08.11.2006 | Vino e dintorni

Avete lacune sul vino? L'importante è amarlo

Il prodotto, ricordatelo, non è destinato ai soli sommelier... Si parla tanto di vino che oramai anche coloro che lo amano non ne possono più. Non tanto per il vino stesso, ma per coloro che, solo perché hanno letto un libro o hanno fatto qualche corso, parlano e parlano di vino come non fanno nemmeno quelli che potrebbero parlarne davvero...

Alcuni ristoratori lamentano l'atteggiamento saccente di molti (purtroppo) avventori. Pare che questi si atteggino come grandi conoscitori del settore, dimostrando invece all'occhio attento di chi conosce veramente, di essere solo degli sprovveduti.

Il ristoratore, come si suol dire, "porta pazienza", ma sotto sotto è stufo, sbotta e non sa con chi prendersela: con chi di vino scrive, con i sommelier o con coloro che organizzano corsi...; poi si calma e tutto si risolve alla cassa con i soliti sorrisini di convenienza e con l'esperto che se ne va senza sapere che il suo vino sapeva di tappo.

A quanto mi si dice sono in tanti a congedarsi in questo modo. E' un peccato che ci siano tutti questi sedicenti "maestri" in giro: non sanno quanto c'è da crescere realmente quando si sa ascoltare, (almeno distinguere l'odore di tappo)!
A favore di questi ultimi però è giusto dire che non sono da soli. Ci sono molti addetti alla ristorazione che fanno pesare al malcapitato cliente la loro cultura. Provate ad immaginare la scena: voi arrivate lì, tutti contenti, magari siete in compagnia... "Cosa beviamo"?

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Vi avvicinate timidamente al bancone e chiedete un calice di vino. L'addetto vi sciorina senza pietà una serie di nozionismi per giunta espressi in un linguaggio a voi incomprensibile; aspetta una risposta col sorrisino furbo, vi guarda dritto negli occhi, non vi lascia scampo. Voi diventate color del vino che avreste voluto bere, aprite bocca per dirgli quanto vi sta antipatico e invece vi scappa un "faccia lei". Fregati...! Non state bevendo quello che volevate.

Al vino occorre avvicinarsi con calma e rispetto, va conosciuto, sorseggiato lentamente prima di essere giudicato.
Rammentate di tutte le persone che hanno collaborato alla creazione di quel vino: gli operai delle vigne, l'enologo, quello che ha investito il denaro e tutti coloro che lo hanno fatto arrivare fino a voi.

Il vino, in realtà, non è un prodotto esclusivo; è destinato non solo ai sommelier ma anche a tutti coloro che il vino lo amano, siano questi appassionati esperti o normali consumatori. Il vino è arte, cultura, è tradizione ed innovazione allo stesso tempo; è un messaggio positivo che unisce tutti coloro che ad esso si avvicinano.

Fabio Magnani, Giornalista enoico
fabiomag@linknet.it - autore del libro

Vini dal Cile Viaggio tra i profumi dei vigneti andini -
Edizioni Delmònt, Ravenna Marzo 2002

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