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Secondo la ricerca, lo scarso consumo
di frutta e verdura fuori casa è dovuto anche al fatto che i menu
dei ristoranti non prevedono ricette particolari e gustose a base di
frutta e verdura e che spesso c’è una vera e propria paura di
consumare anche delle semplicissime macedonie perché non si è sicuri
che la frutta utilizzata sia fresca. “I prodotti tipici serviti nei ristoranti sono in genere più che sicuri, è un problema di percezione da parte del cliente, allarmato da sporadici casi di cattiva conservazione che si leggono sui giornali. Una promozione dei prodotti tipici napoletani – afferma Arturo Nucci, presidente di Confagricoltura Napoli – non può non passare anche attraverso una corretta informazione su ciò che viene proposto e quindi venduto. Una soluzione sarebbe quella di prevedere “cucine a vista” nei locali per rassicurare i clienti o carrelli per la scelta a buffet della frutta”. Il professor Franco Contaldo, ordinario di medicina interna dell’università Federico II, ha inoltre effettuato un’indagine sui consumi di prodotti tipici napoletani da parte degli anziani. Si evidenzia che una modesta conoscenza del valore nutrizionale degli alimenti e l’insufficiente disponibilità economica condizionano un inadeguato apporto di pesce, verdure e latte. Al convegno prenderanno parte, tra gli altri, il presidente di Confagricoltura Campania e di Agripromos Pietro Micillo, il presidente della Camera di Commercio Gaetano Cola, l’assessore provinciale all’Agricoltura Francesco Borrelli, il presidente nazionale dei frutticoltori di Confagricoltura Fabrizio Marzano e l’esperto in ricerche di mercato Carmine Scaramella. -- Fonte: www.campaniasuweb.it |