Quattro manager a Palermo per importare pasta, olio, formaggi
Quaranta imprese del settore enogastronomico pronte a siglare accordi commerciali con i colossi della ristorazione.
Il sogno californiano raggiunge la Sicilia. È Los Angeles a chiamare Palermo, che nei prossimi giorni accoglierà una missione speciale dei principali importatori californiani del settore agroalimentare. L'appuntamento è fissato per il 17 e il 18 settembre. Due giorni intensi, i cui protagonisti saranno quattro imprenditori d'Oltreoceano interessati ad acquistare e poi rivendere negli Stati Uniti soprattutto formaggi, pasta, olio d'oliva, gelato e vino. Per l'occasione le Camere di commercio di Palermo e Los Angeles hanno organizzato una fitta serie di faccia a faccia, incontri operativi in cui saranno strette intese, siglati preaccordi e conclusi affari. A dare la loro adesione, fino a questo momento, sono state già quaranta imprese della provincia di Palermo. E siamo soltanto all'inizio, assicurano dagli uffici di via Emerico Amari. Continuano a fioccare, nella stanza del presidente Vincenzo Chiriaco, le richieste di partecipazione delle aziende. L'occasione, del resto, è ghiotta. Il conto alla rovescia, così, è cominciato. È atteso "Il Fornaio Italian Restaurants", fiore all'occhiello della missione. Di recente è stato premiato dalla rivista "Cheers Magazine" per la migliore selezione di vini fra tutte le catene di ristorazione degli Stati Uniti. Fattura qualcosa come 124 milioni di dollari e conta 25 ristoranti e 2.500 dipendenti. Svolge anche attività di produzione e vende con un proprio marchio vino, olio d'oliva, aceto balsamico, pasta e caffè. La società, che a Palermo sarà rappresentata da Maurizio Mazzon, è anche interessata ai formaggi e alla produzione di gelato. Non è tutto. A Palermo sbarcherà in forze la "Montecarlo Italia Foods", che da trent'anni distribuisce a Los Angeles prodotti tipici. È uno dei maggiori venditori di specialità italiane, importa una grande varietà di formaggi, pasta e olio d'oliva da ogni parte del mondo e fa sapere che anche a Palermo è intenzionato a guardarsi intorno con estrema attenzione. Possiede un ristorante a buffet che serve 500 coperti al giorno e garantisce un servizio di catering per feste fino a 500 persone al giorno. Staccherà il biglietto per Palermo pure la "Metropolitan Provisions" di "City of Industry", un altro gigante dell'importazione e della distribuzione che fattura ben 620 milioni di dollari e conta 650 dipendenti. La delegazione, guidata da Kristy Williams e Angie Mendoza, chiederà notizie soprattutto sulle produzioni di olio d'oliva, pasta e formaggi. Infine, la "Usa Cibus Inc." di Montrose. Una vecchia conoscenza per gli addetti ai lavori, perché da tempo si occupa di brokeraggio, importazione e distribuzione diretta dall'Italia di prodotti agroalimentari. È presente nelle principali fiere nazionali e internazionali del settore ed è fortemente interessata a prendere contatto con operatori siciliani del settore vitivinicolo. Non è un caso che la "Usa Cibus Inc." sia una delle poche aziende ad avere una licenza di importazione di vino valida in tutti gli Stati Uniti. L'uomo della "Cibus", Enrico Soltani, ha manifestato l'intenzione di stringere accordi per l'acquisto di olio d'oliva, pasta formaggi, gelato, verdure sott'olio, prosciutto e mortadella. Del resto, i riflettori americani puntanti così decisamente sul meglio della tradizione enogastronomica palermitana non rappresentano il primo caso di infatuazione per il «made in Sicily». Nelle settimane scorse, alcuni tour operator californiani hanno acquistato consistenti pacchetti di soggiorno a Palermo.