23.04.2003 | Cultura e Tradizioni

La qualità del vero bevitore

Lo scrittore Paolo Monelli, ex alpino, noto ghiottone e ottimo bevitore, quale grande appassionato e competente di vino, nel suo meraviglioso libro "O.P. ossia il vero bevitore" (Longanesi e C., Milano, 1971), esprime i suoi illuminanti e famosi pensieri sull'optimus potor...

"La qualità precipua del vero bevitore è la misura; potrà, bevendo, indursi a maggiore abbandono con un amico, dar giudizi ai più franchi; manifestare con minor ritegno antipatie e simpatie; ma la sua natura resta quella che è, se è di natura sincero non ha bisogno di vuotare una bottiglia per dire quello che pensa, se è un bugiardo resta tale anche nell’essenza del banchetto; solo che quella che da sobrio sarebbe una squallida e sciocca menzogna, può diventare, dopo una bevuta, - una verità in maschera - (the truth in masquerade, come disse Byron), una lieta fantasia, poesia pura.

"Il vero bevitore si distingue dal bevitore corrente, dal beone, dall’ubriacone, per virtù simili a quelle che fanno riconoscere il vero signore, il gentleman, dalle persone per le quali la buona educazione e le maniere corrette sono soltanto un’incerta mano d’intonaco".

"L’optimus potor (vero bevitore) sa quando fermarsi, non perché sia dissetato, ma perché l’ebbrezza raggiunta gli pare bastevole ed il gradito effetto di quanto ha bevuto non ha bisogno di essere supportato da altro liquido".

Bere finchè si resta gentleman...

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