10.05.2005 | Vino e dintorni

L'Azienda Agricola Bassi

Provincia di Bologna, la Valle del fiume Reno, terra di pianura in cui la viticoltura è sempre stata molto fiorente, grazie anche alla peculiarità dei terreni, posti nelle vicinanze dei Colli Bolognesi: terreni calcareo-argillosi ricchi di quelle sostanze minerali che offrono qualità alla vite, le famose “Terre Nere”, così denominate per il loro colore, forse ciò che resta delle antiche colline pre-appenniniche.

E’ in questa realtà territoriale, all’interno della DOC Reno, che l’Azienda Agricola Bassi nasce e si sviluppa e sta continuando la sua crescita, proprio qui a Calderara di Reno, centro facente parte del circuito delle Città del Vino. Un’azienda privata, a conduzione familiare, che si inserisce in una realtà territoriale dominata principalmente dalle grandi cantine cooperative.

La DOC Reno è recente, il suo riconoscimento è avvenuto nel 1997. Può contare su un Consorzio di Tutela, con sede a Castelfranco Emilia. Nel complesso il territorio della DOC si sviluppa fra le province di Bologna e Modena, comprendendo 28 comuni della provincia di Bologna e 5 della provincia di Modena.

La DOC riguarda la produzione di vini bianchi, fermi o frizzanti, prodotti nelle versioni secco, abboccato o amabile. Il vino più caratteristico di queste zone è forse il Montuni, prodotto a partire da un vitigno antico, il Montù, le cui origini si perdono nella memoria: c’è chi sostiene che l’etimologia della parola derivi dal termine dialettale “molt’ù”, che vuol dire “molta uva”, c’è chi pensa che il vitigno sia molto simile al Montonico dell’Ascolano e c’è chi addirittura sostiene che sia stato introdotto secoli fa dalla Spagna.

Tutto ciò comunque non toglie che quest’uva, e il vino che ne deriva, siano fortemente radicati nel territorio. Accanto al Montuni troviamo la versione “di pianura” del Pignoletto, già definito il “Re dei Colli Bolognesi”, ma che qui acquista tuttavia delle caratteristiche assai particolari.

Nell’Azienda Agricola Bassi, il signor Edo e le figlie Lara ed Elena sono gli esponenti di una famiglia per cui la produzione del vino è stata tramandata di generazione in generazione sin dal 1879. In questa azienda il vino viene fatto con amore e passione, coniugando l’amore per la tradizione contadina e la sapienza antica con le tecnologie più avanzate, ma solo quelle che permettono di conservare il meglio della tradizione.
Al giorno d’oggi l’Azienda può contare su più di 250 ettari, che garantiscono una produzione media annua di 2 milioni di bottiglie.

Attraverso la potatura corta della vite è stata ridotta la quantità in favore della qualità. Con macchine sofisticate e analisi sistematiche dei terreni e dei microclimi è stato ridotto drasticamente l’uso di antiparassitari.

La cantina è dotata di macchine per la pigiatura soffice delle uve, di vasche per la decantazione a temperatura controllata dei mosti, di un reparto travasi e imbottigliamento sottovuoto, in cui lavorano un enologo e una squadra di persone altamente qualificati. Completa il quadro produttivo un uso moderato dell’anidride solforosa nel vino.

Nel corso del tempo l’azienda ha saputo guardare al di fuori delle terre attraversate dal fiume Reno, per acquisire altri terreni sulle colline preappenniniche romagnole di Riolo Terme, in provincia di Ravenna, dove vengono prodotti Sangiovese di Romagna DOC, Sangiovese di Romagna DOC Superiore, Cabernet Sauvignon e Merlot.

L’intento di chi scrive non è tuttavia solo quello di parlare di Sangiovese, Pignoletto e Montuni, vini più volte premiati nel corso degli ultimi anni sia in Italia che all’estero in competizioni quali il Palio dei Vini Frizzanti Matilde di Canossa – Ghirlandina d’Oro, il Concorso Nazionale Vini DOC e DOCG Douja D’Or, International Wine Challenge, Japan Wine Challenge e Mundus Vini, bensì di parlare anche di alcune chicche enologiche che completano il quadro e confermano la vocazione anche internazionale di questa azienda, che vede già da anni consolidati i mercati di Germania, Scandinavia, Benelux, Regno Unito, Svizzera e Giappone, a testimonianza che l’amore antico per la terra con cui si garantiscono qualità, freschezza, genuinità per i vini viene già da tempo percepito e apprezzato anche all’estero.

Fu Luigi Bassi a capire già verso la fine dell’Ottocento le potenzialità di vitigni internazionali quali il Pinot Bianco, introdotto dalla Borgogna e il Sauvignon, introdotto dalla zona del Bordolese.

Il Sauvignon è un altro di quei vini qui prodotti che ha trovato un suo consolidamento grazie alla peculiarità dei terreni che gli garantiscono una aromaticità particolare, da sempre un vanto di questa azienda che ha voluto mantenere inalterate per questo prodotto le sue caratteristiche originali e tradizionali. Gli aromi tipici sono dati dalla concentrazione che le uve acquisiscono dai terreni argillosi. Il Sauvignon dell’Azienda Bassi è un vino che sorprende con profumi particolarissimi, per la sua riconoscibile impronta varietale, e per il suo gusto piacevolmente sapido. Anche il Sauvignon rientra nel novero dei vini pluripremiati di questa azienda.

Concludiamo parlando della Barbera e degli spumanti. La Barbera è originario del Piemonte, ma è diffusa soprattutto nell'Italia del Nord, dove dà origine a ben 7 diverse Doc, di cui 3 in Piemonte (Barbera d'Alba, Barbera d'Asti, Barbera del Monferrato). Contende al Sangiovese il primato di principale uva italiana per la produzione di vini rossi.

Si tratta di una varietà vigorosa che prospera in terreni sabbiosi e crete. Tuttavia, molti produttori ritengono che possa dare risultati estremamente eleganti su terreni ricchi di calcare posti a latitudini temperate. La sua acidità medio-alta, la densità del colore, i tannini medio bassi e la sua estrema versatilità fanno sì che i produttori la elaborino anche nella versione vivace. La sua prima citazione la troviamo all'inizio del VI secolo nei catasti di Chieri e di Nizza, ma fu poi il Gallesio a chiamarla Vitis vinifera montisferratensis per caratterizzarla come uva tipica del Monferrato, ovvero di quel territorio che ha per capoluogo Asti, dove il vigneto Barbera occupa più di 20.000 ettari ad una altezza tra i 200 e i 500 metri. Il suo nome, secondo una recente interpretazione, deriva dall'incrocio tra la parola barba, usata per descrivere il suo complesso sistema di radici e il termine dialettale albéra, che sta ad indicare i siti boscosi dove le viti furono impiantate in sostituzione degli alti alberi.

Nella zona del comprensorio Colli Bolognesi questo vitigno ha trovato clima e terreno idonei, consentendo così produzione e qualità elevate, per cui il vino Barbera, se invecchiato di qualche anno, acquista profumi e caratteristiche uniche, ed è molto pregiato.

Ebbene, grazie alla versatilità e all’intraprendenza della famiglia Bassi, questo vitigno ha trovatoi un terreno assai fertile anche in pianura. Una produzione limitata e di alta qualità, per entrambe le versioni: ferma e vivace.

E infine la produzione degli spumanti metodo Charmat, punto di forza e di vanto della famiglia da anni: ben sei tipologie, due monovitigno (Riesling Italico e Pinot), Brut (da uve Chardonnay, Pinot Bianco e Pignoletto) Riserva Brut (da uve Pinot, Chardonnay e Montuni), per arrivare ai due Gran Dessert: il Bianco, prodotto da uve aromatiche con una tecnica di elaborazione simile a quella utilizzata nelle Langhe e nel Monferrato, e il Rosso, spumante dolce che ricorda molto il Brachetto, ma che nasce in realtà esclusivamente grazie alla cultura emiliana, che predilige, per accompagnare i suoi piatti, vini rossi e frizzanti.

Insomma, cari lettori e turisti appassionati di enogastronomia, se venite a visitare Bologna la dotta e la grassa, vi consiglio di fare un salto in questa cantina. Un assaggio di vini merita una sosta, e l’azienda è solo a pochi chilometri dalla città.

Sonny Boy
jimmy_blues@excite.it

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