Si è registrato
infatti un aumento delle esportazioni dell'8,6 percento in valore,
con aumenti significativi negli Stati Uniti e addirittura in
Francia, secondo i dati Istat relativi ai primi nove mesi del 2005.
L'ultima indagine Ismea - Ac Nielsen sul consumo domestico di
spumante evidenzia che - sottolinea la Coldiretti - a prevalere
nelle case degli italiani è lo spumante dolce (58 percento), seguito
da quello classico (7 percento) e per ultimo dallo champagne (3
percento).
Se "in casa" è netta la supremazia tricolore, i brindisi Made in
Italy aumentano anche all'estero e crescono in modo sorprendente
addirittura in Francia con un + 14,4 percento nel valore delle
esportazioni.
E risultati positivi si hanno anche negli Stati Uniti dove lo
spumante italiano fa segnare nel 2005 un aumento del valore delle
esportazioni del 15 per cento e si colloca saldamente al secondo
posto nelle preferenze degli statunitensi dopo la Francia che
registra pero un tasso di crescita inferiore (11 per cento), secondo
i dati dell'italian Wine and Food Institute nei primi nove mesi.
Ma ad apprezzare lo spumante Made in Italy oltre agli Stati Uniti
dove si realizza circa il 20 percento del fatturato di esportazione,
sono anche la Germania (25 percento), la Gran Bretagna (10 percento)
e la Francia (7 percento) nonostante la concorrenza del locale
champagne.
In Italia sono prodotte circa 300 milioni di bottiglie delle quali
circa 280 milioni ottenute con il metodo Charmat e 20 milioni con il
metodo classico Champenois che differisce perché la fermentazione
non avviene in autoclave ma in bottiglia e comporta una lavorazione
che può durare fino a tre anni con un prezzo finale più elevato.
Le zone di maggiore produzione - conclude la Coldiretti - sono il
Piemonte, il Veneto, la Lombardia ed il Trentino, anche se negli
ultimi anni si sta registrando un interessante incremento nelle
Regioni del Sud Italia.
Fonte:
Coldiretti.it |