06.08.2002 | Cultura e Tradizioni

Il cocktail dell'estate? Basta che sia a base di frutta

ROMA – "Devo liberarmi di questi abiti bagnati ed infilarmi in un Martini dry", era solita sospirare la diva di Hollywood Mae West. E nell’estate 2002 sono molti a sognare di immergere le labbra in un fresco e stuzzicante cocktail, per iniziare (o concludere) nel migliore dei modi una serata di vacanza. (ilnuovo.it)

E’ un’estate calda – dicono gli esperti di costume – anche nei bar più vivaci e frequentati della penisola e delle isole, affollate di vacanzieri, dove è iniziata una sorta di caccia grossa al cockatil più “glamour” dell’estate.

E così si cerca qual è l’erede del 2002 del mitico Martini Dry. Gli ingredienti più gettonati sono, cme al solito, rum, gin e champagne. Ma sulle spiagge, nelle piazze delle località balneari e nelle discoteca va fortissimo la frutta: l’unico imperativo sembrano essere flut e calici con i decori di frutta, esotica e nostrana, non fa differenza.

L’estate del Mojito
Si cercano quindi, soprattutto, gusti freschi e profumi che ben si intonano alla stagione e al mare. Resistono stoicamente, nel borsino dei cocktail, Bellini (ideato nel celebre Harry’s Bar di Venezia) e Rossini, a base di champagne (o spumante) e succo di pesca e fragola, aperitivi apprezzati soprattutto dal gentil sesso. Ma l dominatore dell’estate sembra essere il Mojito, a base di rum portoricano, succo e tocchetti di lime. Un vero dominatore anche nell'inverno milanese. In calo di popolarità il Negroni, spese se "sbagliato", troppo forte per i gusti di molti avventori. Rimane invece sempre sulla cresta dell’onda il cocktail adorato da Hemingway, il Margarita, mentre va forte inquesta estate anche il Cardinale, a base di gin, bitter, vermouth dry e arancia. Sena dimenticare il gusto delicato del Tequila Sunrise.

La passione per i cocktail risente, come da tradizione, delle mode e dei film di successo. Così, in questa estate, nei locali si beve molto lo Spider (4/5 Vino bianco secco, 1/5 Grand Marnier, una pesca tagliata a cubetti, ghiaccio, che si prepara mescolando dolcemente nel mixing glass e servito in un calice alto riempito per 1/3 di sidro) e il Frozen Daiquiri, 6/10 di rum bianco, 3/10 di succo di lime, 1/10 di sciroppo di zucchero, che si serve senza filtrarlo in un calice grande decorato con cannucce corte.
Ma a dominare è anche l’inventiva dei clienti, che spesso intavolano lunghe discussione con il barista,cercando di convincerlo della bontà della propria intuizione. Meglio, però, se non si hanno le idee più che chiare, affidarsi all’estro del barman, e al suo tocco magico. Si potrebbe esser testimoni della nascita di un nuovo cocktail “di tendenza” tra chissà quanti anni.

FONTE: IL NUOVO

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