Sono in 13 milioni le wine-lover in rosa e hanno un identikit ben definito: se sono giovani sono colte e bevono poco ma bene, mentre con l'innalzarsi dell'età cresce la loro attenzione al prezzo.
Le donne sono poco interessate al legame fra il vino e il suo territorio di origine ma anzi tendono, spinte dalla curiosità, ad essere consumatrici infedeli perché sempre attratte da nuove esperienze anche straniere. Inoltre il vino è sinonimo di bellezza e fa bene alla salute soprattutto nel periodo della menopausa. Sono alcuni degli input emersi durante il primo Forum delle Donne del Vino, nella prima giornata della 42esima edizione della Settimana dei Vini dell'Enoteca Italiana di Siena, in cui si è parlato del vino al "Il vino al femminile" e "Il vino ti fa giovane" in collaborazione con l'Associazione delle Donne del Vino e con l'Associazione Vino e Salute.
Durante il momento sul vino di genere è stato presentato uno studio di Censis servizi da cui è emersa un fotografia attuale sul rapporto fra il vino e il gentil sesso. Rispetto ai maschi – prosegue il rapporto - sono più coinvolte emotivamente nelle scelte e più motivate dal desiderio di conoscere mentre meno degli uomini sono condizionate dall'abitudine. L'identikit di vino e donne che è stato presentato quest'oggi al convegno della Settimana dei Vini 2008 ha messo in evidenza aspetti particolari: le donne nel rapporto con il vino dimostrano più sottili capacità di capire i prodotti, ma anche più robusti legami con definite tribù di tendenza.
Questi i due assi sui quali sta crescendo in questi anni il rapporto delle donne col vino. E i 13 milioni di italiane sopra i 14 anni che bevono vino appartengono ormai a 5 diversi gruppi di "culture", secondo una gerarchia non piramidale ma totemica.
Ci sono 3 milioni di "consumiste", ancora orientate dalla tradizione e dal rapporto quantità-prezzo; poi 4 milioni di "eclettiche" indirizzate nella scelta dei vini dai consumi del tempo libero e del fuori casa; al centro 1 milione di "appassionate", sempre più competenti ricercatrici di "esperienze" evolute; in alto 4 milioni di "emergenti", donne in carriera decisamente influenti in fatto di "trend" e di "brand"; in testa 1 milione di "eminenti", con scelte elitarie dei vini ispirate dai comportamenti del "lusso".
Ma quale è il ruolo delle donne nel mondo del vino, chi sono e che rapporto hanno con l'enologia? La degustazione del vino fatta dalle donne è qualche cosa di relativamente recente, ricorda Brigitte Leloup, vice presidente dell'Association des Sommeliers d'Europe: "Quando cominciai personalmente ad imparare "il vino" e a conoscerlo, nel 1987, c'erano ancora poche donne in un ambiente maschile molto chiuso, e ancora meno nelle scuole alberghiere, nelle classe di sommelleria.
Ma oggi non è più così: il nostro approccio con il vino non è imbarazzato e più spontaneo. I nostri sensi sono esacerbati e molto sensibili al minimo effluvio e il palato femminile scopre finezze che quello degli uomini ignora". Simonetta Doni, graphic desiner di importanti aziende ha parlato del vino e della creatività al femminile: "Oggi c'è la consapevolezza che l'immagine giusta qualifica l'intera azienda e fa vendere il prodotto.
Superati i pregiudizi che volevo "femminilità uguale leziosità" si può affermare che la specifica sensibilità che hanno le donne possa contribuire in modo sostanziale alla comunicazione e al successo del vino"".
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