12.02.2004 | Cultura e Tradizioni

Tenero convivio con i cibi dell'amore

Sui cibi afrodisiaci si è detto molto e ancora oggi le opinioni sulle proprietà degli alimenti stimolanti sono diverse e controverse. La storia dell'umanità è piena di studi e di scritture che riportano delle proprietà seducenti ed eccitanti di un cibo o di un altro. Bevande, ricette segrete e preparazioni fantastiche sono stati gli argomenti di filosofi e scienziati di tutte le epoche per la gioia dei salotti culturali di quei tempi.

Così, tra un sorriso ed uno sguardo poco disinteressato, le dame dell'epoca preparavano per i loro amanti intingoli di chiari poteri stimolanti per la gioia di entrambi. Il termine afrodisiaco indica una sostanza in grado di allentare le inibizioni, accrescere l'energia in modo da superare qualsiasi tipo di stanchezza, sia essa mentale o fisica e ampliare il piacere risvegliando l'eccitazione.

Secondo gli studiosi dei nostri giorni un cibo in grado di fare tutto questo non esiste, però tutti concordano che taluni cibi possono avere l'una o l'altra di queste qualità afrodisiache. La memoria popolare ha sempre fatto riferimento ad alcuni cibi considerati corroboranti per l'uomo come per la donna e la scienza, un po' per curiosità un po' per compiacimento, ne ha preso in esami alcuni. Fra questi risaltano le ostriche. Le succulenti bivalve, hanno un contenuto altissimo di zinco che danno a questo frutto del mare un posto di riguardo tra i cibi della tavola di venere.

L'oligo - elemento contenuto, infatti, possiede una certa capacità rivitalizzante che compie stimolando gli ormoni sessuali e non solo. Anche il ferro, contenuto largamente nelle ostriche, è importante. È grazie ad esso che avviene il trasporto dell'ossigeno, senza il quale verrebbe a mancare la forza fisica (chi ha orecchie per intendere, intenda...). Chi non vuole utilizzare le ostriche può fare riferimento alle cozze: più umili ma altrettanto importanti grazie al loro contenuto di ferro, fosforo e vitamine senza tralasciare, inoltre, l'intrigante profumo.

Tra i protagonisti della letteratura erotica incontriamo spesso le uova. Già nel XIII secolo An-Nafzawi, un sofisticato gastronomo islamico, le considerava ideali per favorire la libido; così come il famoso Giacomo Casanova (nella foto) ne ingoiava ben dodici (così è scritto nella sua biografia), prima di abbandonarsi ai piaceri dell'alcova.

Così come Marte si nutriva di cento uova alla volta, recita il poeta Tassoni, per riprendersi dalle notti passate tra le lenzuola di venere, anche Antimo della Ravenna medievale prescriveva al Re Teodorico il prezioso alimento per la loro capacità di rinvigorire e preparare all'amplesso.

Ciò che rende così interessanti le uova è la presenza di proteine dal pregiato contenuto di aminoacidi, di fosforo e vitamine. Attenzione, però, a non esagerare e nutritevi solo del tuorlo che rimane più facilmente digeribile. Tra le piante presenti in natura il basilico è quella che scherza meno di tutte. L'innocente piantina contiene calcio, che acquieta le ansie preliminari, e la vitamina B2 utile per il trasporto dell'ossigeno come per l'eliminazione delle tossine. Inoltre che dire del sensualissimo profumo?

A proposito di odori, come non parlare dell'aromatica cipolla? Mentre il poeta Ovidio dissuadeva da consumarne troppa per evitare tentazioni oltre misura, oggi la scienza nota le virtù salutari del semplice
bulbo. Diminuisce il livello degli zuccheri e dei grassi prevenendo così problemi legati al diabete e all'arteriosclerosi che possono influire negativamente sulla attività amatoria.

Afrodisiaci sono considerati anche i funghi per il contenuto di ferro e tiamina che favoriscono le capacità intellettuali - utili comunque per la scelta del partner- , e niacina, necessario vaso dilatatore. A tutto questo si unisce il suo inconfondibile aroma che riporta a sensualità primordiali. Non snobbate i legumi perché sono una fonte di proteine, ferro, fosforo e zinco minerali necessari per mantenere accesi i favori della passione.

È molto importante tenere bene a mente alcune spezie che, se ben usate, oltre che rendere stuzzicanti i nostri piatti possono dare apprezzate soddisfazioni. Prima tra tutte il peperoncino che con il suo contenuto di vitamina C, carotenoidi e flavonoidi, manderebbe "in fiamme" chiunque. È utilissimo se usato appena macinato unito a salse e a condimenti di vario tipo, ma è straordinario se mescolato alla cioccolata per una strepitosa bevanda che incendia mente e corpo.

Altre spezie reputate "infervoranti" sono la noce moscata che stimola i centri spinali, lo zenzero e il "casto" zafferano, traboccante di carotenoidi. Provatele, sbizzarritevi coi sapori e coi profumi, dosatele con cura senza esagerare, qualsiasi cibo o bevanda se assunta smodatamente può creare inconvenienti spiacevoli. È San Valentino non una maratona. Infine non tralasciate il vino. Non esiste bevanda migliore per rilassare e disinibire, stimolando gusto e olfatto. Inoltre è un vaso dilatatore, però "le bevande alcoliche provocano passione e ardore ma ne impediscono la realizzazione" ammoniva Shakespeare, quindi non esagerate e mantenetevi lucidi se volete prolungare i piaceri della tavola e non solo quelli.

Fabio Magnani, Giornalista enoico
fabiomag@linknet.it - autore del libro

Vini dal Cile Viaggio tra i profumi dei vigneti andini -
Edizioni Delmònt, Ravenna Marzo 2002

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