| Borghi e centri 
			storici, piccole città in cima alle colline dalle quali lo sguardo 
			abbraccia insieme il mare e i monti, campi ben arati, uliveti e 
			vigneti...
 Il paesaggio di dolci colline accarezzate dal vento si schiude con 
			dolcezza davanti agli occhi dei viaggiatori e invita a garbate 
			scoperte e saporite conquiste. Nei dintorni di 
			San Severino (MC) troviamo castelli (ben tredici, 
			dovuti anche alla particolare conformazione fisica del territorio), 
			rocche, abbazie (da segnalare quella di Sarnano per esempio), 
			palazzi rinascimentali, ville neoclassiche. L’intera città 
			costituisce nell’insieme un vero gioiello d’arte, a partire dalla 
			magnifica e famosissima piazza ovale sulla quale affacciano palazzi, 
			chiese di grande pregio e uno splendido piccolo teatro.
 
 La mostra rappresenta un evento sia per gli 
			studiosi, sia per il grande pubblico che ha la 
			possibilità di seguire un percorso. oltre la sede espositiva 
			principale che tocca, oltre alla Pinacoteca Tacchi Venturi, numerose 
			chiese eremi, pievi, chiese rurali spesso sconosciute, veri e propri 
			gioielli, che aspettano di essere scoperti a San Severino (dalla 
			Chiesa della Misericordia alla Cattredrale di Sant’Agostino, da San 
			Lorenzo in Doliolo all’Eremo di Santa Maria delle Macchie) e in 
			altri suggestivi centri storici, in cui sono conservate preziose 
			testimonianze d’arte e devozione popolare.
 
 Da Cingoli, nota come 
			“il balcone delle Marche”, 
			a Treia, dove dalla panoramica terrazza, il paesaggio 
			esalta l’armonia del rapporto secolare tra uomo e territorio.
			Pollenza, Tolentino e San Ginesio 
			(annoverato tra i cinquanta borghi più belli d’Italia) sono 
			importanti cittadine d’arte, veri e propri scrigni di tesori 
			artistici e architettonici, preziose testimonianze della cultura e 
			della religiosità marchigiana. A 
			Castelraimondo si ammira un suggestivo castello, come 
			anche a Gagliole, famosa per il 
			suo eremo istoriato con importanti affreschi. Da vedere anche
			Serrapetrona e
			Matelica, che ospita il
			museo Piersanti.
 
 All’arte e al fascino della storia il weekend abbina spunti 
			alternativi per i turisti che cercano ispirazione:
			dai piaceri della buona tavola ai percorsi 
			naturalistici nel verde, magari scegliendo di pernottare 
			in una caratteristica residenza di campagna, dalla musica nello 
			Sferisterio di Macerata ai numerosi eventi teatrali.
 
 Da non sottovalutare l’aspetto del turismo 
			enologico: è in questa zona (tra San Severino e 
			Tolentino), infatti, che si produce uno dei 
			migliori vini DOC delle Marche, la 
			Vernaccia di SerraPetrona (l’unico vino delle Marche a 
			fregiarsi, dal 2003, della Docg), famoso vino spumante naturale 
			rosso, prodotto con vitigno autoctono da uve raccolte tardivamente e 
			fatte fermentare più volte, dal colore granato o rubino e dal 
			caratteristico aroma.
 
 La Vernaccia è un vino originale, vivace di corpo, dal bouquet 
			sapido, da bere giovane anche leggermente fresco, da accompagnarsi 
			con dolci rustici nella versione dolce, o con insaccati e formaggi 
			saporiti in quella secca. Senza dimenticare, inoltre, il
			Verdicchio di Matelica (oggi è 
			considerato uno dei più grandi vini bianchi d’Europa).
 
 A Matelica da non mancare una visita all’ 
			Enoteca Comunale, dove non solo sono raccolte le migliori 
			produzioni tipiche del territorio, ma è possibile fare degustazioni 
			guidate, acquisti o solo fermarsi sulla bella terrazza panoramica 
			per abbinamenti tra vini e prodotti tipici come il particolarissimo 
			ciauscolo, salame da spalmare, o l’ottimo pecorino tradizionale 
			stagionato o, tra i dolci, la sapa, mosto d’uva condensato.
 
 Completa il ventaglio delle possibilità, per un weekend all’insegna 
			della natura e del verde (a poca distanza il 
			Parco Nazionale dei Sibillini con 70.000 ettari di 
			territorio), una fittissima rete di percorsi di trekking, sentieri 
			montani segnalati e passeggiate in bicicletta e a cavallo (maneggi a 
			Sarnano e a Serrapetrona) nell’alta valle del fiume Potenza. Di 
			recente apertura, si segnalano dei nuovi sentieri sul Monte San 
			Vicino, itinerari impreziositi da scorci paesaggistici di rara 
			bellezza.
 
 Numerose le possibilità di fermarsi a dormire all’interno, per 
			esempio, di palazzi storici ristrutturati come eleganti alberghi: è 
			il caso dell’Hotel Palazzo Servanzi 
			Confidati (ala adiacente agli spazi espositivi che 
			ospitano la mostra), dimora patrizia della seconda metà del 
			Seicento, in pieno centro storico di San Severino. Oppure nel 
			piccolo e familiare Albergo Due Torri, 
			ubicato nel suggestivo vecchio borgo medievale nella città alta, a 
			due passi dal recentissimo Museo Archeologico.
 
 Per chi preferisce fermarsi nella splendida campagna marchigiana, 
			non mancano residenze nel verde come la 
			Locanda Salimbeni, appena fuori la città, dove peraltro 
			grande cura è dedicata anche al cibo, oppure bellissimi agriturismi, 
			tra cui alcuni di grande ospitalità come il 
			Giardino degli Ulivi di Castelraimondo, indirizzo 
			prezioso anche per una cucina di raffinata esecuzione, o all’Agriturismo 
			Borgo Lanciano non distante dal bel castello. Merita 
			attenzione anche l’Agriturismo 
			Caravanserraglio di Serrapetrona, con una spettacolare 
			vista sulla Valle del Chienti e cucina esclusiva con prodotti 
			biologici.
 
 Tavole accoglienti e ricchi sapori da 
			Piero, ristorante nel centro di San Severino noto per le 
			raffinate rivisitazioni di piatti del territorio; all’Hostaria 
			dei Borgia, a Borgiano di Serrapetrona, che propone 
			ricette della tradizione rivisitate, salumi prodotti in proprio e 
			specialità di verdure e al Picciolo di Rame 
			di Vestignano: nell’edificio di un antico frantoio, in un 
			piccolo borgo abitato soltanto da sette famiglie, la taverna a 
			conduzione familiare propone ricette maceratesi accanto a fantasiose 
			reinterpretazioni di ricette della cucina medievale.
 
 
 Per informazioni turistiche: 0733/232218
 
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