelle casse essendo purtroppo spariti i contenitori in legno che i vecchi agricoltori trasportavano sulle spalle fino alla grossa tina di legno collocata sul carro trainato dai cavalli , la classica focaccia di nonna Anna in campagna,vino dell'anno precedente che andava adeguatamente salutato,la famiglia tutta riunita sotto i tiepidi raggi di sole di Settembre.

Segue la pigiatura con la macinauva con la ruota di ferro che trovate nelle SEGRETE ) e spremitura con il torchio manuale la sera tardi.

Cosa dire delle bevute di mosto appena spremuto ? SUBLIME.

Le nostre bottiglie devono racchiudere la tradizione, la genuinità' e soprattutto i sapori originali della nostra terra. Vorremmo tanto condividere con Voi tutta la fase agricola/enologica, imbottigliare insieme la Vostra bottiglia, degustarla con le nostre orecchiette e cime di rapa, spaghetti e fagiolini, patate riso e cozze. Vorremmo tanto custodire gelosamente nelle nostre grotte le Vostre bottiglie che saranno il motivo del Vostro ritorno nella nostra terra. Tantissimi sono gli stimoli al ritorno ad Adelfia: la raccolta delle ciliegie, la raccolta dell' uva da tavola, la VENDEMMIA ed infine la raccolta delle nostre olive per il VOSTRO olio personale.

Le SEGRETE,la prigione, incastonata alla base della Torre Normanna e del Palazzo dei Marchesi Nicolai, della Cantina Imperatore Vi da' il benvenuto a bordo della nostra navicella fantasmagricola.


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