Dalla nuova Europa alle Colline Novaresi. Da una Comunità che
guarda ormai ai suoi 25 futuri Paesi Membri (con l'ingresso programmato
degli Stati dell'Est) al "cuore" del territorio dei Nebbioli del Nord
Piemonte.
Una terra da analizzare e studiare, come ha dimostrato l'arrivo di 40
ricercatori e tecnici esperti di suolo giunti nel Novarese dai Paesi
dell'Est Europeo per una giornata di studio e verifica sui terreni in
campagna.
Si tratta dei partecipanti al corso estivo organizzato dall'Ufficio
Europeo del Suolo del Centro di Ricerca Comunitaria di Ispra (VA). Un
corso d'aggiornamento realizzato con il fine di uniformare i criteri di
analisi e classificazione dei terreni in tutti quei Paesi in attesa di
entrare a pieno titolo - già nei prossimi anni - nell'Unione Europea.
L'organizzazione dell'escursione in campagna per il riconoscimento pratico
delle diverse tipologie di suoli è stata affidata al Settore Suolo dell'Ipla
Spa, Ente strumentale della Regione Piemonte: il Settore opera da trent'anni
sul territorio piemontese e ha la responsabilità del catalogo geografico e
della raccolta e gestione dati dei suoli regionali.
Il Settore Suolo dell'Ipla, nel Novarese, ha aperto tre scavi podologici
in zone di interesse agro-forestale del Novarese, in particolare nella
pianura del Sesia fra Ghemme e Briona.
I quaranta tecnici - fra allievi e docenti - che hanno preso parte al
corso del Centro di Ricerca Comunitaria hanno potuto analizzare e
verificare quanto studiato in aula.
Nel quadro delle applicazioni agro-alimentari di questo genere di
indagini, i partecipanti hanno effettuato una visita presso le
Cantine "Il Rubino" e l'enoteca
"Cà dè Santi" di Romagnano Sesia, accompagnati dal general
manager Alfredo Bertaccini.
"Una giornata - ha detto Bertaccini - che ha permesso ai qualificati
ospiti stranieri di avvicinarsi a una metodologia produttiva in grado di
unire le secolari tradizioni della vitivinicoltura novarese alle nuove
tecnologie e ai ritmi di produzione imposti dal mercato. Hanno avuto la
possibilità di degustare i nostri vini e di visualizzare da vicino ciò che
noi riteniamo sia un "modo nuovo" di fare impresa: ovvero proporre i
nostri prodotti, oltrechè in enoteca con la vendita diretta, anche in un
locale dedicato come è il Wine Bar".
Secondo Bertaccini (al
centro nella foto), l'allargamento ad Est dell'Unione Europea rappresenta
"un traguardo molto interessante per il nostro mercato enologico:
nuovi Stati in cui esportare il "made in Italy" facendo attenzione alla
qualità e compensando in tal modo l'inevitabile ingresso nel nostro Paese
di prodotti esteri a costo più basso, ma certamente non paragonabili alle
risorse proprie della nazione, del Piemonte e anche della nostra terra
novarese.
Con l'incontro di ieri i nostri amici stranieri hanno potuto scoprire di
una realtà - quella delle nostre colline - che andranno certamente
apprezzando negli anni a venire".
Gli ospiti europei hanno concluso la giornata di visita, insieme a
Bertaccini, con una degustazione di prodotti tipici locali (formaggi e
salumi) presso il Wine Bar de "Il Rubino" a Ghemme.
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