La ''Vastedda''
della Valle del Belìce è un formaggio di
pecora a pasta filata, e deriva dal latte di una particolare razza
di ovini tipica della zona. Dopo soltanto un'ora dalla
produzione le vastedde sono pronte per essere commercializzate. Si
tratta, dunque, di un formaggio fresco che fino ad oggi ha avuto un
mercato prevalentemente locale. Viene prodotta nella sua classica
forma lenticolare pressando più volte in un piatto fondo una
porzione di pasta filata.
Un metodo antico ma efficace. I casari
della Valle del Belìce producevano anche nei mesi estivi,
quando il latte era più scarso. Il latte ovino intero, crudo, ad
acidità naturale di fermentazione destinato alla trasformazione in
formaggio della Vastedda della Valle del Belice deve provenire da
allevamenti il cui sistema di alimentazione è costituito dal pascolo
naturale e/o coltivato, da foraggi freschi, da fieni e paglia di
ottima qualità.
Il caglio utilizzato per la coagulazione essenzialmente pressamica
del latte, si ricava dall’abomaso di agnelli lattanti indicati dal
disciplinare. Il formaggio va consumato
fresco, dopo tre giorni dalla produzione. La Vastedda
della Valle del Belice, all’atto dell’immissione al consumo deve
avere: la forma tipica di una focaccia con facce lievemente
convesse; la dimensione da 15 a 17 centimetri, e l’altezza dello
scalzo da 3 a 4 centimetri; il peso compreso fra 500 e 700 grammi.
Altre caratteristiche sono: la superficie
priva di crosta, di colore bianco avorio, liscia e compatta, senza
vaiolature e piegature; la pasta di colore bianco
omogeneo, liscia, non granulosa, con eventuali accenni di striature
dovute alla filatura artigianale; l’aroma caratteristico del latte
fresco di pecora; il sapore dolce, fresco e gradevole, con venature
lievemente acidule; il grasso sulla sostanza secca non inferiore al
35% e il contenuto di cloruro di sodio non superiore al 5%.
La zona geografica di produzione è compresa nell’ambito dei
territori amministrativi di alcuni comuni delle province di
Agrigento, Trapani e Palermo. La
Vastedda della Valle del Belice deve recare, apposto sull’involucro
esterno delle forme idonee e certificate, all’atto dell’immissione
al consumo, il contrassegno previsto dal disciplinare.
Non è consentita l’immissione al consumo del
prodotto porzionato. Il marchio deve essere riportato
sull’involucro esterno protettivo del formaggio, costituito da
materiale conforme alle disposizioni di legge relativo
all’imballaggio dei prodotti alimentari.
''La riunione di pubblico accertamento per
il riconoscimento della Dop 'Vastedda della Valle del Belice' non è
solo un passaggio formale e procedurale - afferma
l'assessore provinciale allo sviluppo economico,
Giuseppe Bica.
Si tratta di una fase importante anche dal
punto di vista sostanziale poiché in futuro tutti i produttori
dovranno omologare le procedure e le tecniche di produzione del
formaggio secondo le indicazioni rigorose del disciplinare. |