Gli effetti benefici risultano più evidenti proprio col
vino, che non con la birra o con i superalcolici, e nell’ambito del vino, quello rosso sembra avere maggiori effetti protettivi, in quanto in esso sono contenute sostanze che vengono liberate dalle bucce degli acini e dai semi, che come è noto nella vinificazione in bianco vengono separate immediatamente dal mosto che è lasciato fermentare senza le parti solide dell’uva.
Gli effetti benefici e protettivi sono dovuti all’alcol con una gradazione compresa fra 10 e 13-14°, e alle sostanze contenute nel vino rosso in particolare ai
polifenoli (flavonoidi, resveratrolo e tannini polimerici). In particolare un interesse maggiore si è indirizzato al
resveratrolo, in quanto l’azione terapeutica deriva dalla capacità di diminuire l’aggregazione piastrinica e dalla sua moderata attività antiossidante.
Il resveratrolo, assorbito per via orale, entra rapidamente in circolo sanguigno, raggiungendo il cuore, il fegato, ed i reni: in questi organi esso svolge un’azione antinfiammatoria. Esso inoltre sembra ridurre il rischio di malattie cardiovascolari perché agisce come antiaggregante piastrinico.
Naturalmente è consigliato introdurre una moderata quantità di
vino, cioè una dose alcolica giornaliera che possa essere assunta senza la preoccupazione di effetti indesiderati (tra i quali danni al sistema nervoso e l’epatite alcolica che può esitare in cirrosi) in modo tale da restare un piacere senza causare alcun danno.
Ma che cosa si intende per dose moderata? Non è semplice stabilirlo, perché al di là delle dosi consigliate, ogni persona è in grado di determinare la propria soglia tollerata che dipende da una serie di fattori importanti quali il clima, le abitudini, l’età, il sesso e l’attività lavorativa. In ogni caso la dose consigliata di vino non dovrebbe superare i
2 bicchieri al giorno suddivisi ovviamente in diversi momenti della giornata e da assumersi preferibilmente a stomaco pieno.
L’usanza di bere vino a tavola durante i pasti è diventata, nei secoli, un comportamento alimentare caratteristico delle popolazioni di civiltà e tradizione mediterranea; esso quindi, s’inserisce a pieno diritto nella dieta mediterranea ed un uso corretto contribuisce a proteggere lo stato di salute, ad accrescere la speranza di vita ed in ultima analisi a migliorare la qualità della vita!
Aurora Giangreco
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Fonte: Saluteinforma.it |