08.04.2004 | Normative

Enopirateria: fatta la legge, trovato l’inganno

Il proverbio è italiano, il fatto europeo, anzi, internazionale. Nel 1999, l’Unione Europea delibera (con Regolamento 1493) di voler difendere gli interessi legittimi di consumatori e produttori del mercato interno, pagina 4 (premessa 4), di voler evitare che il consumatore sia tratto in errore pagina 5 (premessa 16) e di voler proteggere le espressioni tradizionali, pagina 6 (premessa18); inoltre di voler evitare la concorrenza sleale per i produttori, stessa pagina (premessa 20).

Si parla in dettaglio di indicazioni geografiche, nomi di varietà di viti, protezione di menzioni tradizionali contro imitazioni ed evocazioni, tra l’altro all’articolo 24 (pagina 19).

Nel 2002 (con Regolamento 753) il linguaggio e le intenzioni restano sostanzialmente identici. Nel 2004 si cambia registro. Nel Regolamento 316 vengono soppressi alcuni paragrafi citati solo per numero, e data la complessità e la lunghezza (oltre 60 pagine l’uno) dei testi, è difficile che il cittadino si accorga che le precedenti leggi europee sono state svuotate di contenuto proprio nei paragrafi che prima lo proteggevano.

Le motivazioni sulle modifiche peraltro suonano vaghe e pretestuose. Per cui nasce spontanea la domanda: quali realtà si volevano favorire, a danno del patrimonio tradizionale culturale ed economico italiano? Ricordiamo che nonostante le numerose “copie” e “contraffazioni” del made in Italy, l’Italia è oggi un forte esportatore di vino. L’export di specialità enogastronomiche è una voce fondamentale del nostro bilancio nazionale, insieme al turismo.

Ridurlo sostanzialmente, facilitando i prodotti “taroccati”, danneggia ognuno di noi, e l’enopirateria legalizzata dall’UE è un pericolosissimo precedente. Domani toccherà ai nostri formaggi, salumi e altre specialità per le quali siamo famosi nel mondo.

A.S.A. Associazione Stampa Agroalimentare nella quale si riconoscono i giornalisti specializzati nel settore ha fatto giungere una protesta veramente forte a Bruxelles facendosi portavoce autorevole ed aggregando intorno a sé associazioni di consumatori, produttori, comunicatori e vari enti.

Insieme ad Agrofood, A.S.A. ha costituito un Comitato Spontaneo il quale ha mandato una lettera aperta a Romano Prodi, Presidente della Commissione Europea.

Per maggiori informazioni:
Associazione Stampa Agroalimentare,
Comitato di Difesa delle Produzioni Nazionali

Per contatti:
difesaenoproduzioni@libero.it
casella postale 2 - 58040
Punta Ala (GR).

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