20.08.2001 | Prodotti Tipici

Il boom dei prodotti tipici

Dal prosciutto di San Daniele al limoncello è corsa alla qualità, in tre mesi gli italiani hanno speso 4 mila miliardi.

ROMA – Andare in vacanze in Italia significa anche riscoprire il gusto di mangiare tipico. In tre mesi gli italiani spenderanno infatti oltre 4.000 miliardi di lire in prodotti alimentari caratteristici. La stima arriva dalla Coldiretti, secondo la quale quest’anno si sono moltiplicate le occasioni di valorizzazione dei prodotti locali con percorsi enogastronomici, sagre e feste nelle diverse località turistiche. In ogni comune, anche il più piccolo il turista può coniugare i piaceri della vacanza a quelli del mangiare sano; ecco il prosciutto di San Daniele, il limoncello e la mozzarella di bufala campana a Sorrento, l’Asiago e lo speck in Trentino Alto Adige, l’agnello e il pecorino in Sardegna, lo scalogno e l’olio di Brisighella in Romagna, la lenticchia di Castelluccio e il prosciutto di Norcia in Umbria, la casciotta d’Urbino e il prosciutto di Carpegna nelle Marche. Più difficile non rinunciare ai prodotti italiani, trascorrendo le proprie vacanze all’estero.

Spesso, infatti, la tradizione alimentare nazionale è strumento di inganno per i consumatori. Centinaia le contraffazioni di prodotti italiani, dal notissimo Parmesan venduto negli Stati Uniti, al pomodoro San Marzano, prodotto in California, al pecorino romano del Wisconsin, al Chianti classico imbottigliato in Argentina, alle produzioni australiane di Marsala e Lambrusco, all’olio “toscano” imbottigliato e venduto in prestigiosi supermercati inglesi.

Per difendersi dalle frodi occorre verificare l’origine dei prodotti sull'etichetta. Seconda solamente alla Francia, l’Italia vanta ben 114 prodotti su un totale comunitario di 557, che possono fregiarsi del marchio Dop (Denominazione di Origine Protetta) o Igp (Indicazione Geografica Protetta). Guidano la classifica i formaggi con 30 prodotti riconosciuti, seguiti dagli ortofrutticoli (27), dagli oli di oliva o olive da tavola (26), dai prodotti a base di carne (25); gli aceti poi sono 2, come anche i prodotti da panetteria, un prodotto di carne e frattaglie fresche e una essenza, quella del bergamotto.

Rispetto alla localizzazione delle produzioni l’Italia settentrionale presenta un patrimonio di 57 denominazioni registrate, contro le 26 del Meridione, le 18 del centro (di cui una interregionale) e le 13 delle isole (di cui una interregionale). Sul totale dei 114 prodotti che compongono il paniere, 78 prodotti sono registrati a marchio Dop (denominazione di origine protetta) e 36 a marchio Igp (indicazione geografica protetta).

Sabina Licci



Fonte: Messaggero Veneto

px
px
px
px
px
Web agencyneikos
Entra in MyVinit Chiudi
Email
Password
Mantieni aperta la connessione.
Non sei ancora registrato?