| L'olio prodotto è 
			di ottima qualità, ma mancano sbocchi commerciali per mancanza di 
			strutture adeguate che consentano di farlo entrare nei più 
			importanti mercati italiani e stranieri. Oggi i piccoli e grandi 
			produttori hanno la necessità di consorziarsi per far sì che il loro 
			prodotto non venga più venduto occasionalmente, ma riuscire invece a 
			piazzarlo con un proprio marchio dop che ne certifichi la qualità. 
			Già qualche passo avanti è stato fatto,infatti alcuni frantoi 
			presenti nel territorio si sono posti all'attenzione regionale e 
			nazionale ed inoltre si sono adoperati per far conoscere il loro 
			olio extravergine d'oliva all'estero, in alcuni pesi europei, negli 
			Stati Uniti ed in Canada.
 Partendo da queste motivazioni si è celebrata il 26 e 27 Novembre 
			nella cittadina l'Ottava Edizione della "Festa dell'olio" promossa 
			dal Comune, dall'Assessorato all'Agricoltura della Regione Sicilia, 
			dai comuni dell'"Alto Verdura Gebbia", con le associazioni dei 
			produttori locali.
 
 La varietà più comune di ulivo è il biancolilla, ma esistono anche 
			piante di nocellara del belice le quali si sviluppano e producono 
			bene nella zona collinare, dove queste colture, negli ultimi anni, 
			sono aumentate quantitativamente e migliorate notevolmente 
			qualitativamente. Le olive sono raccolte a mano, sono molite a 
			pietra e successivamente spremute a freddo con metodi tradizionali 
			ottenendo olio di qualità superiore.
 
 Il suo sapore, fruttato e morbido, non registra mai punte eccessive 
			di amaro e di piccante, mentre sovente è dolce; armonico nelle 
			componenti olfatto-gustative può avere sentore di foglia, mandorla 
			verde o altra frutta.
 Nel comprensorio da Sciacca a Caltabellotta, da Burgio a Lucca 
			Sicula, da Calamonaci a Villafranca Sicula, da Bivona a Cattolica 
			Eraclea e Montallegro vi è una superficie olivetta di circa 10mila 
			ettari, con circa 6mila aziende e con oltre 30 milioni di euro di 
			produzione media annua.
 
 Nel corso della manifestazione ci sono stati momenti di educazione 
			alimentare con le visite ai frantoi, delle degustazioni guidate 
			dell'olio d'oliva, con analisi sensoriali curate da esperti 
			dell'Assessorato Regionale. Inoltre gli studenti con i docenti 
			dell'Istituto Alberghiero "Molinari" di Sciacca hanno curato 
			l'organizzazione della degustazione di prodotti tipici locali 
			conditi con l'olio.
 
 Per questa occasione sono stati allestiti, nella piazza del paese, 
			anche diversi stand dove sono stati esposti prodotti 
			dell'agricoltura, dell'artigianato ed antiquariato. La 
			manifestazione è stata l'occasione per tracciare le linee guida che 
			devono essere seguite dagli imprenditori agricoli che vogliono 
			piazzare l'olio, partendo innanzitutto da una buona campagna di 
			pubblicizzazione, di presentazione e di degustazione del prodotto.
 
 L'economia in tutta la zona si articola per il 50% sugli uliveti, 
			una potenzialità enorme che, se bene indirizzata e guidata potrebbe 
			fare notevolmente sviluppare l'economia di tanti paesi di questo 
			comprensorio. In tutto questo contesto Lucca Sicula può diventare un 
			crocevia turistico-agricolo-economico perché posta lungo un 
			itinerario che và dal mare, con gli insediamenti alberghieri tra 
			Sciacca e Ribera, dalle presenze di siti archeologici di Agrigento e 
			Cattolica Eraclea, l'insediamento termale di Sciacca, fino 
			all'interno collinare con le riserve naturali del Sosio-Verdura.
 
 Nino Reginella
 caboverde@freemail.it
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