Menu tradizionali e piatti originali corredati da foto e commenti
del protagonista di “Un posto al sole”, con i disegni del
vignettista Peppe Avolio e una spiritosa prefazione di Giobbe
Covatta, che, per l’occasione, rilegge la favola di “Alice nel paese
delle meraviglie” cucinandola in un’Alice fritta.
Come nasce questo libro?
Sono cresciuto tra gli odori della cucina di mia nonna dove si
trascorreva la maggior parte del tempo tra grandi abbuffate e
andirivieni di ospiti. Nel manuale ho riunito quelle ricette
contaminando la tradizione culinaria della famiglia di mio padre con
quella di mia madre che è una Scaturchio e ci ho aggiunto anche un
po’ del mio stile pasticciato ma armonioso. In realtà il mio sogno è
scrivere un libro per poi farne un film, ma da questo ricettario
sarà difficile…
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Titolo:
Un pasto al sole
Autore:
Patrizio Rispo
Prezzo:
EURO 14,90
Dati:
256 p., rilegato
Anno:
2006
Editore:
Graf
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Molti attori si dedicano alla cucina. C’è
un punto d’incontro tra l’arte della gastronomia e quella scenica?
Gli attori amano tutte le forme d’arte e la cucina è uno dei punti
di creatività più forti. Ci sono emozioni come il gusto del palato,
la forza degli odori, la bellezza delle guarnizioni. E poi gli
artisti sono sempre affamati per colpa della fame atavica, restano
con la paura di non mangiare anche quando arrivano al successo.
Cosa suggerisci a quelle ragazze che
vogliono dimagrire il più possibile per arrivare alla fatidica
taglia 38?
Noi uomini vogliamo le donne morbide, carnose e soprattutto serene,
perché quando non mangiano diventano nervose! Quindi torniamo a
quella bella settima misura di reggiseno che è più cordiale da
accogliere.
A Palazzo Paladini chi apprezza di più i
piatti di casa Giordano?
Sono tutti delle ottime forchette. Dato che molti non sono di Napoli
vengono spesso a cena da me o addirittura assaggiano i manicaretti a
casa dei miei genitori. Tra i più esperti, però, c’è Marina
Tagliaferri (Giulia Poggi in “Un poso al sole”, ndr), anche lei
autrice di un libro di cucina.
Cosa consiglia oggi lo chef Rispo?
Antipasto a base di crostini di lardo di colonnata da accompagnare
con un provolone di Fossa, magari con una spalmatina di marmellata
di castagne o di fico. Come primo piatto dei paccheri alla larviata
bianca. Per secondo un involtino di manzo molto sottile con dentro
una fettina di pancetta, un po’ di salvia, una sottiletta, saltato
in padella col vino e un cucchiaino di pomodoro. Quanto al dessert
c’ho mia madre e quindi un bel dolce da Scaturchio. Il tutto
innaffiato da un Aglianico del territorio e dal classico limoncello
di casa Jurdàn.
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di Mario Vella
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