22.07.2001 | Vino e dintorni

La Cantina LaVis acquista Cesarini Sforza

Un'operazione da 10 miliardi in joint venture (50%) con la Rinaldi

LAVIS. La Cantina sociale LaVis e la Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna hanno acquistato per 10 miliardi la Cantina Cesarini Sforza. L'operazione, alla quale i due acquirenti partecipano con il 50% ciascuno, è stata perfezionata ieri e completa la gamma produttiva della Cantina LaVis che ora può aggiungere ai suoi vini "tranquilli" anche gli spumanti metodo Trento classico e metodo Cesarini Sforza. La joint venture mette infine in evidenza la nascita di un "terzo polo" vitivinicolo. Il bilancio consolidato della LaVis - 800 soci e 4 milioni di bottiglie prodotte - nel 2000 ha chiuso con un fatturato di 62 miliardi. Il fatturato della Rinaldi, distributrice da un paio d'anni dei vini LaVis, è di 40 miliardi di Lire. Dimensioni aziendali, settori operativi complementari e la buona collaborazione fra le due aziende hanno favorito l'operazione. «E' un investimento che valorizza il lavoro dei nostri soci» ha dichiarato Roberto Giacomoni, presidente della LaVis «e sopratutto rafforza l'immagine del vino di qualità del Trentino». «Crediamo in quest'operazione perché conosciamo i molti pregi della LaVis, così come conosciamo le qualità della Cesarini Sforza» ha aggiunto Giuseppe Tamburi, amministratore delegato della Rinaldi. L'azienda bolognese, specializzata nella distribuzione di prodotti alcolici, dal 1999 cura infatti anche la commercializzazione degli spumanti Cesarini Sforza «potendone apprezzare appieno le potenzialità» ha spiegato sempre Tamburi. Insomma, sia LaVis, sia Rinaldi conoscevano esattamente le caratteristiche dell'azienda acquistata. La Cesarini Sforza spa, nata nel 1997 per iniziativa di Lamberto Cesarini Sforza e di altri imprenditori, apparteneva per l'81% alla bolzanina Amonn Holding (entrata nel 1995 con 11 miliardi circa), mentre le rimanenti quote erano variamente distribuite tra i fondatori. L'ultimo bilancio della cantina - che produce 1.200.000 bottiglie di spumante Metodo Classico (60%) e Charmat (40%) - segnava un fatturato di 11 miliardi, mentre sono valutate attorno ai 3,5 miliardi le esposizioni bancarie. Il valore del magazzino è stato calcolato in 3 miliardi e 7,5 miliardi quello della cantina e del terreno di Ravina. A conti fatti, pur tenendo conto del pagamento in contanti, si è trattato di una buona operazione, sia sotto il profilo finanziario, sia sotto quello produttivo. Ieri la soddisfazione dei protagonisti dell'operazione era evidente, considerato che sia il nuovo presidente della Cesarini Sforza, Giuseppe Tamburi, sia il suo amministratore delegato, il direttore generale della LaVis, Fausto Peratoner - questa la distribuzione concordata delle cariche nel Cda di 6 memmri equamente divisi - si trovano alla guida di un'azienda di cui già conoscono esigenze produttive e potenzialità commerciali.

(FONTE:ALTOADIGE)

px
px
px
px
px
Web agencyneikos
Entra in MyVinit Chiudi
Email
Password
Mantieni aperta la connessione.
Non sei ancora registrato?