Una produzione
limitatissima, sperimentale, che però ha esaltato " il papà di noi
tutti appassionati " con le sue morbidezze ed una sequenza di
profumi affascinante e, soprattutto, inedita. Si chiama
semplicemente " Manzoni Liquoroso " e si presenta in una bottiglia
da 0,33 cc lunga e stretta, con la sua etichetta dorata forse un po'
anonima. Per intuirne la complessità, però, basti dire che nasce da
un uvaggio di incroci Manzoni: 13.0.25 (Raboso x Moscato d' Amburgo)
e 1-50 (Trebbiano x Traminer) vitigni pressoché esclusivi che la
scuola enologica G. B. Cerletti custodisce gelosamente, come una
preziosa eredità dei lunghi anni d'insegnamento e di sperimentazioni
che qui vi svolse il prof. Manzoni.
E se la materia prima è già di per se ricca e complessa, la
macerazione prefermentativa a freddo e la vinificazione secondo il
metodo Libutti cui vengono sottoposte le uve esaltano la varietà di
profumi e le loro complesse combinazioni. Ne deriva un vino di
colore ramato che, ruotando nel bicchiere, lascia archetti fitti con
lacrime "grasse", che raccontano di un vino ricco, opulento.
Al naso si propone con un impatto intenso e delicato allo stesso
tempo, che si libra tra sensazioni fruttate, inizialmente di pesca
ed albicocca, per virare poi al melone fino ad un esotismo che
ricorda il nespolo giapponese e l'ananas maturo. Tutto l' insieme
sempre su uno strascico di sensazioni floreali di rosa e ciclamino
che terminano con una punta vegetale che ricorda la menta piperita.
Un vero bouquet di profumi solari ed affascinanti, che combinano
intensità, eleganza e complessità.
L' analisi gustativa, poi, non delude le grandi attese che i profumi
hanno suscitato: è un vino morbido e rotondo, abbastanza caldo (11
gr. di alcool), gentile ed elegante, di giusta freschezza, il tutto
in armonia ed in equilibrio con una presente e piacevolissima
sapidità. Intenso, sprigiona tutto il suo fruttato tra lingua e
palato, per poi proseguire in un finale lungo ed accattivante, per
chiudere il tutto con una delicata nota aromatica. Insomma un grande
vino da fine pasto ed ancora meglio "da meditazione", da servire a
12-14 gr ma, soprattutto da odorare a lungo, ed alla fine inchinarsi
davanti a lui, proprio come fece il Grande Luigi Veronelli!
Prosit cari amici lettori con il magnifico Manzoni Liquoroso.
|