Da Venezia 355 km quasi tutta di autostrada.
Dopo Lubljanja sosta per il pranzo in un paesino che dava l'idea
della vita come era da noi 100 anni fa. Una tranquillità
ed un paesaggio rurale che da soli preannunciavano un ottimo pranzo,
come infatti è stato. La cucina slovena prevede vari piatti che però
fino a Lubljanja sono "italianizzati" o in ogni caso meno autentici
di quelli preparati più in là, verso l'Ungheria o la Croazia. E'
qui, infatti, che ci si accorge di essersi spinti nella Pannonia
superiore, tra le terme antiche e le verdi colline.
|
Queste zone sono bellissime. La coltivazione di una
varietà ottima di luppolo (che addirittura esportano in
maggior parte) è alla base delle meravigliose birre
slovene. Proprio a Lasko c'è una delle birre più famose
e diffuse in Slovenia che prende il nome della
cittadina. Le nostre gite fuori porta iniziano nel
cercare le due famose strade dei vini: da Rogaska
Slatina verso Ptuj e da Ormoz verso Ljutomer, nei colli
della Prlekija. |
I due itinerari prevedono una sorta di cantine aperte nostrane.
Inoltre ci sono anche dei castelli come quello di Bor usato come
carcere dai nazisti e successivamente dai comunisti o quello di
Štatenberg che
abbiamo visitato col suo fascino spettrale dove ha dormito anche
l'imperatrice d'Austria Maria Teresa.
|
Il castello di Štatenberg
risale al 1720 e le varie parti del palazzo
sono state progettate dall’architetto italiano Camessini.
Si può anche restare a dormire. |
Una delle cose caratteristiche che si vedono e che si sentono (non
sempre perché a volte sono "finte") è la raganella o crepitacolo,
ossia un mulinello di legno montato sui pali dei vigneti, che
girando produce un rumore simile allo scoppiettio delle nacchere e
in questo modo serve a scacciare gli uccelli. E' il simbolo della
Prlekija e la si trova nei vigneti, le si attribuiscono virtù
particolari nella tutela dei vigneti, e non solamente in difesa
degli animali dannosi.
Il primo itinerario passa per le Colline Haloze vicino al confine
con la Croazia Terre di dolci colline, vigne, campi di grano e
girasoli.
Il Sentiero Haloza (Haloska Pot) si può prendere vicino al Castello
di Bor, 11 km a sud-est di Ptuj. Non è proprio ben segnato. Anzi
diciamo che è non è un'unica strada, ma sono tantissime stradine. Se
ci si perde si può facilemnte tornare sulla statale vicino che va da
Celje fino a Maribor.
Il secondo (da Ormoz per Jeruzalem-Ljutomer) prosegue per 18 km a
nord verso Ljutomer passando dal villaggio di Jeruzalem, in cima ad
una collina. Durante l'itinerario ci si può (e ci si deve) fermare
in uno dei tanti ristoranti o meglio cantine dov'è possibile
assaggiare i vini bianchi tipici della regione. Ljutomer si trova a
soli 6 km dalla Croazia, a 20 km dall'Ungheria e a 28 km
dall'Austria. Questo fa gia capire perché nel 1265 questa cittadina
assunse i privilegi di mercato. E' il centro principale della
Prlekija, rinomata regione per gli ottimi vini e per la cucina
tradizionale.
All’inizio del ‘900 il Ljutomer o Ljutomercan era un vino bianco
prodotto da diversi vitigni conosciuto e apprezzato sul mercato
estero, soprattutto su quello inglese. Oggi è ancora a prodotto,
insieme a tutti gli altri bianchi. Da una decina d’anni la
commercializzazione viene effettuata dalla cantina stessa e le
esportazioni si effettuano principalmente nel Regno Unito e negli
Stati Uniti. La produzione annuale si aggira intorno ai 35.000
ettolitri.
Jeruzalem, che è ritenuta giustamente la
perla dei colli della Prlekija, fu amata dimora dei crociati che da
questi sembra portare il nome. La chiesa è dedicata alla
Madonna addolorata e si ritiene che il dipinto dietro all’altare sia
stato portato dai crociati di ritorno da Gerusalemme. E' famosa per
l'omonima cantina.
Arriviamo ai vini! I colli sono giustamente famosi per i vini
bianchi come lo Sipon (vitigno autoctono), i Riesling (Laski e
Renano), il Traminec, lo Chardonnay, il Sauvignon, il Pinot Grigio
ed il Moscato (ungherese).
|
Iniziamo a dire subito che la maggior parte dei vini è
in versione dolce o amabile. Ottimi serviti con una
torta dolce-salata alla ricotta, come spuntino.
Il Traminec ed il Riesling, in
versione dolce, erano veramente eccezzionali.
Il Sipon è particolarissimo. Ottimo il Moscato
ungherese, dalla trasparenza simile all'acqua, appena
ambrato. Veramente un nettare che spinge alla
meditazione. |
Lo Chardonnay rileva la sua maestosa struttura anche da queste
parti. Infine ho preso un Pinot bianco del 1999 che ho aperto in
compagnia di un amico Sommelier (della FISAR di Venezia) e che è
stato veramente particolare, completamente inaspettato e differente
da come uno poteva immaginarselo. Da non trascurare l'atmosfera dei
castelli visitati e la gente veramente ospitale del luogo.
Soprattutto informale.
Uleriori annotazioni: non è vero
che ormai i prezzi dei servizi turistici in Slovenia si sono
equiparati a quelli europei. Mediamente per mangiare si spende il
50% di quello che si spende in Italia del Nord, a cominciare dalla
birra che da 50 cl viene servita al banco o in tavola a circa 2€, ed
è veramente ottima. Lo stesso discorso vale per il dormire, noi
abbiamo pagato per tre mezze pensioni alle terme, con entrata alla
piscina termale, alle saune, al bagno turco 130€....albergo
bellissimo e pulitissimo, terme modernissime con tanto di
braccialetto magnetico per entrare-uscire e per la chiusura
dell'armadietto.
Davvero emozionante il racconto dell’enovago
Pierfrancesco che ringraziamo e aspettiamo con un nuovo
intervento da terre che col vino riescono a trasmettere sensazioni
uniche.
|
Alessandro Maurilli. Giornalista,
toscanaccio purosangue
cresciuto tra i filari del nonno
dove tra una puntura di ape nel periodo della vendemmia
e un acquazzone improvviso a primavera ha scoperto fin
da piccolo la passione per il vino.
Email:
enovago@vinit.net
|
|
Tutti gli
articoli di questa rubrica su: |
|
|
|