25.10.2005 | Prodotti Tipici

Le Giornate Professionali a Napoli

''Il formaggio è il balzo del latte verso l’immortalità''. (Clifton Fadiman). Questo il motto delle Giornate Professionali del Bancoformaggi, l’ottava edizione del “cheese tour” per esperti alimentaristi e addetti al commercio che fino al 30 novembre toccherà le principali città italiane e che il 7 ottobre ha fatto tappa alla Camera di Commercio di Napoli. Quest’anno il Consorzio del Parmigiano Reggiano e quello dell’Asiago sono affiancati dal Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana.

I tre prodotti caseari, rigorosamente protetti dal marchio DOP, sono gli assoluti protagonisti del mercato alimentare italiano ed internazionale. Ad illustrare i temi il Dottor Giancarlo Coghetto dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi, che ha presentato una relazione sulle questioni riguardanti la produzione di questi alimenti, la loro distribuzione e la protezione in quanto prodotti DOP.

La degustazione dei formaggi è stata invece accompagnata da una forte polemica. A farla nascere la domanda di un partecipante che ha affermato di essere stato danneggiato dall’immagine mediatica data alla mozzarella durante l’allarme diossina scoppiato alcuni mesi orsono.

Il Presidente del Consorzio Campano ha controbattuto affermando che durante quei giorni fu messa in atto una vera e propria campagna di disinformazione a danno del Consorzio, tanto che tutti i capi al tempo sequestrati per controlli furono restituiti ai proprietari. Ma la giornata non si è comunque conclusa nel migliore dei modi per il fresco latticino; molti partecipanti hanno infatti espresso i loro dubbi sulla genuinità della mozzarella offerta, tanto da creare imbarazzo nel Presidente del Consorzio Campano.


Dottor Coghetto, questo è il primo anno che nelle giornate professionali inserite anche la mozzarella campana di bufala, come mai questa scelta?
Abbiamo sempre presentato un terzo formaggio, insieme ai due DOP già inseriti fin dall’inizio. Quest’anno abbiamo avuto in mente di trovare un partner che potesse seguirci in tutte le regioni d’Italia ed ovviamente la scelta è ricaduta sulla mozzarella.


Secondo lei quale di questi prodotti tipici sta riscuotendo maggiore successo?
La scelta non è stata casuale, abbiamo infatti tre prodotti che si inseriscono in tre segmenti di consumo diversi: la mozzarella nei formaggi freschi, l’asiago nei formaggi semi stagionati ed il parmigiano nei formaggi stagionati. C’è una certa complementarità.


Allora qual è il più imitato?
Sicuramente la mozzarella, anche per la natura stessa del prodotto.


Nell’analisi presentata, risalta il dato dell’aumento delle vendite di questi prodotti nei grandi supermercati, a cui è seguita di converso una diminuzione per i negozi specializzati. Questo va a scapito della qualità?
Bisogna fare una riflessione sul perché questi latticini si vendono soprattutto in una certa tipologia di negozi. Una spiegazione potrebbe essere che c’è più gente che va nei supermercati dove acquista anche il formaggio. Compito del Consorzio, comunque, è proprio quello di controllare la qualità del prodotto.


Vi sentite tutelati dalle normative Europee, oppure possono essere migliorate?
Siamo a buon punto, anche se la normativa europea tende sempre più a tutelare l’aspetto igienico-sanitario, mentre l’aspetto qualitativo non sempre è accompagnato da indicazioni chiare.


di Luca de Berardinis
Fonte: Campaniasuweb.it

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