NOVARA. Mentre i viticoltori proseguono,
sulle colline, una vendemmia dai numeri eccezionali (almeno sotto il
profilo qualitativo), in pianura chi taglia il riso deve fare i conti con
un'annata non facile, in cui la produzione media
viene data come inferiore "del 10-15%" (la stima è di
Massimo Giubertoni,
Ente Risi).
"Si tratta di un'annata mediocre" dice l'ingegner
Giuseppe Rosso, risicoltore a San Pietro Mosezzo e
componente della giunta Coldiretti di Novara e
Vco. "Per fare un bilancio definitivo è ancora presto,
occorrerà attendere almeno un'altra decina di giorni: certo è che la
qualità non entusiasma, almeno nella prima fase della raccolta".
Già. Sono stati soprattutto i primi giorni della campagna 2003 a dare i
risultati meno confortanti. Ora, con la raccolta dei cosiddetti "cicli
tardivi", i dati qualitativi sono in aumento e fanno prevedere una
ripresa.
"E' ciò che ci auguriamo" dice Rosso. "Purtroppo chi ha seminato presto e
ha tagliato presto il riso è stato penalizzato dai fatti: l'ultima fase
della raccolta riguarda invece i cicli tardivi, per i quali le macchine
termineranno la metitura in campo entro la prima quindicina di ottobre. Si
tratta, ricordiamolo, di date comunque anticipate rispetto alla media. Per
quest'ultima fase, come detto, si attendono risultati migliori, più
confortanti sotto il profilo della qualità."
"Più o meno i dati della raccolta si equivalgono con quelli dello scorso
anno" conferma Massimo Giubertoni, responsabile del settore tecnico
dell'Ente Risi di Novara. "Ma non dimentichiamo che già nel 2002 la
raccolta fu inferiore del 10-15% rispetto alla media per via della molta
grandine che si abbattè sulle campagne novaresi. Dunque siamo indietro
rispetto alla media".
Come reagiranno i mercati?
"Certamente, se riusciremo a coinvolgere la filiera, potremo salvaguardare
il nostro prodotto, nell'interesse di produttori, trasformatori e
consumatori. Prodotto che, come abbiamo visto, è in calo sotto il profilo
quantitativo, mentre non tutto è ancora perduto per la qualità. Che è in
ripresa. Non lasceremo nulla di intentato perché i nostri produttori
riescano a piazzare al meglio il loro cereale. Nessuno si può e si deve
approfittare di una situazione già complicata da anni molto duri e
difficili in tema di mercato".
Jacopo Fontaneto
Resp. Ufficio Relazioni Esterne
[Divisione Stampa e Comunicazione]
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