08.03.2002 | Prodotti Tipici

Ecco i tartufi maremmani

CASTIGLIONE (GR)— Difficile pensare che tra i tanti messaggeri, ormai «classici» delle delizie di Maremma, degli odori e dei sapori di casa nostra, oltre all'olio, al vino, ai formaggi, alla bottarga, ci possa essere anche il tartufo.

Ed invece è proprio così, il tartufo, ad iniziare dal «bianchetto» o «marzuolo» che si è cominciato a raccogliere in questi giorni, è una ricchezza sia per l'Amiata (specie la zona di Castell'Azzara) che per le pinete della costa e dell'entroterra nella provincia. E la stagione del «marzuolo» è iniziata alla grande.
Il Club Italiano Lagotto, il più noto «centro di aggregazione dei tartufai», che ha sede in Romagna, dove i cercatori sono più di settemila ha tanti soci anche in Toscana, ha organizzato nei giorni scorsi a Castiglione , nella pineta che costeggia la statale delle Collacchie, le prove del campionato italiano di cerca di tartufi. In Toscana il responsabile regionale del club è un tartufaio grossetano, Luciano Sanna che alleva anche lagotti. A Castiglione ben 32 lagotti, i cani amici dei tartufai, splendidi esemplari, hanno dato spettacolo riuscendo a scovare il prezioso tubero tra piante di rosmarino, pini secolari, sottobosco al primo risveglio primaverile (nella foto, un momento della ricerca). E i risultati sono stati ottimi, a conferma, nonostante la stagione dei tartufi sia solo all'inizio e quindi non si siano trovati «pezzi» da esposizione che la Maremma, anche se non è certo Alba o Città di Castello, ha comunque, pure in questa risorsa, un'occasione di richiamo. E tanti sono stati gli applausi ai «binomi» tartufaio-lagotto: Luciano Sanna e Lilla, Angelo Bassi e Charlie, Mario Morara con Morgan, Piera Piancastelli con la sua Perla e Franco Billi e Athos sono stati veramente tra i più bravi.
Giancarlo Capecchi

FONTE: LA NAZIONE

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