30.09.2003 | Cultura e Tradizioni

Coldiretti Novara: Riso, non sarà un'annata eccellente

Le conseguenze di un'estate di siccità si fanno sentire: quantità ridotte, qualità in ripresa solo con i cicli tardivi. Non entusiasmano le prime previsioni dell'Ente Risi. La Coldiretti: "Penalizzati i produttori che hanno effettuato le raccolte anticipate, ma non potevano fare altrimenti". Ci sono segni di ripresa, sotto il profilo della qualità, ma gli effetti di una calda, pazza estate ci sono tutti e si sono fatti sentire.

NOVARA. Mentre i viticoltori proseguono, sulle colline, una vendemmia dai numeri eccezionali (almeno sotto il profilo qualitativo), in pianura chi taglia il riso deve fare i conti con un'annata non facile, in cui la produzione media viene data come inferiore "del 10-15%" (la stima è di Massimo Giubertoni, Ente Risi).

"Si tratta di un'annata mediocre" dice l'ingegner Giuseppe Rosso, risicoltore a San Pietro Mosezzo e componente della giunta Coldiretti di Novara e Vco. "Per fare un bilancio definitivo è ancora presto, occorrerà attendere almeno un'altra decina di giorni: certo è che la qualità non entusiasma, almeno nella prima fase della raccolta".

Già. Sono stati soprattutto i primi giorni della campagna 2003 a dare i risultati meno confortanti. Ora, con la raccolta dei cosiddetti "cicli tardivi", i dati qualitativi sono in aumento e fanno prevedere una ripresa.

"E' ciò che ci auguriamo" dice Rosso. "Purtroppo chi ha seminato presto e ha tagliato presto il riso è stato penalizzato dai fatti: l'ultima fase della raccolta riguarda invece i cicli tardivi, per i quali le macchine termineranno la metitura in campo entro la prima quindicina di ottobre. Si tratta, ricordiamolo, di date comunque anticipate rispetto alla media. Per quest'ultima fase, come detto, si attendono risultati migliori, più confortanti sotto il profilo della qualità."

"Più o meno i dati della raccolta si equivalgono con quelli dello scorso anno" conferma Massimo Giubertoni, responsabile del settore tecnico dell'Ente Risi di Novara. "Ma non dimentichiamo che già nel 2002 la raccolta fu inferiore del 10-15% rispetto alla media per via della molta grandine che si abbattè sulle campagne novaresi. Dunque siamo indietro rispetto alla media".

Come reagiranno i mercati? "Certamente, se riusciremo a coinvolgere la filiera, potremo salvaguardare il nostro prodotto, nell'interesse di produttori, trasformatori e consumatori. Prodotto che, come abbiamo visto, è in calo sotto il profilo quantitativo, mentre non tutto è ancora perduto per la qualità. Che è in ripresa. Non lasceremo nulla di intentato perché i nostri produttori riescano a piazzare al meglio il loro cereale. Nessuno si può e si deve approfittare di una situazione già complicata da anni molto duri e difficili in tema di mercato".

Jacopo Fontaneto
Resp. Ufficio Relazioni Esterne
[Divisione Stampa e Comunicazione]
Coldiretti.it

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