16.05.2006 | Cultura e Tradizioni

In ricordo di Stefano Ferrucci

Quando scompare un viticoltore, specialmente se lo hai conosciuto e stimato, è sempre la perdita di un amico e di una persona cara, perché il vino è anche questo ci accomuna in un sentire unico ed amichevole, ci fa condividere la stessa passione e solo gli uomini schietti e veri lo amano profondamente. Ho appreso della morte di Stefano Ferrucci da internet e sotto vi riporto la notizia.

L"L'enologia romagnola piange uno dei massimi esponenti ed interpreti della sua rinascita qualitativa. Nella nottata di mercoledì 5 aprile, all'età di 59 anni, è deceduto il grande produttore vitivinicolo Stefano Ferrucci, stroncato da una malattia.Già vice presidente dal 1988 dell'Ente Tutela Vini di Romagna dal 1998, Ferrucci ricopriva anche la carica di vice presidente dell'Enoteca Regionale di Dozza. Una vita passata appassionatamente tra la cantina e la vigna che lo avevano reso alfiere dei prodotti enologici di questa terra.

L'Azienda Agricola Ferrucci nasce nel 1932 e da allora è condotta ancora oggi dalla famiglia con vigneti, tutti di proprietà, che si estendono per circa 15 ettari. La cantina, situata tra Castelbolognese Riolo Terme, è modernamente attrezzata e ricavata in una costruzione di epoca romana che la voce popolare vuole fosse una stalla di cambio dei cavalli fatta costruire da Caio Gracco (gens Caia).

E proprio qui, Stefano Ferrucci ha introdotto tra gli anni '70 ed '80 nuove e moderne metodologie affermandosi come pioniere della nuova viticoltura romagnola che negli ultimi vent'anni ha guadagnato mercati in Italia e all'estero, insieme ad apprezzamenti e riconoscimenti.Tra i diversi impegni in ambito vinicolo Ferrucci è stato impegnato in prima persona nella promozione dell'immagine dell'Ente di Tutela e dei vini romagnoli con iniziative pubblicistiche, degustazioni, concorsi, conferenze e presentazioni in Italia, in molti Paesi europei ed anche in Giappone. A testimonianza del suo operare ci sono firme enologiche indelebili nel patrimonio nazionale.

Solo per citare alcune illustri prodotti della produzione di Ferrucci si possono ricordare i diversi sangiovesi come "Centurione", "Bottale" e "Domus Caia" oppure i bianchi e passiti come "Domus Aurea", "Mattinale" e "Lilaria".

Fonte: Corriere Romagna

Chi era Stefano Ferrucci
Questa una breve biografia inviatami dalla figlia Ilaria che ha preso in mano le redini della azienda paterna. "Stefano Ferrucci è entrato a far parte dell'Azienda del padre Francesco alla fine degli anni settanta, azienda che era all'epoca una tra le più famose della Romagna per l'allevamento di bestiame.

La produzione di vino era piuttosto esigua ma già allora ciò che caratterizzava l'attività Ferrucci era la ricerca e la sperimentazione. Stefano fece un patto col padre: avrebbe lavorato con lui solo se avesse potuto dedicarsi totalmente e liberamente al vino. Iniziò così ad affinare e perfezionare le tecniche di appassimento, sperimentate dal padre, dimostrandosi subito coraggioso e originale nelle sue scelte. Non vi era, infatti, una pratica simile nella tradizione.

I buoni risultati portarono presto soddisfazioni e riconoscimenti anche internazionali e Stefano non tardò ad affermarsi come pioniere della nuova viticoltura romagnola, lavorando con straordinario impegno per affermare la qualità di tutta la produzione vinicola, per cercare l'eccellenza in una Romagna dei vini che venti anni fa era prevalentemente folclore e quantità produttiva sempre a discapito della qualità.

"Io cerco di migliorare sempre, di imparare una cosa nuova ogni giorno, perchè se avessi dovuto fare questo mestiere soltanto per raccogliere dell'uva, vinificarla e fare delle bottiglie, avrei già cambiato da tempo. A me interessa fare ricerca, provare qualcosa di nuovo, guardandomi intorno e vedere cosa fanno gli altri in altre regioni o in altre nazioni"

Suo grande valore è stato quello non solo di voler conoscere e imparare costantemente, ma soprattutto di saper mettere la propria esperienza e la propria passione al servizio degli altri, non riuscendo mai a concepire una cosa senza l'altra.

Ha ricoperto, a questo scopo, numerosi incarichi quali la Vicepresidenza dell' Ente tutela Vini di Romagna dal 1988, la Vicepresidenza dell' Enoteca Regionale di Dozza dal 1998, la presidenza della Commissione valorizzazione all'interno dell' Ente Vini di Romagna e coordinatore e portavoce dei produttori singoli aderenti allo stesso Ente. Da qualche anno era entrato a far parte del Convito di Romagna, consorzio che riunisce alcune delle aziende Romagnole di eccellenza impegnate nella valorizzazione del Sangiovese.

La sera del 5 aprile si è spento, all'età di 59 anni, senza mai essersi arreso alla malattia contro cui lottava da 5 anni, senza mai abbandonare l'energia e l'amore per la vita che lo hanno portato a continuare a lavorare e a progettare fino all'ultimo giorno, senza resa, ma con la dignità di chi ha saputo vivere e morire lasciando un grande segno."
Sito internet : stefanoferrucci.it


Commenti finali
La figlia Ilaria ad una mia email di condoglianze che le ho inviato appena appresa la notizia della prematura scomparsa del padre Stefano, mi scrisse queste parole toccanti:

"Gent Sig. Gatti
La ringrazio per le parole, il vuoto lasciato da mio padre è immenso ma manifestazioni di calore e ammirazione come le sue aiutano a sentirlo un pò più vicino.....io ho lavorato insieme a lui in questi ultimi 3 anni e quello che mi ha trasmesso soprattutto non è tanto cosa si deve fare per produrre vino, ma come......ho così acquisito da lui l'amore e la passione per un prodotto che nasce dalla terra e che si deve curare con continuità e attenzione per poterne trarre la sua massima espressione.

Mio padre non si è mai arreso alla sua malattia e fino a 2 giorni prima di morire abbiamo continuato a lavorare insieme (portavo sempre in ospedale il pc) e a progettare nuovi cambiamenti e sperimentazioni. Mi ha insegnato che non ci si deve mai fermare ma continuare a godere della vita esprimendo se stessi in ciò che si fa, riuscendo così anche a divertirsi in questo bellissimo lavoro. Lui è riuscito a realizzare un sogno ora lo si deve continuare.. Ringraziandola ancora la saluto cordialmente. Ilaria Ferrucci"

Alla famiglia le piu' sentite condoglianze mie personali e dei  lettori di vinit e winetaste.
 

Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
Winetaste.it - contact@winetaste.it
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