23.05.2005 | Cultura e Tradizioni

Impenna il fatturato dell’enoturismo

Secondo la quarta parte del IV rapporto sul Turismo del Vino in Italia, presentata a Roma qualche giorno fa, l’enoturismo italiano in cinque anni ha raddoppiato il fatturato. 112 Strade del Vino, 4 milioni di enoturisti, quasi 2 miliardi di € di consumi turistici, ma con la possibilità nei prossimi 5 anni di raddoppiare il fatturato.

Numeri significativi che però ancora riflettono una frazione solo parziale del rendimento potenziale dell’enoturismo in Italia, un Paese che da nord a sud vanta una dotazione di base unica al mondo con un consistente patrimonio di offerta di prodotti e territori. Un patrimonio che rappresenta un’occasione per promuovere “brand ombrello” territoriali, con un mix di fattori, soggetti e motivazioni che può configurare per il futuro prossimo forme di sviluppo locale alternativo, in sintonia con alcune tendenze della post-modernità che vedono una contrazione dell’industria e un avanzamento dell’economia del “leisure”.

Nonostante il potenziale sono ancora poche le Strade che in questi anni, a partire dalla legge costituiva n° 268/99, hanno raggiunto un livello di operatività apprezzabile. Il IV rapporto sul Turismo del Vino in Italia, (seconda parte), realizzato dal Censis Servizi e dall’Associazione nazionale Città del Vino, presenta una mappa ancora fortemente eterogenea in una sorta di scenario da “gioco dell’oca”: con pochi giocatori avanzati rapidamente e lanciati verso il traguardo, ma moltissimi ancora posizionati nelle caselle di partenza. Sono soltanto 18, infatti, le Strade di “alto livello enoturistico” e 8 quelle in via di “progressiva organizzazione”. Ma ce ne sono 20 ancora “in fase di avviamento”, 38 a livello di “take off” e 28 di fatto “non operative”.

Secondo una stima prudenziale sui dati esistenti e basati sulle analisi del IV Rapporto Censis-Città del Vino il fatturato delle Strade di primo livello si aggira intorno agli 800 mila €, altri 300 mila € sono imputabili al gruppo delle Strade di secondo livello, 400 mila € alle Strade di terzo livello e, per concludere, 300 mila € per il gruppo di quarto livello.
Secondo il rapporto Censis-Città del Vino le reazioni a questi anni difficili per il mondo del vino (sfida internazionale, diminuzione dei consumi interni, dominio dei grandi distributori) richiedono “la necessità di un soprassalto collettivo”: il recupero cioè di freddezza e razionalità nell’analisi per individuare strategie efficaci e risorse adeguate a sostenere i progetti.

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Alessandro Maurilli

enovago@vinit.net

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