25.02.2005 | Vino e dintorni

La collina del ''colorino'' è il poggio della ''berna''

Una passeggiata a Cervognano per toccare con mano il vitigno che dà vita al Nobile di Montepulciano. Tra campi, alberi e natura allo stato puro, una giovane cantina ci fa capire i segreti del successo nel difficile mercato del vino.

Prima Egisto, poi Giuliano e ora Andrea. Sono i tre nomi della famiglia Natalini che hanno dato vita alla neonata azienda di Montepulciano (Si) che prende il nome dall’antico nome del colle dei vigneti, “Le Bèrne”. Non è un francesismo, come ricorda Andrea, ma il nome che, in seguito a una ricerca effettuata all’archivio storico di Siena, è risultato relativamente al luogo in cui oggi sorge la proprietà. Deriverebbe da Verna o Verena, antichi vocaboli tardo etruschi significanti “svernare”. Pare infatti che i nostri avi, lavoratori di cave di tufo in quelle zone, si ritirassero in quella collina a riposare durante l’inverno.

L’azienda “Le Bèrne” non è soltanto storia e curiosità, ma soprattutto vino. Piccola la produzione che ha visto la prima imbottigliatura nel 2000 anno del quale oggi la cantina presenta una riserva di tutto rispetto.
In realtà la famiglia Natalini produce vino dal 1960, quando il nonno Egisto decise di vinificare i vini dei vigneti di famiglia. Dal 1995 Andrea, il più giovane dell’azienda, ha iniziato a occuparsi personalmente dei raccolti dando vita all’idea di poter etichettare il prodotto. Con la consulenza del famoso enologo toscano Paolo Vagaggini l’attività è divenuta più intensa e effettuata a livello scientifico. Sei ettari di vigneto a un’altitudine di 350 m s.l.m. con un terreno di origine pliocenica ottimo per la resa dell’uvaggio rosso.
Il vitigno più frequente è naturalmente il Montepulciano Prugnolo Gentile, protagonista della produzione del Vino Nobile.
Le non molte bottiglie annue (25.000) sono a garanzia di un prodotto che guarda alla qualità più che alla quantità.
Sulla qualità si sono trovati d’accordo molti giornalisti e specialisti presenti alla Anteprima del Nobile che si è tenuta il 17 febbraio scorso.

Il Nobile 2002 è risultato fiore all’occhiello della gamma dei vini dell’azienda definito l’assoluta novità dell’anno considerata la giovane esperienza commerciale dell’azienda.
Non solo vino però, visto che il signor Giuliano, durante una scampagnata nella tenuta, non ha esitato a offrire la tipica bruschetta con l’olio di produzione de “Le Bèrne”.
Intanto Andrea Natalini anticipa l’acquisto di altri tre ettari all’interno dei quali saranno impiantati vitigni di Prugnolo Gentile che renderanno più ricca la produzione del Nobile dell’Azienda. Un piccolo spazio sarà inoltre dedicato all’impiantamento di una piccola selezione di clone di colorino de “Le Bèrne”, uva caratteristica della famiglia Natalini.
In attesa del Vinitaly 2005 Andrea ricorda il grande successo ottenuto nel 2004 con molti operatori di settore che hanno apprezzato il vino premiandolo anche in alcune autorevoli guide dei vini.

Alessandro Maurilli
almapress@tiscali.it

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