"La qualità precipua del
vero bevitore è la misura; potrà, bevendo, indursi a maggiore abbandono
con un amico, dar giudizi ai più franchi; manifestare con minor ritegno
antipatie e simpatie; ma la sua natura resta quella che è, se è di natura
sincero non ha bisogno di vuotare una bottiglia per dire quello che pensa,
se è un bugiardo resta tale anche nell’essenza del banchetto; solo che
quella che da sobrio sarebbe una squallida e sciocca menzogna, può
diventare, dopo una bevuta, - una verità in maschera - (the truth in
masquerade, come disse Byron), una lieta fantasia, poesia pura.
"Il vero bevitore si distingue dal bevitore corrente, dal beone,
dall’ubriacone, per virtù simili a quelle che fanno riconoscere il vero
signore, il gentleman, dalle persone per le quali la buona educazione e le
maniere corrette sono soltanto un’incerta mano d’intonaco".
"L’optimus potor (vero bevitore) sa quando fermarsi, non perché sia
dissetato, ma perché l’ebbrezza raggiunta gli pare bastevole ed il gradito
effetto di quanto ha bevuto non ha bisogno di essere supportato da altro
liquido".
Bere finchè si resta gentleman... |