12.10.2005 | Cultura e Tradizioni

Il vino innaffia il cinema

“Sideways - In viaggio con Jack” alla rassegna cinematografica Efebo D’Oro. Nei giorni scorsi,in occasione della 27° rassegna cinematografica EFEBO D’ORO –Premio Internazionale di Cinema e Narrativa, che si è svolta ad Agrigento dal 26 settembre al 1°ottobre, è stato proiettato un film veramente interessante, come bere un buon bicchiere di vino, con i suoi profumi, gli aromi, i sapori che alla fine della degustazione ti lascia un tantino inebriato...

Sideways - In viaggio con Jack”, questo il titolo del film, tratto dal romanzo di Rex Pickett, tratta la storia di due amici, Miles, scrittore fallito, Jack piccolo attore di soap-opera che, per dire addio al celibato di quest’ultimo, decidono di trascorrere una settimana insieme percorrendo in auto la California lungo la Santa Ynez Valley, famosa per la produzione di vini costosi ma di buona qualità, a degustare Cabernet e Pinot e a scoprire territori, facendo il viaggio lungo i vigneti assolati, dove le uve più diffuse sono lo Chardonnay e il Cabernet Sauvignon.

Il filo conduttore di questo viaggio dal sapore elegante e nello stesso tempo semplice è la passione per il vino che riflette due modi diversi di intendere la vita. Diverse immagini del film includono scene di vigneti, botti, molti bicchieri, sale di degustazione, dialoghi che hanno come tema dominante il vino e tutto quello che lo circonda, in queste conversazioni tra i protagonisti sentiamo parlare spesso di Pinot nero, vino prediletto da Miles, dove viene coltivato, la temperatura che predilige, il tipo di procedimento di fermentazione che viene eseguito, che è un vitigno che ha bisogno di cure e attenzioni, che nasce soltanto in piccoli angoli del mondo, di Savignon Blanc e come questo matura nelle botti di rovere, di Cabernet Franc, dall’aroma, a detta del personaggio Miles, vuoto, molle, troppo maturo, che a differenza del Pinot nero riesce a crescere ovunque anche quando è trascurato.

Oppure dello Chardonnay che in America viene troppo manipolato, ottenuto con fermentazioni monolattiche, che ha un sapore troppo ligneo. Già un’altra volta era stato realizzato un film sul mondo del vino, forse meno poetico, ma sempre affascinante, titolato Mondovino, nel quale si racconta la lotta tra le grandi aziende vinicole ed i piccoli produttori che cercano di preservare tradizioni ed identità del loro vino.

Il film lancia un grido di allarme sulla globalizzazione dell’industria vinicola, ci fa toccare con mano il rischio mortale che corre in ogni parte del globo la produzione del vino genuino. Il vino quindi come argomento principe nutre sempre più l’interesse del mondo cinematografico, poiché esso raccoglie l’interesse di milioni di persone, l’industria della celluloide, sempre attenta alle tendenze del momento, sta realizzando altri film con registi, alcuni dei quali, hanno una conoscenza diretta sull’argomento in quanto anch’essi produttori di vino.

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Caboverde
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