Il
Consorzio Aceto Balsamico di Modena
comunica quanto segue: ''Testimoni di questo impegno sono gli enormi
sforzi profusi dapprima per ripristinare la denominazione del
prodotto (che un provvedimento ministeriale, il
DM 16/11/2000 aveva addirittura
vietata), poi per scongiurare il tentativo di cambiare nome allo
stesso (trasformandolo in un irriconoscibile 'Aceto
Balsamico Modenese', come richiesto da un gruppo di
produttori e trasformato anche in questo caso nel
DM 10/06/2004, poi abrogato proprio
per l’intervento del Consorzio Aceto Balsamico di Modena).
Infine, per ottenere la nota sentenza del
Garante della Concorrenza e del mercato, che è stata
utilizzata anche dalla Comunità Europea
per sancire la pacifica coesistenza tra l’Aceto
Balsamico Tradizionale di Modena e l’Aceto
Balsamico di Modena. Il Consorzio si è battuto per
ottenere la protezione IGP sulla base di un Disciplinare rispettoso
sia della consuetudine storica, sia degli usi ormai consolidatisi
tra tutti i produttori.
In questi sforzi, si è da alcuni anni affiancato al Consorzio il
gruppo di aziende facenti capo al Comitato
Produttori Indipendenti Aceto Balsamico di Modena:
insieme, trattasi di ben 33 aziende,
tra le quali appaiono sia grandi produttori che numerose piccole
aziende agricole, sia società di recente impianto che le più antiche
ditte del settore, di cui una addirittura risalente al 1600.
Insieme, costituiscono la stragrande maggioranza dei produttori.
Ebbene, la domanda di IGP pubblicata
venerdì 6 luglio nella Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea non
ci rallegra affatto: il disciplinare pubblicato, infatti,
non soddisfa ai criteri indicati dai produttori, che lo scorso
maggio avevano presentato un ricorso contro tale testo, che non
rispetta né il territorio di origine, né le consuetudini produttive,
e che mette a rischio la denominazione stessa, esponendola a
problemi e possibili opposizioni internazionali.
In data 20 giugno su richiesta del Governo Italiano, e su impegno
specifico preso avanti i rappresentanti delle Associazioni Agricole,
tutti i tre gruppi sottoscrittori della IGP che rappresentano
l’intero settore hanno inviato al Ministero delle Politiche Agricole
una proposta condivisa e ritenuta soddisfacente.
Duole oggi notare che il Governo Italiano e
le Istituzioni locali non abbiano mantenuto gli impegni, e abbiano
richiesto la pubblicazione di un testo che non è condiviso né
accettato da ben due dei tre Consorzi interessati, e cioè dalla
maggioranza dei produttori.
La pubblicazione della domanda di IGP così come pubblicata non solo
non valorizza la centralità del territorio (in quanto permette la
produzione da mosti di uve di tutto il mondo, e addirittura pone con
ancor maggior certezza la possibilità di imbottigliare in tutto il
mondo l’aceto balsamico prodotto localmente, sottraendo preziose
risorse all’economia locale), ma rischia di causare danni ben più
gravi all’intero comparto, fino alla
volgarizzazione della denominazione ‘aceto balsamico’.
In attesa di valutazioni più approfondite, e confermando
la volontà del Consorzio Aceto Balsamico di
Modena e del Comitato Produttori Indipendenti Aceto Balsamico di
Modena di addivenire a una reale protezione della denominazione,
che sia da apprezzare non solo sulla carta ma anche nei fatti,
informiamo che per queste ragioni non possiamo purtroppo unirci ai
festeggiamenti per la pubblicazione di questa domanda''.
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Per Informazioni:
Consorzio Aceto Balsamico di Modena
Cesare Mazzetti - Presidente
E-mail:
presidenza@consorziobalsamico.it |