11.12.2004 | Vino e dintorni

Amarone: il Sovrano del Veneto!

Una doverosa premessa... Cari amici lettori è da parecchio tempo che intendevo scrivere dell’amarone della Valpolicella ed ho aspettato fino ad oggi a farlo non perché non lo meritasse. Tutt’ altro; ho aspettato fino ad oggi perché volevo portarvi a conoscenza come prima segnalazione, una piccola azienda direi quasi artigianale che produce poche bottiglie ma di grande qualità e con un ottimo rapporto qualità-prezzo...

Se qualcuno di voi pensa che tutto ciò sia semplice da scovare e coniugare sbaglia di grosso perché già tre-quattro anni fa trovai diverse aziende che producevano bene ma in cantina mi fecero pagare una bottiglia da 0,750 la bellezza di £. 70.000 ed una da litri 0,50 £. 50.000 iva compresa naturalmente. Ho ritenuto di non segnalarvi questi prodotti in quanto a mio parere un pò troppo cari per quanto contenuto nella bottiglia anche se devo ammettere che l’amarone è uno tra i pochi vini che merita di essere pagato un pò di piu’ dei vini “normali“ per il metodo con cui viene prodotto, insieme ai passiti ecc.

Un pò di storia e di notizie di produzione
L’amarone della Valpolicella è oggi considerato a ragione il piu’ prestigioso vino rosso veronese ed uno tra i primi in assoluto nel panorama vinicolo italiano ed internazionale: le esportazioni ne sono una chiara conferma.

In tutto il mondo conoscono questo magnifico vino italiano che ha una concentrazione di estratti, di alcool ed altri elementi sensoriali difficilmente uguagliabili.

Sembra che l’amarone sia nato in epoche remote quasi per caso; infatti le uve che venivano lasciate appassire in piccole cassette arieggiate davano luogo ad un vino dolce chiamato allora Acinatico e prodotto in quella zona che allora per i latini era la “Vallis-polis-cellae” che tradotto sta a significare appunto "valli dalle molte cantine". L’acinatico è l’antenato del recioto , un vino che ancora oggi viene prodotto, in versione dolce e vellutato il cui nome deriva dalle "recie" orecchie che sono situate nella parte piu’ alta del grappolo di uva. Con il passare dei mesi però questo vino inizialmente dolce con l’aumentare delle temperature primaverili riprendeva a fermentare diventando via via piu’ secco ed alcolico tanto da diventare quasi amaro e di qui il nome appunto Amarone.

Se inzialmente questo poteva sembrare un difetto con il passare degli anni i contadini della zona si resero conto che questo vino , una volta diventato secco, manteneva per alcuni anni le proprie peculiarità gustative e con il tempo addirittura migliorava: miracoli della natura qualcuno avrà gridato all’epoca. Oggi invece la scienza enologica è molto raffinata e meglio possiamo comprendere queste evoluzioni ed i due vini recioto ed amarone seguono due strade di vinificazione completamente diverse, dovendo ottenere due prodotti dalle stesse uve appassite, uno in versione dolce ed uno in versione secca.

La vera e propria svolta si ebbe nel 1968 quando a questo vino venne riconosciuta la Doc ed oggi con il suo 10-15% della produzione totale è ancora un prodotto di nicchia. Una considerazione che mi sovviene spontanea ed una domanda che rivolgo agli enti ed operatori interessati: perché mai a questo vino sicuramente superiore a tantissimi altri nel panorama viticolo italiano non è stata ancora concessa la Docg?

Quando ultimamente ne sono state rilasciate alcune che veramente mi fanno venire le lacrime agli occhi dalla scadente qualità dei vini prodotti ed ora ingiustamente classificati come Docg! In base a quali criteri vengono allora concesse in Italia le Docg se non si considerano quelli che dovrebbero essere unicamente della qualità assoluta, originalità, tipicità ed unicità di quel vino? Credo che piu’ dell’amarone nessun altro vino italiano abbia acquisito sul campo questo diritto sacrosanto!

Ed allora chiedo alle competenti autorità ad alta voce da questa rubrica la DOCG per l’amarone della Valpolicella!

Con la magnifica annata del 1997 si è raggiunta la quota di circa 3.000.000 di bottiglie che sono ancora una minima parte della produzione totale della zona. Pensiamo che il disciplinare di produzione prevede la messa a dimora nei fruttai per l’appassimento di un 70% di uve su un totale di 120 q.li per ha, il che significa circa 84 q.li come massimo di uve; la composizione delle uve autorizzate ed ammesse sono:
dal 40 al 70% di uve corvina;
dal 20 al 40% di uve rondinella;
dal 5 al 25% di uve molinara.

Per produrre l’amarone vengono selezionate le migliori uve nel vigneto, quelle maggiormente esposte alla luce del sole, maggiormente arieggiate e quindi piu’ sane e con una concentrazione maggiore di zuccheri e polifenoli;
poi vengono sistemate in piccole cassettine ad uno strato unico in modo da non venire danneggiate dal peso delle uve superiori; attualmente i locali dove avviene l’appassimento da metà ottobre a gennaio inoltrato sono generalmente termocondizionati o perlomeno arieggiati, con il giusto grado di umidità per fare in modo che le uve non vengano danneggiate.

Costantemente le uve vengono visionate e controllate grappolo per grappolo, vengono girate e gli eventuali acini danneggiati ed intaccati dalle muffe dannose e dal marciume vengono prontamente eliminati fino a quando non raggiungono all’incirca la metà del loro peso iniziale il che stà a significare che dagli 84 q.li di partenza per ha ne rimangono circa q.li 42, che tradotti in vino significano una produzione di 20 hl di vino e per essere piu’ chiari possiamo sintetizzare dicendo che da 100 kg di uva otteniamo all’incirca 25-30 litri di vino.

Una volta pigiate le uve il mosto viene lasciato a contatto con le bucce molto tempo, in quanto l’estrazione del colore è minore considerate le basse temperature dei mesi di gennaio-febbraio in cui si avvia la fermentazione; successivamente il vino viene travasato in botti di diverse dimensioni ( tonnaux e/o barriques ) per almeno due anni per affinarsi in bottiglia almeno altri 6 mesi.

I vini cosi’ ottenuti raggiungono facilmente i 15-16 e piu’ gradi alcolici e per questo è consigliabile una decantazione di almeno un paio d’ore prima del consumo. Mi è venuto da sorridere nel senso buono del termine quando ho sentito in televisione durante un servizio che l’amarone si beve anche come aperitivo prima di cena: de gustibus! E’ un vino che se ben conservato potrà durare tranquillamente 10-15 anni regalandoci grandi soddisfazioni e sorprese, ma possiamo tranquillamente berlo anche prima in età piu’ giovanile intorno ai 4-5 anni.

Le caratteristiche sensoriali di carattere generale che si rilevano in degustazione dell’amarone sono queste: colore rosso rubino-granata intenso e luminoso; profumi intensi di ciliegia, ribes, spezie conferite dal legno; concentrato e succoso nella materia prima, strutturato di grande corpo ma morbido ed elegante, equilibrato con una persistenza lunghissima: insomma uno di quei vini che a me piace definire: "Vino dal pugno di ferro in un guanto di velluto".

L'Azienda Agricola Antolini
Quella di oggi è una piccola azienda che definirei artigianale ed è un vero piacere "scoprirla" quasi per caso e portarla alla vostra conoscenza amici lettori, non segnalata nelle guide nostrane e non ancora famosa. Questa azienda si chiama:

Azienda Agricola Antolini
Pier Paolo e Stefano s.s.
via Prognol, 22 - 37020
Marano di Valpolicella - Verona
tel/fax +39045 7755351
cell. 333 6546187
Email: info@antolinivini.it

Un po di storia aziendale
Pier Paolo e Stefano coltivano la vite da circa 15 anni, con l'impegno e l'amore tramandato dal padre Domenico e dallo zio Mario, nei terreni di proprietà nella zona collinare del comune di Marano di Valpolicella. I vigneti posti ad un'altezza compresa da 250m a 300m coprono una superficie di circa 4 ettari e hanno una esposizione che varia da sud ad ovest, la composizione dei terreno è prevalentemente di tipo argilioso, in località Moropio si riscontra anche presenza di tufo.

Il sistema di allevamento adottato è quello tradizionale della zona, vale a dire la pergola doppia con sesto d'impianto medio 1X4, molti sono i filari impiantati sulle marogne, caratteristici muretti a secco che formano meravigliosi terrazzamenti dove, non di rado, trovano posto anche olivi e ciliegi. L'azienda inoltre conduce circa 1 ettaro di vigneto in località Semonte in comune di San Pietro in Cariano e da poco ha acquistato in località
Cà Coato nel comune di Negrar nella fascia collinare che da S. Vito va a Roselle, un appezzamento di circa 3 ettari che sta impiantando con varietà tipiche della zona con sistema guyot.

Fin dall'inizio dell'attività si è scelto di operare nel rispetto dell'ambiente praticando la lotta guidata e integrata con lo scopo di utilizzare al minimo i prodotti antiparassitari. Recentemente si è completata la costruzione della nuova cantina, al primo piano si trova il locale per l'appassimento delle uve, al piano terra il locale magazzino e parte in futuro destinato all'imbottigliamento, all'esterno sotto la tettoia si trovano i vinificatori di moderna concezione per la fermentazione, nel piano interrato si trova la cantina di lavorazione e stoccaggio con i serbatoi in acciaio e sotto le due volte di mattoni c'è la parte riservata all'invecchiamento con le botti e le barriques.

Qualche anno fa l'uva ed il vino venivano venduti sfusi ad altre aziende, solo da poco si è deciso di incominciare ad imbottigliare una piccola parte della produzione ed andare sul mercato con il proprio nome, è per questo che le bottiglie prodotte sono pochissime rispetto alle potenzialità che si hanno.

Nel 2000 primo anno di imbottigliamento le bottiglie di Amarone sono state poco piu’ di 1.300 e cosi’ pure nel 2001; ed infatti se anche per gli anni successivi la produzione fosse rimasta a questi livelli non lo avrei segnalato su questa rubrica in quanto il prodotto non sarebbe stato reperibile, nel 2002 non è stato prodotto nulla in quanto la grandine ed il maltempo ci hanno preceduto, ed invece per nostra fortuna nel 2003 la produziona sarà di circa 7.000 bottiglie in commercio fra tre anni. I motivi per cui come prima azienda veronese produttrice di amarone ho scelto di parlare di questa piccola azienda agricola ( ne seguiranno sicuramente altre tra qualche mese ) sono essenzialmente tre:

1) la grande qualità del prodotto che ho riscontrato durante la degustazione;
2) il grande rapporto qualità prezzo che non esito a definire superconveniente fissato in circa euro 15 + iva (speriamo che dopo tutti questi complimenti il produttore non ci aumenti il prezzo, sarebbe un vero peccato, ma credo che ciò non avverrà in quanto la serietà del produttore si sente anche nel vino prodotto!);
3) l’azienda è ancora semisconosciuta al grande pubblico e non recensita sulle guide nostrane e sinceramente non ne capisco il motivo. L’azienda produce anche un Valpolicella normale, un valpolicella ripasso ed il famoso recioto vino da dessert o da meditazione.


SCHEDA DI DEGUSTAZIONE

Amarone della Valpolicella d.o.c. classico

Questo vino viene prodotto a partire da varietà di uva corvina, corvinone e rondinella, rientrano in piccola percentuale anche: croatina, dindarella, cabernet sauvignon e molinara. La vendemmia inizia quando l'uva ha raggiunto la giusta maturazione e potrà garantire una adeguata gradazione alcolica, vale a dire intorno alla fine settembre,

solo a questo punto si procede alla cernita dell'uva migliore che accuratamente posta in piccole cassette di legno e/o plastica verrà sistemata nel fruttaio dove resterà fino a fine gennaio, quando l'uva appassendo avrà perso dal 30% al 40% del proprio peso viene pigiata e posta a fermentare, con le proprie bucce, in particolari serbatoi a temperatura controllata e con sistemi di rimontaggio e rottura del cappello automatici.

La fermentazione dura dai 15 ai 20 giorni, il vino giovane dopo un primo travaso viene posto in piccole botti e barriques a riposare per circa 24 mesi, poi dopo l'imbottigliamento seguirà un affinamento in bottiglia di circa 6 mesi.
Il vino presenta un colore rosso rubino carico che con l'invecchiamento tende al granato.

Un profumo caratteristico speziato accentuato.
Un sapore pieno, vellutato, robusto.
Gradazione 16º alcolici.
Bottiglia borgognotta da 750 ml.
Servire a temperatura di 18º C preferibilmente stappando la bottiglia qualche ora prima, usare bicchieri tipo ballon per facilitare l'ossigenazione.

L'Amarone si abbina a carni rosse arrostite o alla brace, cacciagione e formaggi stagionati.

Per eseguire la degustazione di questi grandi vini bisogna seguire tutti i crismi del caso: quindi ho provveduto ad una decantazione del vino almeno 1 ora e ½ prima del consumo e gli esiti sono stati:

Vino: Amarone della Valpolicella 2000 gr. 16
"Grazie all’arte di coltivare e pigiare l’uva, gli uomini uscirono dallo stato di barbarie e divennero civili" Thomas Many

Cosi’ è riportato sull’etichetta di questa bottiglia, molto spartana ed essenziale sembra quasi scritta a mano ed allora la curiosità aumenta nell’avvicinarsi a questo vino: ci dà il senso dell’artigianale. Questo vino ci ha dato le seguenti emozioni: colore rosso rubino limpido ancora in bella tonalità; scende ben denso nel bicchiere lasciando sulle pareti del cristallo dei bei archetti;
i profumi sono intensi ma molto fini allo stesso tempo ed allora oltre alla frutta rossa abbiamo colto la viola e la rosa; in bocca è splendido entra morbido ed in punta di piedi per sprigionare tutto il suo calore e la sua forza nel centro bocca, lasciando piacevolmente ed a lungo le sue note deliziose sul nostro palato.

Sicuramente un grande Amarone fine e di qualità superiore: ad oggi tra i primi tre migliori amaroni degustati. Complimenti a questi bravi viticoltori.

Lo abbiamo abbinato ad un piatto di daino in salmi’ del gran Bosco della Mesola, rigorosamente accompagnato da polenta appena cotta, magistralmente preparato da quella bravissima cuoca che è mia moglie e ne è scaturito un: matrimonio d’amore.
Voto 5 stelle 90/100
Prezzo €. 15,00 + Iva ottimo rapporto Q/P

Detto:
"Grazie all’arte di coltivare e pigiare l’uva, gli uomini uscirono dallo stato di barbarie e divennero civili "tratto dall’etichetta di questo vino". Thomas Many

Un augurio particolare a tutti i lettori di questo sito, che mi ha permesso di crescere professionalmente insieme a tutti voi, di sereno Natale e di un 2005 ricco di pace e serenità e naturalmente: Prosit con il magnifico Amarone della Valpolicella Sovrano incontrastato di tutto il Veneto.

Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
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