12.12.2005 | Cultura e Tradizioni

Il Piemonte aderisce alla rete delle Regioni OGM free

La Regione Piemonte, con DGR 69/1624 del 28 settembre 2005, ha autorizzato l’Assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco a sottoscrivere l’adesione alla Rete delle Regioni e delle Autorità Locali d’Europa OGM free. La Rete delle Regioni e delle Autorità Locali d’Europa OGM free è stata costituita il 4 febbraio 2005 a Firenze con la firma della carta istitutiva, nata per tutelare l’agricoltura tradizionale, la genuinità del prodotto tipico e la salute del consumatore.

La “Carta delle Regioni e delle Autorità Locali d’Europa sulla coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali e biologiche” è stata firmata da queste regioni: Alta Austria, Burgenland e la Stiria (Austria); Higlands e Island (Scozia); Galles; Schleswig-Holstein ( Germania ); Ile de France, Bretagna, Aquitania, Limousin, Poitou–Charentes (Francia); Paesi Baschi e Drama-Xavala-Xanthi (Grecia).

Per l’Italia: Toscana, Sardegna, Marche, Lazio, Alto Adige, Emilia Romagna, Liguria, Abruzzo, Umbria e Provincia Autonoma di Bolzano.

“Si tratta di una scelta meditata a lungo. – dichiara Mino Taricco, Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte – La tutela delle produzioni agricole di qualità è uno degli obiettivi fondamentali della Regione Piemonte, infatti i prodotti tipici rappresentano un decisivo contributo allo sviluppo delle nostre aziende agricole e un valido biglietto da visita del made in Piemonte.

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Siamo convinti della necessità di un approccio alle produzioni alimentari fortemente centrato sulla garanzia di sicurezza e salubrità delle produzioni stesse e, allo stato attuale delle conoscenze, le produzioni OGM non offrono questa garanzia. Inoltre l’inquinamento genetico rischia di compromettere la biodiversità e le produzioni di qualità certificata”.

Tra gli impegni che le Regioni aderenti hanno deciso di assumersi, ricordiamo la promozione di piani specifici a sostegno della coltivazioni convenzionali e biologiche; l’adozione di misure contro il rischio di contaminazione genetica; la tutela delle aree agricole dove vengono coltivate produzioni di qualità certificata; la salvaguardia della biodiversità, delle specificità produttive e del patrimonio ambientale; il rispetto di rigidi protocolli di sicurezza per chi fa ricerca in campo di OGM e l’impegno a favorire la conclusione di accordi internazionali finalizzati a garantire approvvigionamenti di materie prime certificate OGM free.

Inoltre le Regioni firmatarie si sono impegnate ad agire affinché le autorizzazioni di nuove varietà GM siano subordinate al rispetto dei principi di precauzione e di prevenzione e alla tutela della salute del consumatore finale.

Paolo d'Abramo
Responsabile scientifico
Enologia e Viticoltura

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dabramo@vinit.net
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