24.02.2002 | Cultura e Tradizioni

Del cibo pitagorico ovvero erbaceo

Si può fare alta cucina con ingredienti semplici e naturali? È possibile sposare l'eccellenza gastronomica con la pitagorica sobrietà? È dato declinare, di fronte alla somma prova dei fornelli, la propria cultura sotto la forma, rigorosamente esclusiva, della verdura?

Il tema del ritorno a un'alimentazione sana e naturale non è - come troppo spesso siamo portati a pensare - una prerogativa del nostro mondo post-industriale, con le sue dosi spaventevoli di inquinamento e sofisticazione.
Ecco il ricettario vegetale (1781) di un grande cuoco del Settecento che ci riporta al clima culturale - e non solo gastronomico - di un'altra grande svolta «salutista».
Basta con la sofisticatissima e stucchevole cucina di carne alla francese, recita quel principe della gastronomia meridionale e mediterranea che fu, tra fine Settecento e primo Ottocento, il pugliese Vincenzo Corrado.

È venuta l'ora di riscoprire, e di suggerire (imporre?) al palato dei commensali più esigenti e raffinati, «erbe fresche, radiche, fiori, frutta, semi, e tutto ciò che della terra si produce».
Ed è tutto un tripudio di sellari e finocchi, carciofi e melanzane, indivia e asparagi e cavoli e zucchine, debitamente conditi di petrosemolo, salvia ed erba cipollina.
Troneggiano, in questo trionfo della vegetale concinnitas, due ingredienti assolutamente nuovi nelle mani del Cuoco galante (così si intitola l'altra e più famosa opera di questo genio dell'arte culinaria, conteso al servizio delle migliori casate regnanti europee), due ingredienti destinati, di lì a poco, a sbaragliare il campo: il Signor pomodoro e la Signora patata. Provare per credere.

L'autore
Il benedettino Vincenzo CORRADO, originario di Oria, dopo aver studiato a Napoli presso i Frati Celestini del Monastero di San Pietro a Maiella, entrò a far parte, sotto la protezione del marchese Imperiali, dell'ambiente di corte di Ferdinando IV di Borbone. La sua fama di cuoco si diffuse ben presto presso le più importanti corti europee. Tra le sue opere, accanto a Il Cuoco galante (1773), La manovra della cioccolata e del caffè (1794), Il Credenziere di buon gusto (1778) e il Trattato della patata ad uso di cibo (1798).

FONTE: Alice.tv

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