12.10.2004 | Vino e dintorni

In ribasso il mercato dei vini da tavola

Tendenzialmente cedente il mercato dei vini da tavola. Settembre si è chiuso con una generalizzata tendenza flessiva anche nel mercato delle denominazioni di origine, con molti vini ormai non più disponibili. Le flessioni dei listini non caratterizzano solo il mercato settentrionale ma anche quello del Sud della Penisola. Anche per i Chianti i listini mostrano forti segni di cedimento.

Nella provincia di Treviso si riscontrano ribassi sia nel comparto dei bianchi che in quello dei rossi e gli scambi continuano ad essere rallentati. Ad acquistare sono essenzialmente gli imbottigliatori veneti, mentre scarse sono le richieste dalle altre regioni.

Sulla piazza di Verona, vengono contrattati principalmente vini base spumante che si attestano a 4,00-4,50 euro l’ettogrado.

Anche l’Emilia Romagna presenta un mercato al ribasso, dovuto al momento di transizione della commercializzazione tra vecchio e nuovo prodotto. Gli scambi si stanno concentrando sul rossissimo della scorsa vendemmia che presenta una forbice di prezzo piuttosto ampia, 4,65-5,42 euro l’ettogrado, a causa della differente qualità del prodotto esistente. Piuttosto vivace anche il mercato dei mosti muti che si attestano a 1,92-1,96 al grado baumè (franco partenza) acquistati da operatori della regione principalmente nel Barese e nel Foggiano.

Le flessioni dei listini non caratterizzano comunque solo il mercato settentrionale ma anche quello del Sud della Penisola. Significativi ribassi si riscontrano in Puglia, dove il prezzo dei bianchi di bassa gradazione è sceso a 2,00-2,20 euro l’ettogrado, contro i 2,25-2,30 euro della scorsa settimana.

Questa flessione segue il ribasso riscontrato anche nel mercato delle uve, peraltro non tutte qualitativamente al meglio.

In Abruzzo gli scambi si concentrano soprattutto sul mosto bianco, venduto in Emilia a 2,32-2,48 euro l’ettogrado (franco partenza).

Ribassi si segnalano in Piemonte per il Barbaresco, che passa da 280,00-320,00 a 250,00-280,00 euro al quintale a seguito della minor qualità delle partite rimaste nelle cantine.

In Toscana, la poca vivacità della domanda ha portato i listini della Vernaccia di San Gimignano da 110,00-120,00 a 100,00-110,00 euro al quintale, ma qualche difficoltà di commercializzazione emerge anche per il Brunello di Montalcino del 2000, la cui qualità risulta leggermente inferiore a quella dell’annata precedente.

Anche per i Chianti i listini mostrano forti segni di cedimento.

La catena di Discount tedesca Aldi ha chiuso contratti di acquisto per Chianti imbottigliato a 1,20-1,30 euro a bottiglia. In generale il calo dei listini toscani è dovuto alla scarsa dinamicità del mercato. Particolarmente rilevanti i problemi incontrati all’estero, soprattutto in Germania, mentre tiene il mercato americano.

Francesca Monduzzi
FONTE: ISMEA

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