Il
Pascoli lo chiamò "cortese", ma gli storici sono quasi tutti
concordi che, la leggenda così come ha fatto con
Robin Hood, abbia
esagerato anche con il Passatore. E' risaputo che le leggende
esagerano sempre, altrimenti diventerebbero pura cronaca.
Non era poi tanto cortese, sicuramente non con le otto persone che
uccise durante i suoi anni di brigantinaggio e latitanza. Pascoli da
buon socialista, lo chiamò così perché rubava ai ricchi per dare ai
poveri, ma la storia non è esattamente questa.
E' vero che elargiva
somme di denaro (rubato) alla povera gente delle campagne tra Lugo,
Bagnacavallo e dintorni, ma per avere ospitalità e trovare rifugio
lontano da occhi indiscreti nella campagna piu' isolata del tempo.
Il Passatore agli occhi del popolino era l'unico in grado di
ribellarsi all'ordine costituito del Governo Pontificio, che sempre più spesso inviava squadre di cavalleggeri, l'unico in grado di
mettere sotto scacco l'esercito dei dominatori e dare l'illusione di
un riscatto dalla miseria e dalla fame, che allora imperava sovrana
in tutta l'Emilia-Romagna, e non solo !
Lo stesso Garibaldi in una lettera datata 10-12-1850 dagli Stati
Uniti, cosi' ne scriveva :
"Le notizie del Passatore sono stupende…….pare fare prodigi. Noi
baceremmo il piede di questo bravo italiano che non paventa, in
questi tempi di generale paura, di sfidare i dominatori"
Stefano Pelloni era nato nell'agosto del 1824 a Boncellino di
Bagnacavallo, dove suo padre oltre a coltivare un piccolo podere
faceva il traghettatore sul fiume Lamone, di qui il soprannome "Passatore".
Stefano o "Stevanen" come veniva chiamato in dialetto romagnolo,
non era dell'idea di condurre quella vita fatta di miseria e di
stenti, ed a venti anni era già in galera per omicidio colposo.
Evase dopo meno di un anno e si diede alla macchia, formando quella
che sarebbe stata la sua banda, che tra il 1847 ed il 1851 fu la piu' temuta e feroce di tutta la Romagna.
Una banda ben organizzata
che nel pieno del suo splendore arrivò a contare ben 42 elementi, di
cui Pelloni ne era il capo indiscusso. Caddero sotto le sue gesta
Bagnara, Cotignola, Castel Guelfo, Brisighella e Consandolo, ma
quella che fece entrare il Passatore nella leggenda fu' l'impresa di
Forlimpopoli, dove la banda fece irruzione nel teatro cittadino,
sequestro per varie ore i piu' importanti notabili dell'epoca
presenti alla rappresentazione, razziandoli di ogni loro avere,
anche recandosi nelle loro abitazioni. Era il 25 gennaio 1851, e
solo tre mesi dopo Stefano Pelloni fu ucciso in una imboscata, dopo
che certo Vincenzo Querzola, detto "Bruson" vide due individui
armati nei pressi di un capanno da caccia.
Avvertito il governatore
di Russi (Ravenna) , questi inviò una decina di uomini armati nei
pressi del capanno, e durante lo scontro a fuoco che ne segui finì
la leggenda del "Passatore Cortese".
Il mito e la leggenda del Passatore Cortese, se vi troverete a
passare a Boncellino di Bagnacavallo, ed un pò in tutta la Romagna,
sono ancora ben vivi tanto che oggi la figura simbolo che viene
riprodotta sulle bottiglie dei migliori vini di Romagna, è proprio
quella del Passatore.
I numeri dei bollini del Passatore assegnati dal Consorzio di tutela
Nel corso dell'anno 2005 il Consorzio di Tutela ha assegnato i
seguenti bollini raffiguranti il Passatore Cortese:
Albana di Romagna amabile/dolce docg 154.585
Albana di Romagna passito DOCG 68.326
Albana di Romagna secco doc 142.315
Sangiovese di Romagna doc 5.288.944
Sangiovese di Romagna sup. doc 2.005.077
Trebbiano di Romagna doc 1.294.075
Cagnina di Romagna doc 283.165
Pagadebit di Romagna doc 95.790
Albana spumante doc 3.180
Colli di Faenza doc 46.899
Colli di Imola doc 208.092
Colli di Romagna centrale doc 39.160
Vini igt 15.633
Grappa di Romagna 21.566
Anche in Romagna, cosi' come un po in tutta la penisola, negli
ultimi 10 anni si sono fatti passi veramente da gigante, in fatto di
qualità dei vini prodotti.
A tal proposito vi rimando a un mio
precedente articolo.
Che oggi voglio corredare con altre degustazioni che ho effettuato
negli ultimi tempi e mi sono particolarmente piaciute, (anche se
non tutte le aziende elencate aderiscono al Consorzio di Tutela del
Passatore) :
Az. Agr. Santini - Coriano di Rimini
Vino: Beato Enrico 2004 - gr. 14- Sangiovese 100%-
Sito:
www.tenutasantini.com
E' rosso rubino scuro con riflessi violacei questo vino; al naso è
solo frutta matura, in bocca dopo opportuna ossigenazione è morbido,
fruttuoso e godibile, pieno, appagante, i 14 gr. di alcool non si
avvertono.
Un sangiovese che non ha toccato legno ( ? ) e che è buon testimone
(se c'è ne fosse ancora bisogno !) che quando la materia prima è
di grande qualità, il vino non ha necessità di transitare in legno.
Complimenti a questo giovane viticoltore che si presenta sulla scena
viticola nazionale con tutte le carte in regola per posizionarsi ai
primi posti in Emilia Romagna.
Voto 5 stelle 89-90/100
(P.S.) Il giorno dopo era ancora piu' buono !!
Az. Tarroni - Castel Bolognese
Vino: Albana di Romagna Docg secco - anno 2005 gr. 13 " Sesto Senso
"
Giallo paglierino in bella tonalità tendente al dorato; al naso
profumi di buona intensità che ci riportano alla frutta matura (albicocca, melone ecc.), ma anche note agrumate molto piacevoli; è
in bocca che si esprime al meglio: entra morbido ed invitante, nel
centro bocca si apre con tutto il suo calore, e nel finale di bocca
è estremamente fresco, dove ritornano piacevoli ed intense le note
agrumate e citriche.
Una bella espressione dell' Albana di Romagna
in purezza, come non avevamo mai degustato prima nella versione
secca.
Anche dopo alcuni giorni dall'apertura della bottiglia mantiene
inalterate le proprie qualità organolettiche.
Lunga la Pai finale che ci fa salivare piacevolmente a lungo.
Consiglio di lasciare ossigenare minimo 10/15 min. dall'apertura.
Complimenti a questi bravi viticoltori.
Voto 5 stelle 88/100
Azienda Agricola Camerone di Marabini - Castelbologense
(Ra)
Vino: Camerone Millenium 1999 - gr. 13,50
Nasce dalla selezione di uve Sangiovese e Cabernet Sauvignon da
splendidi vigneti coltivati in collina in una zona altamente vocata.
Si tratta di un vino accuratamente selezionato fin dalla scelta
delle uve in vigna e prodotto in quantità limitata.
Vino ricco di personalità, esprime le caratteristiche più nobili dei
vitigni di provenienza.
Ha un colore rosso rubino intenso tendente al granato con
l'invecchiamento. Il profumo è intenso e persistente con piacevoli
sfumature di ciliegia e frutti di bosco. Una delicata tostatura
proveniente dalla sua maturazione in barriques francesi dona note
speziate e vanigliate. Armonico e vellutato nel gusto.
E' un vino
corposo, asciutto, caldo e di grande stoffa.
Si abbina idealmente ad arrosti, carne rossa e selvaggina. Va
servito ad una temperatura di 18°-20°C . Si consiglia di stapparlo
almeno un'ora prima di servirlo.
Voto 5 stelle 87/100
Vino: Rosso dei colli di Imola 2001
- gr.13- Vigna Mondino
Al colore si presenta di un bel rosso granato, scuro ; al naso
emerge la frutta rossa; in bocca è caldo, concentrato, giustamente
tannico e persistente. Un vino di buon corpo dove la speziatura del
legno ben è amalgamata al frutto del vino.
Un vino ben vinificato e piacevole.
Da abbinare a piatti sostanziosi della cucina romagnola :
selvaggina, castrato ecc.
Voto 4 ½ 84/100
Azienda Agricola Stefano Ferrucci - Castelbolognese-
Vino: Centurione Sangiovese 2002 gr. 12,50
Colore rosso rubino scuro, tendente al granata; al naso emerge la
frutta rossa matura; in bocca è giustamente caldo, morbido nel
centro bocca, si sentono uve surmature, leggermente appassite, che
ricordano la tecnica del ripasso veronese.
Un buon sangiovese, ben
vinificato, di qualità certa, con una buona persistenza finale.
Un sangiovese un po "particolare" e fuori dai canoni tradizionali,
ma che ci è piaciuto.
Voto : 4 ½ 84/100
Tenuta Arpineto - Galeata ( FO )
Vino: "Pertinello 2001" gr. 13,50
Si presenta con un bel colore rosso rubino, limpido e brillante,
con leggera unghia aranciata; al naso esprime un bel bouquet ampio
ed aromatico, frammisto a note marcatamente speziate: ciliegia,
spezie dolci; in bocca entra morbido e giustamente caldo,
nonostante i 13,50 gr. di alcool, tannini ben levigati e molto
persistente nel finale di bocca .
Un buon prodotto che ci è piaciuto , pur avendo riscontrato una
leggera prevalenza delle note speziate, conferite dall'affinamento
in legno.
Un buon sangiovese, di qualità, tipico e rappresentante della
generosa terra di Romagna.
Voto 4 ½ stelle 84/100
(P.S.)
A mio giudizio, con una maggiore estrazione di colore ed un
passaggio in legno meno accentuato, o diverso tipo di legno, questo
vino può raggiungere la massima vetta della enologia nazionale.
Azienda Tenuta Volpe
Vino: Fedro Sangiovese di Romagna Doc 2004 - gr.13
Già in autunno 2005 avevo avuto modo di degustare questo sangiovese,
che era stato appena imbottigliato, ed avevo riscontrato delle
ruvidità e spigoli dovuti alla giovane età, proprio come un puledro
che scalpita, ma avevo già scritto che questo era un vino da seguire
attentamente nella sua evoluzione, e questo è avvenuto ad
8/9 mesi
dall'imbottigliamento.
Sembra proprio un' altro vino: di un rosso
rubino in tonalità scura, al naso manifestava un frutto ancora ben
presente e piacevole; un profumo conferito solamente dalle uve di
provenienza in quanto questo vino non ha toccato legno ma solamente
acciaio.
In bocca ha tannini presenti ma di grana piccola, che lo rendono
accattivante e di buona beva; chiude con una Pai medio - lunga. Una
bella espressione del Sangiovese di Romagna.
Un'altra nota positiva
da segnalare per la sig.ra Cecilia, che segue con amore e passione
tutta la filiera vinicola ed olearia dell'azienda: sulla etichetta
del vino base ha scritto: "bere con moderazione l'alcool nuoce alla
salute", confermandomi di avere preso spunto da un mio precedente
scritto e questo mi ha riempito di soddisfazione, in quanto uno dei
compiti di chi scrive di vini, credo sia proprio quello di educare i
giovani e gli appassionati a farne un uso moderato.
Voto 5 stelle: 85/100
Voglio segnalarvi in modo particolare anche le aziende, i cui vini
ho degustato nell'articolo sopra richiamato:
Gallegati
Il Diavoletto
Ancarani
ma credetemi le aziende, tutelate sotto lo stemma del Passatore, che
meritano una visita ed alcuni assaggi sono veramente molte, in
quanto anche in Romagna la qualità è ormai di casa e ben consolidata
!!
Prosit cari amici lettori con i magnifici vini del Passator Cortese
"Re della strada e Re della foresta".
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