16.01.2007 | Cultura e Tradizioni

Guide e riviste, la crisi c'e' ma nessuno lo vuol dire.

Cosi' titola una bella indagine condotta dalla dott.ssa Manuela Gabbai, riportata sulla rivista Terre del Vino numero di luglio - agosto 2006. L'indagine di natura esplorativa è stata condotta individuando due categorie principali di destinatari ai quali si rivolgono le riviste e le guide enogastronomiche: gli operatori del settore ed i consumatori.

All'interno della prima categoria è stato intervistato un panel di ristoratori, enotecari ed enologi, selezionati con criteri ad hoc. Nel secondo gruppo invece sono state effettuate due selezioni: la prima di enoappassionati tra i 35 ed i 65 anni, la seconda di 12 giovani studenti che hanno frequentato un master in viticoltura.

Le domande poste a tutti gli intervistati sono state queste:
a) elencate due nomi di riviste enogastronomiche che vi vengono in mente;
b) leggete esclusivamente riviste e guide italiane o anche quelle straniere ? se si quali ?
c) ci sono differenze tra le riviste italiane e quelle straniere? Se si quali?
d) cosa vi aspettate da una rivista o guida enogastronomica ?
e) se acquistate riviste e guide, quali sono i motivi sottesi all'acquisto ?
f) con quali criteri scegliete una rivista o guida ?
g) quali fattori determinano il successo di un vino in Italia ? ed all'estero ?
h) quanto influisce la visibilità, il marketing (numero di articoli ) nel successo di un vino ?
i) da quali fattori è influenzato il consumatore nella scelta di un determinato vino ?
j) vi fidate dei giudizi che si trovano all'interno delle riviste ? Motivate la vs risposta;
k) se poteste migliorare la qualità delle riviste e/o guide enogastronomiche, cosa cambiereste ?
l) pregi e difetti delle guide enogastronomiche ?
m) come si comunica la qualità al consumatore ?

Poi sono state poste delle domande esclusivamente agli enologi:
a) come si crea un vino e come si comunica la creatività al consumatore ? ed ai media ?

ed altre esclusivamente invece ad enotecari e ristoratori:
a) con quali criteri costruite la vs cantina ?
b) che tipo di utente viene nel suo locale ?

Le risposte sono state bene articolate e sotto ne riporto le principali, con qualche osservazione e considerazione personale.

1) risposta dei giovani

" Dipende da chi le fa', se sono edite da una associazione che mi dà la garanzia di una rivista di qualità diventano un prodotto da guardare con attenzione e non un prodotto commerciale " (es. Il Sommelier - rivista dell' AIS)

Fattori che influenzano la scelta di un vino

La copertura mediatica è ritenuta fondamentale non solo come mezzo attraverso il quale il consumatore può venire a conoscenza di nuovi vini ma come strumento di marketing vero e proprio e quindi all'unanimità hanno dichiarato :

"si tende piu' a bere il nome e non il vino, quindi le riviste hanno una funzione fondamentale. Oggi, purtroppo, si sceglie un vino perché ha avuto dei riconoscimenti nelle guide. Il consumatore non sa scegliere un vino per il suo valore organolettico".

Osservazioni

Devo confessare che, ai miei esordi come sommelier ed appassionato, mi lasciavo "guidare" e consigliare nei miei acquisti dall'unica guida famosa presente sul mercato all'epoca (quella di Veronelli) con un occhio anche ben vigile ai prezzi, non potendo sottrarre più di quello che ho fatto alla famiglia, e molto probabilmente a quest'ora mi sarei comprato un'altra casa, con quello che ho investito in vino. Poi l'esperienza aumenta, la possibilità di assaggiare più vini ai giorni nostri è maggiore, con tutte le manifestazioni in giro per l' Italia, ognuno di noi può esercitarsi alla grande. Ed allora uno capisce da solo, senza che glielo racconti nessuno, che a volte vini sconosciuti non recensiti sono buoni e della stessa qualità di quelli recensiti, ed ecco che inizia a formarsi un gusto personale dettato dall'esperienza diretta. Oggi mi sento di dire che la maggior parte dei consumatori ed appassionati si è evoluta, nel senso che sempre più spesso frequenta corsi o degustazioni guidate da esperti, per cui piano piano ognuno riesce ad acquisire una capacità di libera scelta, senza condizionamenti di sorta !

Le Critiche dei giovani

"Tenderei a mettere meno giudizi ed a dare solo indicazioni perché ognuno deve imparare a ragionare con la propria testa. Dovrebbero essere più informative"
ed ancora "Le guide dovrebbero fare chiarezza su alcuni prodotti che ottengono molta pubblicità, e soprattutto dare spazio a quei prodotti che non hanno una copertura mediatica"

I professionisti

"L' editore si deve far carico dell'esigenza di trasparenza e imparzialità e rassicurare il lettori "

"Le guide e le riviste dovrebbero informare in buona misura su storia, territorio, crescita e sviluppo dell'azienda, senza fare pubblicità e, soprattutto, dovrebbero fare una seria analisi ed indicare l'abbinamento del cibo con il vino, non parlando solo dei vini delle grandi aziende ma anche rammentando la storia delle imprese agricole e dei produttori"

"Sono convinto che il successo del vino sia dato dal fatto che la maggior parte dei consumatori non è in grado di riconoscere un buon vino, ma basta che abbia una denominazione di origine per essere considerato tale…"

"Io mi baso sul prezzo ma anche sulla valutazione della qualità, scelgo vini con denominazioni che conosco, vini che hanno una tradizione"

"Non mi fido dei giudizi e utilizzo le guide per ottenere delle indicazioni generali. Le uso come degli elenchi telefonici per cercare i produttori"

"Le guide sono molto importanti per fare conoscere a 360 gradi i produttori ed i prodotti italiani di qualità in Italia e nel mondo"

"Io ne acquisto, ma leggo principalmente le riviste per verificare cosa stanno facendo gli altri e non tanto per avere consigli sulla qualità del vino. Per vedere e confrontarmi con gli altri, per seguire l'andamento del mercato"

"Le uso come supporto all'informazione che già abbiamo, una integrazione al passaparola, ad una ricerca. Le leggo come forma di riassunto, di conferma; questo non vuol dire che le vivo come fossero il verbo. Anzi, a volte possono dare delle conferme, altre volte invece è opportuno prendere le distanze. Le guide sono strumenti. Bisogna leggere le guide, ma essere anche in rapporto con gli altri esperti del settore, stare in ascolto."

"Se è vero che ogni guida è soggettiva in quanto rappresenta il gusto di chi la scrive, nessuno parla mai del fatto che c'è un gusto Parker, un gusto Wine Spectator, nessuno ne parla mai in prima persona"
"I giornalisti devono essere piu' sinceri e trasparenti nello stabilire i criteri con i quali emettono i loro giudizi e questo in Italia manca"

"Il giornalista non può certo entrare in una enoteca e comprare 10.000 bottiglie da recensire, quindi si fa mandare i campioni dalle aziende ; poi c'è un altro problema, che una degustazione con tanti vini non fa scaturire un giudizio approfondito rispetto a chi riesce a bere la bottiglia"

"Negli ultimi anni le guide hanno avuto il merito di educare il consumatore insegnandogli a scegliere i vini. Oggi il consumatore sa cosa vuole e comincia ad essere consapevole di ciò che beve e saperne valutare la qualità"

"Le guide e riviste specializzate sono troppe, c'è ne sono alcune che ci sono da tanto tempo e sono valide, ma negli ultimi anni troppe riviste parlano d cucina e di vini e molte sembrano un po' improvvisate"

"Le guide introducono alla conoscenza ma non devono esprimere giudizi in termini di voti. I famosi punti, ma anche giudizi troppo marcati, possono deviare l'approccio del consumatore che deve sviluppare il suo gusto"

Osservazioni

C'è una parte di verità in ognuna di queste dichiarazioni come non concordare ? Le riviste e le guide sono piene di pubblicità di grandi aziende, d'altronde sono queste ultime che si possono permettere di spendere sostanziosi budget pubblicitari, diversamente non potrebbero sostenersi con i soli abbonati a pagamento; per quanto poi riguarda la serietà delle riviste e delle guide, credo che i lettori stessi siano in grado di discernere perfettamente le riviste professionali, condotte da esperti preparati e seri di cui ci si può fidare, da quelle improvvisate e condotte da persone poco preparate e male.

Questa seconda categoria di giornalisti io li chiamo i "tuttologi" perché fino a pochi anni fa, se non addirittura mesi, si occupavano di automobili, turismo, moda e chi piu' ne ha piu' ne metta. Sapete quante volte mi è capitato di partecipare a degustazioni riservate ai giornalisti e poi confrontare i miei pareri con quelli di colleghi, e vedere che in diversi abbiamo dato pareri concordi ed uno solo completamente è andato fuori seminato?

Ho nomi e cognomi ma per correttezza mai li farò, anche perché non sono il censore di alcuno, ci penseranno i lettori a fare pulizia nel settore, privilegiando una rivista anziché un'altra. Assisto anche durante manifestazioni ad "abboccamenti" e "civetterie" da parte di colleghi anche del gentil sesso, che a fatica sanno distinguere un vino bianco da un vino rosso, ma che con il loro sorriso riescono ad acquisire una collaborazione con il direttore di turno !

Ma questo succede un po' in tutti i settori, credo. Ci sono però giornalisti sinceri, trasparenti e preparati anche in Italia, non facciamo sempre di ogni erba un fascio ! Devo dire che mi sono avvicinato, mosso dalla pura , semplice e grande passione che mi anima per questo mondo, al giornalismo enogastronomico e di avere trovato persone deliziose, semplici ed a modo, che generalmente sono le piu' preparate in materia, con le quali mi trovo a mio agio, fin da subito; poi c'è la categoria dei saccenti, degli altezzosi con la puzza sotto il naso e di questi personalmente non mi fido umanamente e professionalmente e sinceramente ne posso fare a meno: alla fine rimangono sempre e solo i lettori, gli unici giudici ed arbitri !

Esiste anche un problema che è comune a chi scrive per le guide, come ai giornalisti degustatori che curano rubriche di degustazione, come il sottoscritto.

Molto spesso le campionature vengono spedite direttamente dalle aziende ai Consorzi di Tutela o alle sedi dei giornalisti, o alle Camere di Commercio ed io mi chiedo: siamo proprio certi che siano gli stessi vini che poi verranno venduti in cantina o spediti a casa del cliente , ristorante , enoteca o privato che sia ? Non lo so di certo, ma credo che ad un certo punto bisognerà pure fidarsi di qualcuno, voglio sperare (e ne sono convinto) che ci sia più di un produttore onesto in questo paese, che lavora con coscienza e serietà ! Credo, anzi, che chi lavora seriamente sia la stragrande maggioranza.

Infine il discorso dei punteggi assegnati ai vini, ho qualche perplessità pure io, in quanto effettivamente può sembrare riduttivo, ma vorrei potere trovare insieme a voi tutti un altro sistema per classificare il livello di qualità e piacevolezza dei vini degustati !

Come possiamo fare oltre alla descrizione, per trasmettere al lettore che il vino a) è risultato piu' piacevole e di piu' alta qualità rispetto al vino b) ? E se il vino a) è risultato piu' buono e piu' piacevole come faccio a trasmettere, a chi mi legge, di quanto è risultato piu' buono ?

Giro a voi tutti la domanda ma credo che allo stato attuale delle cose non ci sia altra soluzione, d'altronde ai concorsi enologici vengono adottate schede a punti perché proprio altra maniera migliore non c'è !

La crisi della carta stampata

A mio avviso la crisi c'è, e gli editori l'hanno toccata con mano, dovuta ad un duplice aspetto: da una parte il proliferare delle testate come detto sopra, e dall'altra il proliferare in Internet di siti enogastronomici, molti dei quali ben fatti, curati nella grafica e quel che piu' conta nei contenuti.

Anche qui sono solo ed unicamente i lettori gli unici giudici inapellabili, ma è un dato di fatto che nei prossimi anni, si stima entro il 2010, internet supererà di gran lunga la carta stampata ed a tal proposito vedasi mio precedente scritto al link :

http://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=247

Quindi la crisi c'è, ma nessuno lo vuol dire per scaramanzia e per paura di dovere cambiare mestiere !

Grazie cari amici lettori della vs attenzione.

Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
Winetaste.it - contact@winetaste.it
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