LE UVE
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Viura: è la classica uva bianca
utilizzata per i vini destinati alla barrique e ai periodi di
invecchiamento più o meno lunghi. |
In Rioja è chiamata
anche Macabeo. I vini prodotti con questa uva, hanno un
caratteristico profumo di mela.
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Malvasia de Rioja: Coltivata principalmente nella
Rioja alta, dove è conosciuta anche con il nome di Riojal. |
I suoi
aromi presentano tonalità erbacee con, a volte, leggere sfumature
che ricordano l’anice. Quando subisce delle vendemmie tardive
conquista un sentore di miele piacevolissimo. È utilizzata
principalmente per la produzione di vini spumanti.
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Garnacha Blanca: Varietà poco coltivata, è usata
soprattutto negli uvaggi assieme ad altre varietà. La sua presenza |
nel vino
si riconosce per le profumazioni che evocano le erbe aromatiche.
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Tempranillo: Il fiore all’occhiello
dell’enologia spagnola, è una varietà che rappresenta il 70 % di
tutto il vigneto Riojano. I classici profumi di frutta rossa |
(more,
prugne, ribes), e non solo, l’accompagnano nel calice dove, invece,
quando è ancora giovane, presenta uno spiccato profumo di violetta.
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Garnacha Tinta: Ultimamente è meno presa in
considerazione dai produttori Riojani, anche se, al momento della
produzione, è un uva molto generosa. |
I suoi
aromi sono quelli del sottobosco e della frutta a polpa scura
(ciliegia e prugna). Da problemi nel periodo della fioritura dopo i
25 anni d’età.
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Mazuelo: molto coltivato nella Rioja Baja (bassa),
dove dona ai vini sentori che ricordano i ribes e la mela cotogna.
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Dire
Mazuelo o Cariñena è in pratica la stessa cosa.
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Graciano: Caratteristico vitigno della Rioja Baja dove
produce vini di poco corpo, dalla spiccata acidità e dal
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carattere
nervoso. I profumi nei quali è facile riconoscerlo sono quelli che
evocano il cuoio, le bacche verdi e lievi sentori di spezie.
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I
PROFUMI DELLA RIOJA |
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Il vino ci parla per
mezzo dei profumi che lo compongono. È infatti attraverso i profumi (e non
solo), che capiamo il carattere di ciò che beviamo.
Ogni luogo, terra, regione o stato che si voglia dona al vino effluvi,
sensazioni ed emozioni sempre diverse.
Generalmente i profumi del vino sono classificati in questo modo: aromi
primari, secondari e terziari. I primi sono specificamente legati alla
tipologia aromatica delle uve stesse. Quelli secondari sono quei profumi
che nascono con lo svolgersi della fermentazione. Gli ultimi, invece,
derivano dall’evoluzione naturale delle fragranze che l’invecchiamento
causa.
Andiamo a vedere quali emozioni sono racchiuse in un calice di vino
Riojano.
Nei vini bianchi giovani e poco impegnativi, ottenuti dalla varietà
Viura, è facile incontrare aromi che ricordano la mela ed i fiori bianchi
che si uniscono a tonalità erbacee (fieno in particolare).
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Sfumature di sentori
che ricordano le spezie dolci come la vaniglia assieme a ricordi di
cannella e altro ancora, li incontriamo nei bianchi passati in
barrique: i più adatti all’invecchiamento, purché modesto. I vini
rossi, quando giovani o di moderato invecchiamento, si
distinguono per spiccati aromi di more apportati soprattutto dalle
uve del Tempranillo. |
I profumi di ribes in
questi vini li troviamo quando c’è l’apporto della Garnacha e/o della
Cariñena: tendono comunque a sparire o ad evoluzionarsi con
l’invecchiamento.
Eleganti ricordi di ribes li sentiremo nei vini ottenuti da uve
Tempranillo ben mature e provenienti dalla parte più fresca della
Rioja Alta. Odori di frutta del sottobosco con sentori di carbone e
sfumature di zolfo li noteremo in quei vini prodotti dalla macerazione
carbonica: quando i sentori di zolfo sono intensi e persistenti siamo di
fronte ad un difetto del vino stesso.
Nei rossi di medio invecchiamento sono presenti sentori di vaniglia
(tipico della rovere americana). A questo sentore è legato quello della
cannella che però si presenta più chiaramente dopo un po’ di permanenza
del vino in bottiglia.
Nelle etichette che portano la dicitura “Tinto Reserva” è facile
trovare raffinati aromi che ricordano i chiodi di garofano e reminiscenze
di cannella ormai dimentica della vaniglia.
In un “Reserva” che si rispetti non deve mancare l’inconfondibile aroma di
confettura indice di un buon invecchiamento. Odori che ricordano il cuoio
e la noce moscata sono facili da sentire in quei vini rossi denominati “Gran
Reserva”: ovvero in quei vini dove gli aromi terziari sono segno di un
invecchiamento di grande qualità.
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Magnani
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