08.08.2001 | Itinerari del Gusto

Da Floriani vino e piatti tipici ma con fantasia

Dove, fino a una quindicina di anni fa, si arrivava solo a piedi o in motocarro, dopo aver attraversato i silenziosi paesini arroccati sui larghi fianchi del monte Bondone, oggi una comoda strada consente di arrivare con l'automobile in una manciata di minuti in quota sul monte partendo dal centro di Trento

Non molto ha tolto il progresso, comunque, all'incanto di Lagolo, il più alto lago della Valle dei Laghi, gentile specchio d'acqua che, d'inverno, ghiaccia trasformandosi in una pista di pattinaggio naturale. Qui, circondato da fitti boschi di faggio, mecca dei fungaioli, si affaccia il grazioso albergo ristorante Floriani, dell'omonima famiglia. A metà degli anni Ottanta Stefano, ultimogenito della famiglia Floriani(nella foto), ha preso in mano le redini della casa e, con la moglie Domenica, ha confezionato un romantico rifugio che consente rapide fughe dalle caldane cittadine, un'oasi di tranquillità che propone una cucina del territorio raffinata al punto giusto, che non perde, però, di vista la tradizione. All'ingresso sulla sinistra troverete il bar che accoglie, come spesso accade in montagna, i numerosi avventori del luogo, a destra, invece, l'ampia sala da pranzo, con le pareti protette dalle perline di abete, tavoli e tavoloni apparecchiati con gusto e semplicità. Sul bancone in bella mostra buone bottiglie di vino, come di rado se ne vedono nei ristoranti trentini, descritte, con utili note sui vitigni, in un ampio quaderno vergato a mano da consultare anche al tavolo. Qui, come detto, si gusta una oramai rara, tipica cucina trentina, acconciata con amore e un pizzico di buona fantasia. Il menù A la Carte offre, per cominciare una interessante tagliata di pollo in crosta di finferli al ginepro accompagnata da una leggera salsa di mirtilli, molto buona, agli antipodi rispetto agli scipiti blocchetti di gelatina e verdure che a volte capita di assaggiare. Da provare anche gli stracci di capriolo con finferli e pane all'aglio, oppure il Millefoglie di pomodori e melanzane con vinaigrette. Nel corso della nostra visita dalla cucina ci è arrivata, in saluto, una deliziosa tazza di crema alle castagne e funghi porcini, che, seppure non proprio di stagione, abbiamo molto gradito. Quattro i primi veramente gustosi a partire dalle ottime e classiche lasagne bianche ai funghi, (benché in carta le chiamino lasagnette) né scipite né pesanti, semplicemente buone e ben fatte. La carta propone anche una torta di verdure al forno con salsa di radicchio, un buon fagottino di formaggio di malga con passata di peperoni e grana trentino, e infine una la bella zuppa di trota salmonata, un tempo pescata nel lago, affumicata con pane alle erbe odorose. Carni preparate alla "trentina" senza fronzoli, ma con mano attenta e sapori decisi. Da non perdere la selvaggina, procurata in loco, e preparata secondo i dettami della tradizione. Capriolo in umido con la polenta gratinata, costolette di cervo grigliate, ma anche un buon filetto di maiale pancettato al Teroldego, e se sivuole un trrancio di salmone impanato all'aglio verde. Dolci sempre buoni tra cui le crepes alla ricotta con mele caramellate e una deliziosa salsa di cioccolato bianco, un mangia e bevi ai frutti di bosco o il semifreddo di mandorle, amaretti e caramello. La casa offre una bella selezione di formaggi di malga, un ampio ventaglio di distillati, oltre a una fornita carta dei vini incentrata sul meglio della produzione trentina. Prezzo sulle 60/70 mila lire. Ristorante Floriani Localitá Lagolo di Calavino. Tel. O461 564241. (Provato l'11 luglio 2001). Angelo Carrillo LAGOLO. Semplice ma di grande suggestione per l'abbinamento di sapori e profumi del Trentino questo classico filetto di maiale pancettato al Teroldego può ben essere definito una summa di dei caratteri tradizionali della buona tavola trentina. Per preparalo per quattro persone occorrono filettini da 250 gr, 16 belle fette di pancetta affumicata e un bel bicchiere di rosso Teroldego, oltre all'olio il burro il sale il pepe e la farina. Si procede avvolgendo i bei filetti di maiale con le fette di pancetta, badando bene a tenerla ben tirata. Si battono delicatamente, si salano e pepano e infine si passano nella farina. Così preparati si adagiano tutti insieme in un'ampia padella di ferro ben calda con olio e burro. Si cuociono lentamente su ambo i lati e poi si sgrassano eliminando olio dalla padella. Il tutto va poi bagnato con il Teroldego fino a farlo evaporare fino a quando si è ben ristretta la salsa che potrà essere leggermente ammorbidita con del sugo di carne. Vanno serviti caldissimi accompagnati dalla salsa.

(FONTE:ALTOADIGE)

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