08.12.2002 | Prodotti Tipici

I prodotti tipici sbarcano a Parigi

Ci sono i produttori di pane, e quelli di formaggi, olio, limoncello e liquori tradizionali, salumi, conserve, dolci, frutta secca oltre che naturalmente di vino. Una cinquantina di aziende di eccellenza in tutto, chiamate a raccolta dall’assessore all’Agricoltura della Provincia di Napoli Enzo Falco per esporre i loro prodotti al Salone Saveurs, una delle manifestazioni gastronomiche più prestigiose di Parigi.

Gli obiettivi sono due: cercare una penetrazione dei prodotti partenopei nell’importante mercato francese della gastronomia e della ristorazione di qualità e provare ad attrarre un diverso tipo di turismo francese all’ombra del Vesuvio, quello enogastronomico sinora intercettato quasi esclusivamente dalla Toscana e dalle Langhe. Tre giorni a cominciare da domani per cercare contatti con alcuni momenti clou, organizzati lunedì 9. Il primo al Grand Hotel Cesar Ritz dove Luigi Cremona del Touring Club presenterà gli itinerari turistici legati ai prodotti tipici riservato a 50 operatori specializzati nel settore. In serata al ristorante Il Cortile di Alain Ducasse si esibirà Gennaro Esposito della Torre del Saraceno con una cena a base di specialità campane abbinate ad alcuni tra i vini regionali più prestigiosi. Lo stesso Ducasse, dove Gennaro in passato è stato a «rubare» il mestiere, preparerà un agnello laticauda abbinato al Montevetrano mentre, in chiusura, il provolone del Monaco sarà accompagnato dal mitico Taurasi 1968 di Mastroberardino. Il grande chef francese servirà anche il dessert abbinato al Mel di Caggiano. Infine la presentazione dei vini di eccellenza e di quelli di buon rapporto tra qualità e prezzo fatta da Marco Sabellico. Un criterio discriminante? «Le selezioni dei vini le ha fatte Marco - afferma Falco, unico assessore all’agricoltura ad essere anche sommelier - quelle degli itinerari Luigi Cremona. Da parte mia ho stabilito di fissare un rapporto diretto con il mondo agricolo. Per esempio ho detto no ad un’azienda di limoncello che non utilizza l’ovale di Sorrento Igp». Luigi Pignataro

FONTE: IL MATTINO

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