23.07.2002 | Itinerari del Gusto

Il boom delle Strade del vino

GROSSETO. In Maremma, si sa, è in crescita il turismo enologico. E l'estate è uno dei momenti migliori per promuovere i vini prodotti sul territorio.

Per chi villeggia sulla costa o in collina sono molteplici le offerte per trascorrere qualche ora tra natura, storia ed arte, facendo qua e là brevi soste dove musei e cantine sono aperti ed è possibile degustare (e acquistare) i vini migliori, accompagnati magari da spuntini a base di formaggi, salumi, verdure e frutta biologica. Un aiuto nella scelta dei possibili percorsi arriva dalle tre Strade del Vino (Monteregio, Montecucco e Colli di Maremma), corredate di relativo museo. Qui si propone il meglio della produzione vinicola della provincia. Le Strade del Vino sono percorsi entro territori ad alta vocazione vitivinicola caratterizzati da vigneti, cantine e aziende agricole. Nei territori a nord del capoluogo si snodano i percorsi della strada del vino Monteregio di Massa Marittima, una doc ottenuta da Sangiovese (80%) più altre uve a bacca nera. E' disponibile anche nelle versioni Novello e Riserva. I tracciati si snodano attraverso le Colline Metallifere, da Roccastrada (dove sta riscuotendo successo il museo della vite e del vino ricavato nella galleria dei Colò, sotto la Torre dell'orologio) a Massa Marittima, passando per Gavorrano e Scarlino, dove si segnalano le aziende di Zonin e Rivella. La doc Montecucco è una delle ultime nate. Prevede un percorso principale e 5 itinerari, o micropercorsi, e si estende su un'ampia zona alle pendici del monte Amiata, che ha il suo centro in Cinigiano, comune cerniera fra la Maremma e l'Amiata. I sette comuni interessati dalla doc Montecucco sono, oltre a Cinigiano, Civitella Paganico, Campagnatico, Castel del Piano, Arcidosso, Seggiano e Roccalbegna. La doc Montecucco comprende quattro tipologie: Bianco, Vermentino, Rosso (prevista anche la Riserva) e Sangiovese (anche Riserva). Dunque un disciplinare che rende i produttori molto liberi sia di fare un Sangiovese (e ricordiamo che Montalcino non è lontano) che vini più compositi, e che valorizza un'uva dalle belle potenzialità come il vermentino e gli altri vitigni tipici della zona. L'intento di questa giovane strada è quello di promuovere, insieme al vino, tutti i suoi prodotti tipici. In questo senso tramite manifestazioni eno-gastronomiche (alcune si svolgono in questo periodo), nel corso delle quali è possibile partecipare a degustazioni guidate e ad interessanti conferenze, si fanno strada anche il miele, l'olio (in particolare quello di Seggiano che ha recentemente ottenuto il marchio dop) e le castagne. Il museo della vite e del vino è stato inaugurato due mesi fa a Montenero d'Orcia «e - spiega il presidente della Strada, Alessandro Bocci - ha registrato un autentico boom di visitatori». Dulcis in fundo la Strada del vino Colli di Maremma. E' la strada della provincia di Grosseto che comprende il più alto numero di doc e che si estende lungo il territorio più vasto. Essa, infatti, abbraccia 13 Comuni (Isola del Giglio, Monte Argentario, Orbetello, Pitigliano, Capalbio, Grosseto, Magliano in Toscana, Scansano, Manciano, Sorano, Campagnatico, Semproniano e Roccalbegna) e il suo itinerario interessa le doc storiche del Morellino di Scansano, del Bianco di Pitigliano e della Parrina, oltre a quelle, più recenti, dell'Ansonica Costa dell'Argentario, del Sovana e del Capalbio. Della Strada fanno parte circa cento soggetti tra aziende vitivinicole ed agrituristiche, enoteche, ristoranti, imprese artigiane e ricettive, enti locali. Questa strada è in grado di offrire al turista innumerevoli occasioni di svago, di contatto con la natura, l'arte e la storia. Etrusca e non solo. Da non perdere il museo dellla vite e del vino, al palazzo pretorio di Scansano, un autentico gioiello aperto al pubblico ogni giorno, per tutta l'estate.

FONTE: IL TIRRENO

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