La “Carta delle Regioni e delle Autorità
Locali d’Europa sulla coesistenza tra colture transgeniche,
convenzionali e biologiche” è stata firmata da queste
regioni: Alta Austria, Burgenland e la Stiria (Austria); Higlands e
Island (Scozia); Galles; Schleswig-Holstein ( Germania ); Ile de
France, Bretagna, Aquitania, Limousin, Poitou–Charentes (Francia);
Paesi Baschi e Drama-Xavala-Xanthi (Grecia).
Per l’Italia: Toscana, Sardegna,
Marche, Lazio, Alto Adige, Emilia Romagna, Liguria, Abruzzo, Umbria
e Provincia Autonoma di Bolzano.
“Si tratta di una scelta meditata a lungo. – dichiara
Mino Taricco,
Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte – La
tutela delle produzioni agricole di qualità è uno degli
obiettivi fondamentali della Regione Piemonte, infatti i
prodotti tipici rappresentano un decisivo contributo
allo sviluppo delle nostre aziende agricole e un valido
biglietto da visita del made in Piemonte. |
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Siamo convinti della necessità di un approccio alle
produzioni alimentari fortemente centrato sulla garanzia di
sicurezza e salubrità delle produzioni stesse e, allo stato attuale
delle conoscenze, le produzioni OGM non offrono questa garanzia.
Inoltre l’inquinamento genetico rischia di compromettere la
biodiversità e le produzioni di qualità certificata”.
Tra gli impegni che le Regioni aderenti hanno deciso di assumersi,
ricordiamo la promozione di piani specifici a sostegno della
coltivazioni convenzionali e biologiche; l’adozione di misure contro
il rischio di contaminazione genetica; la tutela delle aree agricole
dove vengono coltivate produzioni di qualità certificata; la
salvaguardia della biodiversità, delle specificità produttive e del
patrimonio ambientale; il rispetto di rigidi protocolli di sicurezza
per chi fa ricerca in campo di OGM e l’impegno a favorire la
conclusione di accordi internazionali finalizzati a garantire
approvvigionamenti di materie prime certificate OGM free.
Inoltre le Regioni firmatarie si sono impegnate ad agire affinché le
autorizzazioni di nuove varietà GM siano subordinate al rispetto dei
principi di precauzione e di prevenzione e alla tutela della salute
del consumatore finale.
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