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Tra queste, l'ingresso a
pieno titolo dei dieci nuovi Stati Membri
dell'Unione a partire dal primo maggio e la ripresa dei
negoziati sul commercio internazionale dopo il "fallimento" di
Cancun. Il 2003 è stato l'anno della
positiva conclusione del negoziato sulla riforma della Politica Agricola
Comune che - sottolinea la Coldiretti
- ha gettato le basi per un profondo cambiamento a favore della
competitività delle imprese che guardano al mercato, producono qualità e
rispetto ambientale e vogliono rispondere alle nuove domande dei
consumatori.
Un percorso da completare sul piano nazionale tenendo conto - sottolinea
la Coldiretti - delle seguenti scadenze ed esigenze:
- entro il 1 agosto deve prendere
una decisione sulle modalità (scelta opzioni e regionalizzazione),
tempi di applicazione e gestione del disaccoppiamento;
- per quanto riguarda la
modulazione, occorre immediatamente definire con le regioni il
quadro generale applicativo delle risorse derivanti dal gettito
modulato nell'ambito dei piani di sviluppo rurale (a questo fine
necessita una forte azione di coordinamento e indirizzo del
ministero delle politiche agricole);
- occorre definire il più
rapidamente possibile modalità, controlli e tempi di applicazione
di cross-compliance ed ecocondizionabilità;
- per lo sviluppo rurale occorre
un forte impulso di coordinamento e di indirizzo centrale alle
regioni per l'adeguamento dei piani di sviluppo rurale sulla base
delle nuove opportunità offerte dalla riforma, auditing compreso.
Se il Governo non terrà fede a
questi adempimenti - conclude la Coldiretti - useremo tutta la
nostra forza contrattuale e la nostra capacità di mobilitazione. |
Fonte:
Coldiretti |