26.10.2002 | Vino e dintorni

Il nostro Paese , il maggior produttore di uva da tavola

Domina il made in Italy. L'Italia (e il nord est dà un consistente contributo) è il maggior produttore mondiale di uva da tavola. Dopo la penisola, nella speciale graduatoria seguono Cile e California.

Anche per quanto riguarda le uve da vino, l'Italia svolge comunque un ruolo rilevante. Come distinguere, però, uva da tavola e uva da vino? La prima ha la buccia sottile, la polpa compatta e pochi semi; la seconda, dalla quale si produce il vino, ha invece polpa più succosa e tenera. Al di là di questa distinzione ampia, è possibile individuare, comunque, moltissime varietà di uve dai colori diversi: si va dal giallo, al rosso e al rosato, al verdognolo, al violaceo, al nero. Giungono a maturazione durante la tarda estate e l'autunno. Nelle altre stagioni, quindi, l'uva che compare sui banconi dei negozi è di importazione: arriva generalmente dalla California e dal Cile. La storia di questo frutto è antichissima: basti pensare che la vite da vino fu coltivata per la prima volta 8000 anni fa. A "battezzarla" furono le terre comprese tra il mar Nero, il mar Caspio e l'Iran settentrionale. Alcuni geroglifici mostrano inoltre che gli Egiziani la coltivavano; i Romani, poi, ne svilupparono nuove varietà. L'uva, una volta raccolta, va conservata in frigorifero. La vendemmia si svolge quando è matura e dolce: non c'è bisogno di premerla, strizzarla e odorarla per capire se è matura: basta verificare che gli acini siano attaccati al raspo. Tale frutto è estremamente nutriente: è ricco infatti di zuccheri immediatamente digeribili, soprattutto fruttosio e glucosio, chiamato appunto "zucchero d'uva". Ancor più dolce è l'uva passa, visto che, dopo l'eliminazione dell'acqua, gli zuccheri si presentano ancor più concentrati. Vi darà, pertanto, molta energia aggiungerla a vari piatti: al latte, al riso o all'insalata, ad altra frutta secca, allo yogurt. L'uva contiene pure buone quantità di sali minerali, in particolare potassio e calcio; non contiene, invece, tante vitamine. Buccia e semi, infine, facilitando il passaggio dei cibi nell'intestino, risultano particolarmente utili per chi soffre di stitichezza. Si tratta, quindi, di un frutto da tenere il più possibile a portata di mano.

FONTE: IL GAZZETTINO ONLINE

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