02.03.2002 | Prodotti Tipici

Guerra del latte nel salernitano

Acque agitate fra i produttori di latte del salernitano. A Battipaglia le cooperative cedono ai privati gran parte del controllo della "Latteria della Piana del Sele", il maggiore fornitore di latte "nostrano" alla Centrale del Latte di Salerno.

Mario Fortunato, già dirigente dello Stapa - Cepica di Salerno, è il nuovo presidente della Latteria. Succede a Bruno Eletto, allevatore di Persano (Serre). All'interno del consorzio di cooperative entrano i cosiddetti soci sovventori, ovvero i partner privati. Sono Tecnolat, Iannaco Costruzioni, Tmt Italia, Tmt Lucania e la divisione "non food" della Standa. "La Latteria Piana del Sele soffre di una grave crisi organizzativa", fa sapere il neo - presidente Fortunato. Ma non vengono taciuti i problemi finanziari. I "sovventori" sono entrati nella compagine societaria per meglio tutelare i crediti vantati nei confronti del Consorzio impegnato (e svenatosi) per la costruzione del caseificio di Eboli da adibire alla produzione di caciocavallo silano. E verso Eboli potrebbe essere "delocalizzata" l'intera struttura produttiva, oggi al Belvedere di Battipaglia. Intanto la Centrale del Latte di Salerno porta avanti il suo programma di rapporto diretto coi singoli produttori. Le stalle in grado di produrre per "l'alta qualità" diventeranno fornitori della Centrale del Latte (che così diventa in grado di garantire l'origine di ogni singolo cartone di latte), e i pagamenti diventano più celeri, a 30 giorni invece dei 120 giorni attuali. Una rivoluzione per il mondo delle campagne. Ma subito è scattato il sabotaggio di quel mondo di cooperative che vive sull'intermediazione tra l'allevatore e la Centrale del Latte. Ai produttori più grandi sono stati garantiti immediati "benefits" se non prenderanno parte all'iniziativa. "Ma il nostro programma di trasparenza andrà avanti. Non ci fermeranno", garantisce Diego Meli, presidente provinciale della confederazione italiana degli agricoltori, principale sostenitore dell'iniziativa. Un altro pericolo viene dalle innovazioni in materia di q uote latte che il ministro Gianni Alemanno vuole applicare. Sparisce, in quest'ipotesi, la suddivisione tra le regioni. "Significa - spiega Meli - che dal nord verranno subito a comprarsi le nostre quote per quattro soldi. A chi volete che interessi ancora rovinarsi la vita nelle stalle? Così ci smobiliteranno. Ed in fretta". Da Eboli arriva la voce di Gioacchino Majone, che con "Vallepiana" il latte di alta qualità lo produce, nelle sue aziende agricole di ebolitane, e lo distribuisce. "Le grandi multinazionali ci 'sparano' campagne pubblicitarie da 30 miliardi tutte giocate ad imbrogliare i consumatori. E' il "Frescoblu", prodotto in Germania, di cui si ignora, stalla e giorno di produzione. Il nostro latte è pastorizzato entro 48 ore dalla mungitura, e va consumato, entro e non oltre, i 5 giorni successivi". [Oreste Mottola - mottola@freemail.it - cell.3384624615]
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