18.03.2004 | Vino e dintorni

Aglianico... Principe del Sud!

Cari amici e lettori, tra i tanti vitigni autoctoni italiani che mi affascinano, non poteva certo mancare il vitigno aglianico. E' stato amore a prima vista, anche se molti anni fa, i vini prodotti da questa cultivar, erano certamente più spigolosi, ruvidi ed impegnativi da degustare. Il primo aglianico che ho conosciuto, molti anni fa, è stato l’aglianico del Vulture, un vulcano spento in provincia di Potenza, sulle cui falde vengono coltivate queste viti di aglianico...

Di questa tipologia ci occuperemo piu’ avanti nel tempo, chiedendo di pazientare, fin da ora agli amici produttori del Vulture, ma è solo per una questione di tempo e non sicuramente per l’alta qualità dei prodotti, che qui vengono realizzati. Oggi voglio occuparmi dell’aglianico coltivato nella zona del Sannio Beneventano ed in modo particolare di una azienda che ho conosciuto, quasi per caso, degustando i suoi magnifici vini.

CASTELLO DUCALE s.r.l.
Sede legale: Via Chiesa, 35
81010 Castel Campagnano (Caserta)
Imbottigliamento: Via San Nicola, 51
82031 Amorosi (Benevento)
Tel. 0824 972460 - Fax 0824 972740
Sito internet: Castelloducale.com
Email: info@castelloducale.com

UN PO DI STORIA...
E’ stata la incredibile scoperta fatta nei sotterranei del Palazzo Ducale di Castel Campagnano a determinare l’avvio del progetto di una cantina di vini pregiati, tutti da affinare ed invecchiare nelle cantine del Palazzo, forse antiche cisterne allorquando il paesino era ancora un Borgo-Castello di origine medioevale. Fu infatti rinvenuta a 20 metri di profondità, sepolta da detriti, una antica Chiesa Paleo-Cristiana dell’ XI secolo, tappezzata da affreschi tardo-bizantini, adoperata fin dal ‘700 quale cantina per la conservazione del vino.

Le Belle Arti dissero che la Chiesa era l’emblema delle cantine del Contado. Luogo sacro divenuto cantina ove la temperatura è sempre di 13 gradi, in qualsiasi mese dell’anno.

Laggiu’ barriques colme di aglianico sono oggi raccolte in religioso silenzio. La Contessa Ferrara, dama di corte del Re Borbone, per ingraziarsi il palato di Sua Maestà non faceva mai mancare nei reali banchetti il Pallagrello, che conservava con cura nelle cantine del Castello di Castel Campagnano e che il Borbone elesse, con editto a vino del Re.

Ancora oggi, in queste cavità tufacee del Castello, ove la temperatura è sempre di 13 gradi in qualsiasi mese dell'anno, maturano ed invecchiano vini pregiati prodotti dall'Azienda Castello Ducale. Barriques colme di Aglianico e di altri vini campani sono raccolte in religioso silenzio, in attesa di soddisfare i gusti più esigenti.

L'Azienda "Castello Ducale" coltiva circa 12 ettari di terreno, tutti da Agricoltura Biologica (Organismo di controllo A.I.A.B. di Modena, cod. az T. 469) coltivati a spalliera sulle colline di Castel Campagnano e nelle terre di Solopaca. I vigneti ricadono nella I.G.T. Terre del Volturno e nella D.O.C. Sannio, a bacca rossa si producono: Aglianico, Sangiovese, Barbera, Piedirosso; ed a bacca bianca: Pallagrello e Falanghina.

Il sistema di coltivazione è a spalliera con una media di 4.000 viti per ettaro. Le uve vengono raccolte a mano ed in giornata vengono vinificate in Cantina. Il sistema di produzione prevede una pigio-diraspatrice, una pressatura ad 1 atm., la fermentazione mediante maceratori orizzontali. L'Aglianico destinato alla "riserva aziendale" viene fermentato per 30 giorni in vasi di legno tronco-conici. La conservazione avviene in vasi vinari di acciaio inox a temperatura controllata.

L'affinamento avviene in barriques di rovere nuovo nelle Cantine del Castello per un periodo di 6-12 mesi. La riserva aziendale viene invecchiata in bottiglia per altri 4 mesi. Il sistema di confezionamento avviene con macchine automatiche di riempimento e di etichettatura, con controllo numerico dei lotti.


IL VITIGNO AGLIANICO
(liberamente tratto dal sito: Vivairauscedo.com)
Di origine antichissima, introdotto in Campania dalla Grecia, andò successivamente diffondendosi in Basilicata ed in Puglia.

Descrizione: La varietà è relativamente omogenea, si coltivano generalmente due popolazioni diverse, una nella zona del Taurasi ed una nel Vulture, però spesso le loro caratteristiche differenziali dipendono dalle diverse condizioni ambientali.

Attitudini colturali: Vitigno di buona vigoria, a germogliamento precoce, tralcio lungo, robusto, poco ramificato, ad internodi medi, vegetazione equilibrata. Nelle zone classiche di coltura ad altitudini di 300-500 mt. sul livello del mare preferisce terreni sciolti e bene esposti e climi relativamente caldi; nelle zone più calde si adatta ai diversi tipi di terreno.

Allevamento e potatura: Nei climi caldi si adatta ad ogni forma di allevamento e potatura; nei climi più freddi dell’area di coltura sono indicate le forme a controspalliera con tralci ben proporzionati attraverso oculate operazioni a verde per evitare gli attacchi di botrite al grappolo ed ottenere una buona lignificazione dei tralci ed un prodotto perfettamente maturo.

Produzione: Media e costante.

Vendemmia: Un po’ tardiva, nelle zone classiche considerata l’alta qualità del prodotto si consiglia la vendemmia a mano, nelle altre si può attuare quella meccanica.

Resistenza alle malattie: Sensibile alla botrite nei climi più piovosi ed umidi.

Giudizio organolettico sul vino: Dà un vino di colore rosso rubino intenso, di sapore fresco, fruttato, giustamente tannico ed acido, di corpo, armonico. Invecchiato acquista in finezza sprigionando profumi delicati tanto da divenire un vino aristocratico ai più alti livelli dei classici vini italiani.

AGLIANICO DEL VULTURE: Vitigno vigoroso e produttivo, a grappolo tronco piramidale, medio, grosso, semi-spargolo, acino grosso a maturazione leggermente anticipata.

AGLIANICO DEL TAURASI: Vitigno mediamente vigoroso e produttivo, a grappolo medio, tendente al cilindrico con un’ala evidente, acino medio, buccia coriacea, ricco di colore ed estratto, può presentare una leggera acinellatura verde.

AGLIANICO VCR2: Il clone è stato selezionato in Grottaminarda (AV) e fa riferimento al biotipo Taurasi. Presenta una vigoria media, grappolo medio-piccolo, semispargolo, alato, acino medio-piccolo, senza acinellatura. Produzione media e costante, buona la resistenza alla botrite.

AGLIANICO VCR 7: Individuato a Grottaminarda (AV) in vigneti di Aglianico, biotipo Taurasi, presenta un grappolo medio-piccolo, cilindrico, spesso alato, acino medio, buccia spessa. Vigore e produzione buona. Il grado zuccherino è ottimo, l’acidità totale buona e ottima la resistenza alla botrite. Alla degustazione risultano preminenti i caratteri di colore, corpo e finezza.

AGLIANICO DEL VULTURE VCR 11: Il clone è stato selezionato a Venosa, in provincia di Potenza. Presenta un grappolo più che medio, semicompatto, ad acino medio. Di buon vigore e buona fertilità, dà produzioni buone e vini di buona alcolicità e di contenuta acidità.

AGLIANICO VCR 13: Il clone è stato selezionato a Grottaminarda (AV) in vigneti di Aglianico Taurasi; presenta un grappolo medio-piccolo, acino inferiore alla media, fertilità elevata, produzione media e costante, ottimo il grado zuccherino.

AGLIANICO DEL VULTURE VCR 14: Il clone è stato selezionato a Venosa, in provincia di Potenza. Presenta una vigoria media, grappolo più che medio, relativamente spargolo. Fertilità e produttività ottime. Alla degustazione sono risultati preminenti l’intensità, l’armonia ed il corpo.

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I PRODOTTI
La Castello Ducale produce vini sia a D.O.C. che ad I.G.T., tutti provenienti da uve dei propri dei propri vigneti coltivati con il metodo dell’agricoltura biologica. I vini rossi sono: Il Santoianni, dall’omonima vigna in Solopaca, è prodotto nel rispetto del disciplinare di produzione della D.O.C. Sannio rosso: aglianico, sangiovese, barbera e piedirosso; il Radicatola, dall’omonima vigna in Castel Campagnano, è prodotto nel rispetto delle indicazioni della I.G.T. terre del Volturno: aglianico con passaggio in barriques di rovere e Piedirosso ( 15% ); il Contessa Ferrara, in omaggio alla fondatrice delle cantine del Castello, prodotto nel rispetto delle indicazioni della I.G.T. terre del Volturno: aglianico in purezza con affinamento di 12 mesi in barriques di rovere nuovo e con almeno 4 mesi di invecchiamento in bottiglie alla stessa profondità. I vini bianchi sono: Chiaro del Monte; Il Falanghina doc sannio; il Pallagrello (sinonimo di Coda di Volpe).

DEGUSTAZIONI
Segnalo anche un’ottima Falanghina del Sannio, dal buon rapporto qualità-prezzo, di cui sotto riporto la scheda di degustazione.

Ed ora passiamo alle schede di degustazioni di due vini, tra quelli prodotti, dall’azienda, che mi sono particolarmente piaciuti.

AZ. CASTELLO DUCALE (Benevento)

a) Vino: Falanghina del Sannio 2002 – gr. 13,50

Colore giallo paglierino; profumi di frutta sovramatura con sentori di albicocca, pera; in bocca è caldo, piacevole, con una leggera nota ammandorlata nel finale ed una lunga persistenza, di qualità e di squisita piacevolezza. Un buon prodotto da uve biologiche, ben vinificato e di qualità certa.

Voto 4 ¾ = 84/100
Prezzo in cantina € 4,50 + Iva


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Ed ora passiamo all’autentico fuoriclasse prodotto da questa azienda, che ci è molto piaciuto, innalzandosi notevolmente sulla qualità media dei tanti vini, che potremo trovare tra gli scaffali delle enoteche e ristoranti.

b) Vino: Aglianico Terre del Volturno “Contessa Ferrara“ gr. 14 anno 2001 - Da agricoltura biologica

Colore di un rosso granato impenetrabile, brillante; al naso è molto profumato con note di frutta rossa e con peculiarità tipiche del vitigno di origine; in bocca è una seta, con un ingresso dolce e delicato, per sfoggiare nel centro bocca tutta la sua massa di frutto, con una bella trama ed un bel corpo consistente.

Tannini fini e morbidi perfettamente integrati alla massa del vino, ben bilanciati da una giusta acidità che non ci fa pesare i 14 gr di alcool. Un vino molto piacevole, godibile e di alta qualità. Difficilmente ne potrà rimanere nella bottiglia. Possiamo tranquillamente coniare la definizione: “vino dal pugno di ferro in un guanto di velluto“. Complimenti a questa azienda per avere creato un vino di tanta piacevolezza e qualità, dal buon rapporto q/p.
Voto: ***** 5 stelle = 90/100
Prezzo in cantina €. 8,00 + Iva


Grazie della vostra attenzione e naturalmente... Prosit con l’aglianico del taburno Contessa Ferrara.

Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
   
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