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       La formula è quella 
      classica, che da tempo siamo abituati a veder applicare ad auto o barche. 
      «Con qualche problema in più però - puntualizza Renato Kobau, 
      amministratore delegato della società - perché comprende aspetti tipici 
      dell´agricoltura: dai confinanti ai diritti di prelazione e bisogna tener 
      ben presenti tutte le normative della legislazione agraria». Un´attenzione 
      supplementare che garantisce buoni frutti, visto che, secondo l´indagine 
      di mercato fatta da Mediobanca, ci sono almeno cento produttori di vini di 
      altissima qualità interessati a questa formula di leasing e le cifre sono 
      interessanti, perché ogni operazione parte da un valore base di 500.000 
      euro.  
       
      «Certo - prosegue Kobau - questo non sarà il nostro mercato principale, 
      però è una nicchia interessante, con fattispecie molto particolari. Io mi 
      accontenterei di fare qualche decina di operazioni l´anno». Quindi una 
      scelta che paga e non solo sotto il profilo economico, visto che 
      garantisce un notevole ritorno in visibilità, data l´attenzione del grande 
      pubblico alle vicende del vino. Ma, in pratica, come funziona il leasing 
      dei vigneti? «Ci sono due possibilità - spiega il dottor Kobau - nella 
      prima l´imprenditore ci segnala il vigneto che lo interessa e noi lo 
      acquistiamo per affittarglielo un determinato numero di anni. Al termine 
      di questo periodo l´imprenditore in questione può riscattare la proprietà 
      con una somma pari a circa il 10% del capitale investito.  
       
      E se nel podere in questione non ci sono viti, ma altre colture da 
      riconvertire SelmaBipiemme provvede anche alle spese per le analisi del 
      terreno, il rinnovo degli impianti, gli adempimenti fiscali e catastali». 
      «La seconda possibilità, invece - prosegue Kobau - è quella che un 
      imprenditore vitivinicolo abbia bisogno di denaro fresco. Allora ci può 
      vendere un suo terreno e riprenderlo in leasing, così gli resta a 
      disposizione l´introito della vendita». In ogni caso, oltre alle normali 
      credenziali, la condizione di base è una sola: chi vuol fare un´operazione 
      di questo genere deve essere un produttore di vino di qualità.  
       
      «E´ proprio la qualità del vino a far sì che questa specie di 
      operazione sia premiante anche in termini di reddito - conclude Renato 
      Kobau - in sostanza l´impresa vitinicola consente di avere un conto 
      economico positivo e a reddito tale che lo strumento del leasing sia 
      conveniente».  
      v. cor 
       
      Fonte: La Stampa Web  |