13.06.2017 | Prodotti Tipici Inserisci una news

Girogustando: i "bocconotti" calabresi.

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Una delizia di pasticceria tipica del nostro sud, anche se la Calabria ne rivendica a giusto titolo la paternità!!

Nelle infinite eccellenze che la Calabria può vantare sicuramente non vanno dimenticati, tra i prodotti tipici, le delizie da forno, un assortimento abbastanza consistente e “di gusto” che spazia tra i croccanti tarallini (esclusivo è ad esempio lo sfizioso “squadatiello”, realizzato ancor oggi come da tradizione) e la versatilità di bruschette, crostini e freselle (….chi non conosce la tipica “fresa cunzata”, un piatto freddo facile, pratico, immediato e soprattutto "diverso", senza bisogno di nessuna elaborata preparazione o cottura!!) o ancora i vari dolci di pasticceria tra i quali spiccano “in primis” la famosissima Pitta ‘mpigliata (o ‘nchiusa), le susamelle ed i mostaccioli.

Attenzione e menzione particolare, tra queste ultime specialità, va fatta per i bocconotti calabresi, una delizia che, per chiarezza e correttezza intellettuale, è presente un po’ in tutte le produzioni del nostro italico meridione, anche se dai più l’origine di questa specialità è ritenuta che sia propriamente calabrese: intorno al 1500, infatti, a Cosenza le monache realizzavano per le mense dei Vescovi le Varchiglie, un dolce molto simile ai bocconotti dei quali stiamo qui parlando: simili anche nella loro struttura, posto che si trattava di una sorta di barchetta di pastafrolla (da cui il nome “varchiglia” ----à varca/barca, in dialetto calabrese!!) preparata in opportuna formina di metallo e che fungeva da geloso “scrigno” per un delizioso ripieno di farina di mandorle e zucchero, ricoperto in ultimo da cioccolato.

Ovviamente, nelle successive evoluzioni e diffusioni presso il popolo, questa tipicheria ha sì mantenuto la struttura di dolcetto di pasta frolla realizzato in formine (magari dal metallo ci si è poi gradualmente evoluti verso altre soluzioni come ad esempio i pirottini di carta o, ai giorni nostri, di silicone!!) così come il costoso ripieno di farina di mandorla e zucchero è stato via via sostituito da marmellate di vario gusto, crema di nocciola o crema al cioccolato.   Ovvio che il nome di bocconotto da l’idea di una delizia dalle minime dimensioni, quasi a significare che viene consumato in uno o comunque pochissimi bocconi: l’importante che questo scrigno di bontà venga, ancor oggi, preparato secondo ricetta tradizionale, così come viene tramandata da famiglia in famiglia, di generazione in generazione.
Ecco, vediamo un po’ come si potrebbero realizzare, in concreto, partendo dalla ricetta più antica…..quella con le formine di metallo: occorre anzitutto predisporre una sfoglia, tirata quanto più possibile e portata ad un altezza di circa mezzo centimetro, messa a riposare per 30 minuti circa; nel mentre occorre imburrare ed infarinare gli stampini, si da evitare che vi si attacchi eventualmente l’impasto. Ognuno di queste formine accoglierà poi un minimo strato di sfoglia, avendo cura di eliminarne la parte in eccesso (tenendola da parte),  riempita poi dal ripieno preferito. Le residue parti in eccesso, una volta re-impastate, serviranno a creare un’altra sfoglia con la quale occorre realizzare “i coperchi” a chiusura dell bocconotto. A preferenza, li si può spennellare con uovo sbattuto (…anche l’occhio vuole la sua parte!!) prima di infornarli per una ventina di minuti in forno preriscaldato a 170°. A fine procedimento occorre lasciarli raffreddare, toglierli dagli stampini e spolverizzarli con abbondante zucchero a velo.  

 

Signori…..la delizia è servita: ed ovviamente, è concesso anche leccarsi eventualmente le dita!!


Tag: prodotti tipici calabresi, bocconotti calabria


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