E’ in questa realtà
territoriale, all’interno della DOC Reno, che
l’Azienda Agricola Bassi nasce e si sviluppa e sta
continuando la sua crescita, proprio qui a Calderara di Reno, centro
facente parte del circuito delle Città del Vino. Un’azienda privata,
a conduzione familiare, che si inserisce in una realtà territoriale
dominata principalmente dalle grandi cantine cooperative.
La DOC Reno è recente, il suo
riconoscimento è avvenuto nel 1997. Può contare su un Consorzio di
Tutela, con sede a Castelfranco Emilia. Nel complesso il territorio
della DOC si sviluppa fra le province di Bologna e Modena,
comprendendo 28 comuni della provincia di Bologna e 5 della
provincia di Modena.
La DOC riguarda la produzione di vini bianchi, fermi o frizzanti,
prodotti nelle versioni secco, abboccato o amabile. Il vino più
caratteristico di queste zone è forse il Montuni, prodotto a partire
da un vitigno antico, il Montù, le cui origini si perdono nella
memoria: c’è chi sostiene che l’etimologia della parola derivi dal
termine dialettale “molt’ù”, che vuol dire “molta uva”, c’è chi
pensa che il vitigno sia molto simile al Montonico dell’Ascolano e
c’è chi addirittura sostiene che sia stato introdotto secoli fa
dalla Spagna.
Tutto ciò comunque non toglie che quest’uva, e il vino che ne
deriva, siano fortemente radicati nel territorio. Accanto al Montuni
troviamo la versione “di pianura” del Pignoletto, già definito il
“Re dei Colli Bolognesi”, ma che qui acquista tuttavia delle
caratteristiche assai particolari.
Nell’Azienda Agricola Bassi, il signor Edo
e le figlie Lara ed Elena sono gli esponenti di una
famiglia per cui la produzione del vino è stata tramandata di
generazione in generazione sin dal 1879. In questa azienda il vino
viene fatto con amore e passione, coniugando l’amore per la
tradizione contadina e la sapienza antica con le tecnologie più
avanzate, ma solo quelle che permettono di conservare il meglio
della tradizione.
Al giorno d’oggi l’Azienda può contare su più di 250 ettari, che
garantiscono una produzione media annua di 2 milioni di bottiglie.
Attraverso la potatura corta della vite è stata ridotta la quantità
in favore della qualità. Con macchine sofisticate e analisi
sistematiche dei terreni e dei microclimi è stato ridotto
drasticamente l’uso di antiparassitari.
La cantina è dotata di macchine per la pigiatura soffice delle uve,
di vasche per la decantazione a temperatura controllata dei mosti,
di un reparto travasi e imbottigliamento sottovuoto, in cui lavorano
un enologo e una squadra di persone altamente qualificati. Completa
il quadro produttivo un uso moderato dell’anidride solforosa nel
vino.
Nel corso del tempo l’azienda ha saputo guardare al di fuori delle
terre attraversate dal fiume Reno, per acquisire altri terreni sulle
colline preappenniniche romagnole di Riolo Terme, in provincia di
Ravenna, dove vengono prodotti Sangiovese di Romagna DOC, Sangiovese
di Romagna DOC Superiore, Cabernet Sauvignon e Merlot.
L’intento di chi scrive non è tuttavia solo quello di parlare di
Sangiovese, Pignoletto e Montuni, vini più volte premiati nel corso
degli ultimi anni sia in Italia che all’estero in competizioni quali
il Palio dei Vini Frizzanti Matilde di Canossa – Ghirlandina d’Oro,
il Concorso Nazionale Vini DOC e DOCG Douja D’Or, International Wine
Challenge, Japan Wine Challenge e Mundus Vini, bensì di parlare
anche di alcune chicche enologiche che completano il quadro e
confermano la vocazione anche internazionale di questa azienda, che
vede già da anni consolidati i mercati di Germania, Scandinavia,
Benelux, Regno Unito, Svizzera e Giappone, a testimonianza che
l’amore antico per la terra con cui si garantiscono qualità,
freschezza, genuinità per i vini viene già da tempo percepito e
apprezzato anche all’estero.
Fu Luigi Bassi a capire già
verso la fine dell’Ottocento le potenzialità di vitigni
internazionali quali il Pinot Bianco,
introdotto dalla Borgogna e il Sauvignon,
introdotto dalla zona del Bordolese.
Il Sauvignon è un altro di quei vini qui prodotti che ha trovato un
suo consolidamento grazie alla peculiarità dei terreni che gli
garantiscono una aromaticità particolare, da sempre un vanto di
questa azienda che ha voluto mantenere inalterate per questo
prodotto le sue caratteristiche originali e tradizionali. Gli aromi
tipici sono dati dalla concentrazione che le uve acquisiscono dai
terreni argillosi. Il Sauvignon dell’Azienda Bassi è un vino che
sorprende con profumi particolarissimi, per la sua riconoscibile
impronta varietale, e per il suo gusto piacevolmente sapido. Anche
il Sauvignon rientra nel novero dei vini pluripremiati di questa
azienda.
Concludiamo parlando della Barbera e degli spumanti. La Barbera è
originario del Piemonte, ma è diffusa soprattutto nell'Italia del
Nord, dove dà origine a ben 7 diverse Doc, di cui 3 in Piemonte
(Barbera d'Alba, Barbera d'Asti, Barbera del Monferrato). Contende
al Sangiovese il primato di principale uva italiana per la
produzione di vini rossi.
Si tratta di una varietà vigorosa che prospera in terreni sabbiosi e
crete. Tuttavia, molti produttori ritengono che possa dare risultati
estremamente eleganti su terreni ricchi di calcare posti a
latitudini temperate. La sua acidità medio-alta, la densità del
colore, i tannini medio bassi e la sua estrema versatilità fanno sì
che i produttori la elaborino anche nella versione vivace. La sua
prima citazione la troviamo all'inizio del VI secolo nei catasti di
Chieri e di Nizza, ma fu poi il Gallesio a chiamarla Vitis vinifera
montisferratensis per caratterizzarla come uva tipica del
Monferrato, ovvero di quel territorio che ha per capoluogo Asti,
dove il vigneto Barbera occupa più di 20.000 ettari ad una altezza
tra i 200 e i 500 metri. Il suo nome, secondo una recente
interpretazione, deriva dall'incrocio tra la parola barba, usata per
descrivere il suo complesso sistema di radici e il termine
dialettale albéra, che sta ad indicare i siti boscosi dove le viti
furono impiantate in sostituzione degli alti alberi.
Nella zona del comprensorio Colli Bolognesi questo vitigno ha
trovato clima e terreno idonei, consentendo così produzione e
qualità elevate, per cui il vino Barbera, se invecchiato di qualche
anno, acquista profumi e caratteristiche uniche, ed è molto
pregiato.
Ebbene, grazie alla versatilità e all’intraprendenza della famiglia
Bassi, questo vitigno ha trovatoi un terreno assai fertile anche in
pianura. Una produzione limitata e di alta qualità, per entrambe le
versioni: ferma e vivace.
E infine la produzione degli spumanti metodo Charmat, punto di forza
e di vanto della famiglia da anni: ben sei tipologie, due
monovitigno (Riesling Italico e Pinot), Brut (da uve Chardonnay,
Pinot Bianco e Pignoletto) Riserva Brut (da uve Pinot, Chardonnay e
Montuni), per arrivare ai due Gran Dessert: il Bianco, prodotto da
uve aromatiche con una tecnica di elaborazione simile a quella
utilizzata nelle Langhe e nel Monferrato, e il Rosso, spumante dolce
che ricorda molto il Brachetto, ma che nasce in realtà
esclusivamente grazie alla cultura emiliana, che predilige, per
accompagnare i suoi piatti, vini rossi e frizzanti.
Insomma, cari lettori e turisti appassionati di enogastronomia, se
venite a visitare Bologna la dotta e la grassa, vi consiglio di fare
un salto in questa cantina. Un assaggio di vini merita una sosta, e
l’azienda è solo a pochi chilometri dalla città.
Sonny Boy
jimmy_blues@excite.it |