Volendo dare una
breve risposta, potremmo dire che l'evoluzione della civiltà
occidentale dell'Homo sapiens ha seguito di pari passo la bevanda
vino. Per non parlare della religione: il vino simbolo del sangue di
Cristo nella fede cristiana, ed ancora oggi dopo millenni il rito si
ripete. La mitologia ha "navigato", con i suoi dei enoici, in un
mare di vino! Crediamo, tuttavia, che queste ragioni di fede, di
storia, di civiltà, non siano sufficienti a giustificare il grande
"movimento" attorno al vino che da sempre è esistito. Il motivo è
soprattutto un altro (quelle che sopra abbiamo esposto sono le
conseguenze) semplice e chiaro a tutti: il piacere che ci può
regalare un buon bicchiere di vino. Questa secondo noi è la vera
ragione che giustifica la degustazione di un buon vino: il lasciarsi
andare ai nostri gusti, ai nostri sensi, che istintivamente devono
valutare per dare in definitiva un giudizio di gradevolezza o meno
del vino che stiamo degustando. Il vino, abbinato alle giuste
pietanze, alla buona compagnia, deve regalarci un attimo, o più di
un attimo, di piacevolezza, di
relax, di star bene insieme agli altri o da soli (per chi ci
riesce!). È per questo che diffidiamo di chi a tutti i costi crea
complicati meccanismi per far apparire il piacere di bere qualcosa
di complesso, riservato a pochi ed illuminati esperti, che
impartiscono lezioni sulla degustazione con toni accademici e
termini complicati da cattedratici inavvicinabili, quale ad esempio
qualche collega sommelier in televisione, o qualche collega che
scrive su siti internet, dove in un solo vino ed in un sol colpo
sono riusciti ad individuare ben 18 diversi elementi all'olfatto, il
che è umanamente impossibile !! Ma lasciamo perdere questi presunti
esperti, e proseguiamo piu' semplicemente con le nostre nozioni di
base, per cui abbiamo solo bisogno di avere alcuni fondamentali
elementi per degustare bene, per non trascurare alcune
caratteristiche che ci farebbero perdere delle belle sensazioni
quando beviamo il nostro bicchiere di vino. Sensazioni che sono
proprie della natura (frutti, fiori, spezie, ecc…) e di varia
natura. Alcune sono tangibili, reali, altre culturali, storiche ed
umane derivanti dall'ambiente (terreno - clima - vitigno) e dagli
uomini che hanno prodotto quel vino, altre soggettive dipendenti
dalla nostra sensibilità e dal momento, dalla nostra cultura del
gusto, altre psicologiche derivanti dalla nostra personale
suggestione. È per questo che ci sono tanti vini, tanti giudizi per
lo stesso vino, nello stesso tempo ed in tempi diversi. Questo è
anche possibile perché il vino è una bevanda - alimento "vivo", e
quindi mutevole come tutto ciò che è biologico, addirittura da una
bottiglia all'altra, dello stesso identico vino. Il vino è fatto
dall'uomo per l'uomo, per regalarci dei bei momenti di piacere e, se
volete, di cultura. Senza vino si può vivere, ma
il vino può rendere la nostra vita migliore o
peggiore, dipende solo da noi, dall'uso che ne facciamo.
Degustare e' come amare, o meglio è un atto d'amore ! Un atto
d'amore nei confronti di tutte le persone che quel vino lo hanno
prodotto, con caparbietà, conoscenza, dedizione e fatica. Nei
confronti di quei terreni che lo hanno generato, di quelle piante,
che molto generosamente hanno succhiato dal terreno le sostanze
migliori, poi trasferite nei grappoli di uva. Un grande connubio
uomo-pianta-terreno.
- Le fasi preliminari della degustazione - Per prima cosa annusate
il bicchiere vuoto, possibilmente della forma idonea,lavato ed
asciugato bene, senza nessun odore di detersivo o altro. Preparate
la vostra bottiglia di vino, pulendola sul collo, stappatela
lentamente con cura, non inclinatela, non sbattetela, togliete la
capsula, solo la parte superiore, e stappatela con religiosa
attenzione, lasciandola sempre in posizione verticale sul tavolo.
Non dimentichiamoci mai che il vino non è una bevanda qualsiasi, ma
è una sostanza viva, sempre in evoluzione ed in movimento. Esistono
tre momenti fondamentali nella degustazione, che si riconducono ai
sensi della vista, dell'olfatto e del gusto, rigorosamente in questo
ordine. Possiamo però integrare queste tre fasi fondamentali, con
una quarta che ha la sua importanza nell'analisi sensoriale del
vino: l'udito. Questo ci permette una prima valutazione della
consistenza del liquido. Il vino, essendo un liquido, può avere una
consistenza fluida quasi come "l'acqua"
o una consistenza "pesante",
simile all'olio. La consistenza si può già valutare nel momento in
cui si versa il vino nel bicchiere. Un vino molto fluido, ad esempio
un bianco leggero e d'annata, versato nel bicchiere, cade sotto
forma di un "filo interrotto",
fa abbastanza rumore e con l'aria che imprigiona, durante la caduta,
forma una schiuma abbastanza grossolana. Si avranno in tal modo, in
superficie, delle grosse bollicine. Un vino con una certa viscosità,
come ad esempio un passito, versato nel bicchiere cade sotto forma
di un "filo continuo", fa
pochissimo rumore, e con l'aria che ingloba, nella sua caduta, crea
una schiuma quasi impercettibile e di conseguenza delle bollicine
più piccole in superficie. Questa caratteristica di "consistenza"
del vino si evidenzia ancora meglio osservando, nel bicchiere con il
vino dentro, la superficie dello stesso al di sopra del contenuto:
lì si formeranno delle sgocciolature ben evidenti. Ma qui stiamo già
passando all'altro esame, che è quello visivo. Nel caso, invece, di
un bicchiere di acqua, se si imprime ad esso un movimento rotatorio,
in modo da poter bagnare le pareti sopra il livello del contenuto,
si nota che l'umidità rimasta si riesce a svelare immediatamente: si
formeranno delle gocce di acqua che rimarranno ferme alle pareti del
bicchiere, senza muoversi, inerti. Il vino, a differenza dell'acqua,
riesce a bagnare bene il bicchiere. Infatti ruotando il bicchiere,
il vino formerà tutto intorno alle pareti un "filo" di liquido ad
anello, che successivamente si contrae creando delle gocce che
discendono verso il basso. Questo fenomeno è legato alla tensione
superficiale del vino ed è dovuto all'alcol in esso contenuto. A
seconda della quantità di alcol che comincia ad evaporare, le gocce
si ingrossano ed, a un certo punto, cominciano a ricadere formando
le cosiddette lacrime o archetti. Più un vino è ricco in alcol e
glicerina più saranno importanti ed evidenti le lacrime. Le lacrime
danno già una prima idea della ricchezza in alcol di un vino e una
informazione sulla sua consistenza. Il nostro vino, fino ad esso, lo
abbiamo semplicemente "sentito" e solo marginalmente osservato. Già
abbiamo avuto delle importanti sensazioni…….nella prossima puntata
andremo ad analizzare l'esame visivo.
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